Il libro di Biagio Russo:”Noi uomini, per sempre schiavi degli Dei”

Il punto di partenza è il medesimo, ma quello d’arrivo sorprende… Biagio Russo, autore del libro “Schiavi degli Dei” , ha studiato a lungo i testi mesopotamici in base ai quali Zecharia Sitchin ha riscritto la storia dell’Umanità attribuendone l’origine ad un intervento alieno. Ma le sue conclusioni differiscono, e non poco,  da quelle dell’illustre scrittore recentemente scomparso.

<A Sitchin va tutto l’onore e il merito di aver diffuso su scala internazionale i miti e la cosmogonia dei Sumeri, inclusa la prima testimonianza storica di una manipolazione genetica- dice Russo. Quando iniziò a tradurre le tavolette, realizzò qualcosa di rivoluzionario, specie in un mondo accademico, quello della sumerologia, così ristretto ed esclusivo. Però, col passare del tempo, man mano che sono stati pubblicati nuovi dizionari che hanno permesso di fare delle comparizioni, è apparso evidente che alcune delle traduzioni di Sitchin  non trovavano corrispondenza. Una parola su tutte, quella forse fondamentale per la sua teoria, è la parola Anunnaki. La troviamo nel codice di Hammurabi, conservato al Museo del Louvre di Parigi. Ma la leggiamo scritta così: A-nun-na-ki e non vuol dire  affatto “quelli che dal cielo cielo scesero sulla Terra”. Se andiamo allora a scomporre i significati delle varie sillabe, ne scopriamo due decisamente forti. Uno sarebbe “la miglior prole sulla Terra”, un altro suonerebbe come “il miglior liquido seminale sulla Terra”. Quindi gli Anunnaki sarebbero creature superiori sì, ma del nostro stesso pianeta…>

Con un gioco di parole, Biagio Russo afferma dunque che ad averci “creato”  non sono stati gli Extraterrestri, ma gli Ex-terrestri: uomini come noi, ma molto più evoluti, che avevano prodotto una civiltà avanzatissima già molte migliaia di anni fa. Insomma, proprio come raccontano i miti di Atlantide, Mu e Lemuria…

< Il molo di partenza è lo stesso rispetto a Sitchin e ai tanti altