Le foto di Aldrin su Marte sono un falso. O forse no…

False. Falsissime. O forse no… Un nuovo elemento si viene ad inserire nel quadro già molto complesso e confuso delle presunte missioni segrete su Marte, che secondo varie fonti anonime ed insider americani avrebbero avuto luogo negli anni ’70.

Ne abbiamo parlato diffusamente sia nella rubrica tv “Estremamente “- nella puntata andata in onda lo scorso 2 agosto- sia nel blog.

Una vicenda studiata ed approfondita in Italia dal ricercatore Luca Scantamburlo al quale, l’estate scorsa, qualcuno aveva inviato 4 fotogrammi che mostravano il primo uomo ad aver messo piede su Marte- Buzz Aldrin- 41 anni fa nella prima di queste missioni congiunte Usa-Urss. Ebbene, quelle foto sarebbero dei falsi clamorosi…

Almeno così viene da pensare, guardando la galleria di immagini – 160- all’indirizzo http://www.private-files.com/mars11.php sotto la dicitura “Men on Mars 2005”. Foto virtuali, nelle quali vere immagini di astronauti – dagli anni ’60 ai tempi nostri, a giudicare dalle tute spaziali che indossano, quindi dal programma Apollo agli ultimi viaggi dello Shuttle- grazie un fotomontaggio digitale compaiono immersi nel paesaggio marziano. E tra quelli scatti, a pagina 11 del sito, uno dopo l’altro, dal 7 al 10, in sequenza, spuntano i 4 fotogrammi spediti via web a Scantamburlo.

 Non solo. Su Youtube,  sono visibili  vari video ricavati da queste foto marziane virtuali con il medesimo titolo “Men on Mars”. La parte quarta, per la precisione, visibile all’indirizzo seguente

http://www.youtube.com/watch?v=BQ67yqong0k&feature=player_detailpage, riporta ancora una volta in sequenza le 4 presunte immagini di Aldrin su Marte. Le foto sono contrassegnate da copyright di tale Scott Wenger , depositato nel 2005; i video risultano invece  postati nel 2007. Insomma, le foto, realizzate al computer 6 anni fa e poi usate per montare alcuni video 4 anni fa, non sono che fantasie, immaginazioni virtuali. E chi le ha spedite-presentandole come prove della storia misteriosa e segreta di un equipaggio umano ammartato nel 1970- nella migliore delle ipotesi stava soltanto scherzando: un  gioco perfettamente riuscito.

 

Dunque tutto chiaro? Non proprio. Il ritrovamento del video e delle foto lascia molti dubbi e molte domande aperte. Ho scoperto entrambi per caso, pochi giorni fa, mentre effettuavo delle ricerche sul web. Come ho fatto spesso negli ultimi mesi ho digitato “mars” insieme alla parola “astronaut”, selezionando- per avere la certezza di trovare filmati nuovi- la ricerca avanzata per data. Ebbene, questa  volta ho trovato, praticamente al primo colpo, la quarta parte del video “Men on Mars”- quello con la sequenza di foto “incriminate”, dalla quale poi sono rapidamente risalita alla galleria di immagini. Strano, molto strano, visto che dall’autunno scorso ad oggi quel tipo di ricerca l’ho effettuata decine di volte, ma finora quel video –e quelle foto- non era mai apparsi. E come me, anzi, sicuramente molto più di me, aveva perlustrato il web  in lungo e in largo, con tutte le possibili chiavi di ricerca, anche Scantamburlo- che dimostrando la massima cautela in questa vicenda ha atteso mesi prima di divulgarla, proprio per avere  il più possibile conferme. Ovviamente neanche lui aveva mai trovato queste immagini fino al giorno in cui non gliele ho segnalate io…

Altro dettaglio singolare: cercando il nome Scott Wenger sul web, compaiono due possibili “padri” del sito: uno è un sedicente ingegnere che lavora alla Nasa; l’altro un fotografo professionista. Messi insieme, avremmo il candidato ideale, con le nozioni tecniche necessarie in entrambi i campi- quello spaziale e quello fotografico-per concepire e realizzare una visione marziana del genere… Ma in ogni caso l’home del sito non riporta alcuna indicazione dell’autore, né lo scopo della galleria fotografica.

Ancora:analizzando le 160 foto virtuali, anche una persona poco esperta come me capisce che sono solo fotomontaggi. Alcuni, obiettivamente, anche fatti un po’ male: gli astronauti appaiono come incollati sugli sfondi rossastri di Marte, senza profondità, senza ombre o con ombre deformate. Insomma, palesemente dei fake. Altre immagini, invece, sembrano molto realistiche: come, caso strano, proprio le 4 foto che compaiono a pagina 11 del sito- la 7, la 8, la 9 e la 10. Hanno una definizione diversa rispetto alle altre.

Insomma, in tutta questa storia c’è qualcosa che non torna e che non convince.

Interpellato da me, Luca Scantamburlo ha esposto la sua perplessità in questi termini:
“Sembra quasi che all’interno di questa galleria di immagini realizzate in computer grafica volutamente siano stati inseriti dei fermi-immagine che sono di altra stoffa e più verosimili rispetto una reale missione su Marte, come dimostrerebbero la qualità e la ricchezza dei dettagli, che sono proprio come dovrebbero essere in un fermo-immagine tratto da un video datato. Difficile capire a questo punto se la persona che mi ha contatto ed è poi scomparsa avesse solo il compito di depistarmi. Infatti le conferme che hai trovato tu ( la frase dell’ex astronauta Gene Cernan riferita ad Aldrin nella quale diceva “Buzz tornare un’altra volta su Marte” n.d.A ) e quella che ho avuto io da Moonwalker1966delta fanno pensare, come da copione, che informazioni già fatte filtrare in modo subliminale vengano poi arricchite di particolari. E’ davvero un quadro fosco, aperto comunque a tutte le ipotesi“.

 

Va poi ricordato che , prima di questa causale scoperta su internet , Luca Scantamburlo aveva voluto sottolineare in modo chiaro- nell’intervista che mi aveva concesso- che non si potesse escludere che le foto fossero false. Ma, aggiungeva, anche se le foto potevano essere tali, nulla vietava che  fosse invece vera  l’intera  vicenda, in un gioco di mezze verità e di palesi bugie, utile per intorbidire le acque e non rendere più riconoscibile il reale dal falso. Replica Watches

Condividi su:
Facebook Twitter Email

9 risposte a Le foto di Aldrin su Marte sono un falso. O forse no…

  1. alessandro demontis scrive:

    Luca dice: “Sembra quasi che all’interno di questa galleria di immagini realizzate in computer grafica volutamente siano stati inseriti dei fermi-immagine che sono di altra stoffa e più verosimili rispetto una reale missione su Marte.”
    Io penso invece… e se fossero venute fuori le immagini reali, e solo dopo ci si é costruito intorno delle foto fasulle per ‘screditare’ la vicenda?

    • Sabrina Pieragostini scrive:

      E’ proprio quello che intendeva dire… Ma ora sto facendo analizzare le immagini ad un fotografo professionista e ad un perito forense. Entro poche settimane dovremmo capirne di più! Grazie anche per l’indirizzo e per le indicazioni sul tuo libro… A presto!

  2. Paolo Bolognesi scrive:

    Ritengo interessante l’ osservazione fatta da Luca, anche se, come ho già fatto notare allo stesso Luca privatamente, facendo due conti sui tempi della missione, qualcosa non quadra: l’ Apollo 11 avrebbe allunato il 20 luglio 1969 e sarebbe rientrato sulla Terra il 24, ammarando nell’ oceano Pacifico.
    Considerando il periodo di quarantena a cui hanno dovuto sottoporsi i componenti l’ equipaggio, Armstrong, Colllins ed Aldrin possono considerare terminata la loro missione il 13 agosto 1969.

    http://www.blogalileo.com/luna-40-anni-fa-splash/

    Una spedizione su Marte impiegherebbe, con le attuali tecnologie, circa 520 giorni tra andata e ritorno: praticamente un anno e mezzo.

    http://cesanews.myblog.it/archive/2…-giorni.html

    Considerando che la presunta missione su Marte di Aldrin ed Armstrong si sarebbe conclusa entro il 1970, come dichiarato dal misterioso informatore…non ce ne sarebbe stato il tempo (considerando 30 giorni di esplorazione del suolo marziano, come da esperimento al link indicato), poichè dal 13 agosto 1969 al 31 dicembre 1970 ci sono “solo” 505 giorni, ed anche ripartendo il 14 agosto non ci sarebbe stato il tempo necessario per andare e tornare entro la fine del 1970. Ma questo comunque non è avvenuto (almeno per Armstrong) poichè nel maggio del 1970 Armstrong fece un viaggio in URSS per presenziare alla International Committee on Space Research, dove incontrò il premier Alexey Kosygin.

    http://tranquillitybase.wordpress.c…l-armstrong/

    e questo è solamente un esempio che ho trovato, ce ne saranno sicuramente altri, anche riferiti ad Aldrin.

    I conti non tornano..anzi, non ci stanno per niente !

    Ovviamente non voglio con questi miei calcoli accusare Scantamburlo di propinare dei fake, anzi, lui ha riferito quello che ha ricevuto.
    Inoltre, per quanto riguarda i tempi della missione, come ho ribadito nel mio primo post, “con le attuali tecnologie” conosciute, ovviamente, ma potrebbero essercene anche “non conosciute”. E qui allora si aprirebbe un altro quesito: allora nel 1969 hanno voluto far credere al mondo che la tecnologia raggiunta era quella dell’ Apollo 11 mentre in realtà si era molto più avanti ? Allora forse, come sostenuto da qualcuno, lo sbarco sulla Luna è addirittura stata tutta una messa in scena per far credere che quella era la tecnologia massima raggiunta ? Dopotutto perchè rischiare con una missione come l’ Apollo 11 solo per far vedere (e credere) che il livello tecnologico dei viaggi spaziali era quello ? Una bella messa in scena e via, senza rischi per nessuno.

    • Sabrina Pieragostini scrive:

      Ciao Paolo… la tua obiezione puntuale è difficilmente contestabile. I tempi non tornano- sicuramente per Armstrong- anche se 1) come ben sai, più fonti sostengono che l’allunaggio del luglio ’69 fu in realtà una messinscena riprodotta su un set cinematografico ad uso e consumo delle tv, mentre la vera missione sulla Luna avrebbe avuto luogo mesi ,se non anni prima;2) non è improbabile la commistione di elementi reali ad altri fittizi, allo scopo di confondere un po’ il quadro. 1970 o 1972, poco cambia nella sostanza , ma una data al posto dell’altra fa perdere credibilità all’intero racconto. La tecnologia probabilmente l’avevamo, stando almeno agli scritti di quel genio dell’ingegneria aerospaziale di Von Braun che già negli anni ’50 effettuava calcoli di rotte e schizzi di astronavi per i viaggi su marte. comunque concordo con te: in questa storia molti dettagli non coincidono, ci sono elementi di disturbo e di confusione che qualcuno temo volontariamente ha inserito. Ti saluto, Sabrina

      • Paolo Bolognesi scrive:

        Concordo con te Sabrina: sia oggi che 40 anni fa la tecnologia non era quella che ci facevano credere. Basti pensare alle missioni Apollo (dall’ Apollo 1 del 1967 all’ apollo 17 del 1972): 17 missioni in 5 anni, praticamente una ogni 4 mesi, senza incidenti (se si esclude l’ Apollo 1 incendiatasi sulla rampa di lancio e l’ apollo 13 rientrata dopo un guasto: totale vittime 3) mentre ora si fatica a mandare in orbita (in orbita, non sulla Luna !) uno Shuttle, con gli incidenti che sono costate le vite a molti astronauti. Qual’ è il vero livello tecnologico raggiunto nei viaggi spaziali ? Quello odierno, dove ci fanno credere che si fatica a far entrare in orbita un aereo costruito per lo scopo o quello di 40 anni fa, dove si andava e veniva per la Luna come se si andasse a fare un week-end con il computer che comandava il modulo Apollo paragonabile ad un 486 ? No, allora la tecnologia era molto più avanzata di quello che ci volevano far credere, ed oggi, “tirano il freno” per non dover rivelare qualcosa che potrebbe dare molte risposte in campo scientifico e tecnologico, compreso il mistero degli UFO…che siano di origine extraterrestre, terrestre, o…ex-terrestre !

        • Sabrina Pieragostini scrive:

          Grazie ancora Paolo…i tuoi contributi di pensiero sull’argomento sono sempre significativi. Inoltre le tue valutazioni arrichiscono il dibattito, suggerendo a tutti noi ulteriori spunti di riflessione e nuove chiavi di lettura…. Pensiamo che sia proprio attraverso questo continuo scambio di opinioni e idee che si possa, magari poco alla volta, avvicinarsi alla verità, per quantio inconfessabile essa possa essere…

  3. Paolo Bolognesi scrive:

    Grazie a te Sabrina per aver creato questo spazio dove poterci confrontare apertamente senza pregiudizi e rispettando le posizioni di ognuno.
    Per quanto mi sarà possibile (tempistiche lavorative, familiari e quant’ altro) contribuirò per le discussioni inerenti gli argomenti di cui mi interesso, e naturalmente farò pubblicità a questo blog ! =;o))))))
    Un caro saluto.

  4. fabio scrive:

    …le quattro foto in questione sono vere! (cioè dell’epoca)…non quelle pubblicate da Scantamburlo che sono “ri-foto” di uno schermo (monitor o tv) tralaltro “ridotte” e “riquadrate” (più piccole per escludere il Copyright) ma quelle visibili nel sito originario tedesco di un (ex?) “ingegnere” softerista del “GRANDE NASO”…nulla è mai come sembra ma, molto spesso, in tutto e/o in quasi tutte le “cose”, c’è una parte di verità…da un’analisi (nell’rgb, infrarosso e ultravioletto…) da me condotta sui quattro scatti pubblicati (e molti altri) in originale nel sito suddetto mi risulta la presenza fisica nelle foto, se pur non visibili all’occhio, di tecnologie (navi) e umanoidi (alieni e/o allogeni) sul suolo vicino agli stessi astronauti…la tecnologia applicata al fine di “nascondere agli occhi umani” la presenza aliena (o allogena) è di “occultamento” come quella che viene usata (a tutt’oggi) dalle macchine denominate da noi “ufo”… nella realtà sono oggi (a distanza di 40 anni) tecnologie anche alla nostra portata (ci saranno applicazioni prossime commerciali) e vengono sicuramente usate da alcune “forze speciali” in azione nei “nostri cieli” e sul territorio di “alcune nazioni”… ritornando alle foto esse, nei valori colorimetrici al suolo, al confronto con quelle di varie missioni di sonde (dagli anni 70 ad oggi) “corrispondono” a quelle del suolo marziano…l’unica differenza è la presenza dell’uomo astronauta là dove ufficialmente non è mai stato! E dato che le tute, il jet-pack, i caschi, gli stivali, le prese d’ossigeno sul petto, le telecamere ed altri accessori di corredo “corrispondono esattamente” alla dotazione ufficiale degli astronauti del “Grande Naso” negli anni 69′-73′, non vedo perchè non dovremmo credere ad una “missione” marziana “ante litteram”…faccio presente che i valori di luma-croma presi in considerazione (nelle analisi al pc) sono quelli degli “originali” (non sono manipolati) del sito internet e non quelli degli “scatti” dello Scantamburlo che risultano ad un’analisi “alterati” dalla “demodulazione” del segnale da parte dei monitors adoperati (per la visualizzazione) e dalla relativa macchina fotografica che “ha fissato” nelle foto stesse (sommandola all’immagine) la radiazione infrarossa (identificabile) tipica dei tv e dei monitors video…la banda del rosso risulta infatti completamente alterata fino all’infrarosso dando così all’occhio che guarda la foto il “rosso” giusto (nella realtà è sbagliato) che ci si aspetta di vedere se osservassimo “il pianeta rosso”… certo, se lo guardiamo da fuori della “bassa e diradata” atmosfera che lo compone, il “colore” è esattamente (all’occhio circa) quello ma, se siamo sul suolo marziano e stiamo girando un film o facendo delle foto, le “condizioni di ripresa” sarebbero UN PO’ DIVERSE…di quelle “immaginate” (probabilmente ha una competenza superficiale nel settore della luce e del video) da CHI HA MESSO IN PIEDI LO SPETTACOLO! (e chissà perchè!?!…lo vedremo prossimamente!..). La luce e i colori (al suolo) su Marte sono PIU’ FORTI che sulla Terra e “meno forti” che sulla Luna (non c’è atmosfera), in esposizione solare ovviamente!..Ergo le foto in questione, che sono probabilmente frame di film (ma se foto…non fa la differenza), SONO VERE ed effettuate con probabilità con apposite “camere” (dell’epoca) che “bilanciano” elettronicamente ma analogicamente (non esisteva ancora la demodulazione digitale) i fattori luma-croma in funzione della “diversa illuminazione” marziana…in tutti e quattro i “frame” ho riscontrato la presenza della “tecnologia di occultamento” usata per nascondere alle camere (sono svariate) in funzione ciò che invece gli astronauti inquadrati potevano “vedere e toccare”…con queste “incredibili” tecnologie si possono “isolare” delle parti, cambiarne i “connotati” fisici, creare immagini di “cose e persone” inesistenti (volendo anche “farle parlare”) e vi lascio quindi immaginare dove si può arrivare ma…di questo discuteremo in altri articoli…se e quando ci sarà occasione…

    …il resto di “questa storia”, i particolari che “confermano”, accreditano e smentiscono le varie “verità” e bugie li tratterò prossimamente insieme ai resoconti di “qualche altra foto esclusa” (volutamente e con ragione dagli autori) ma inerente ed esplicativa e…soprattutto…VERA!..

    …un cordiale saluto…a tutti…

  5. chair rail scrive:

    Well, all things considered…

Rispondi a chair rail Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *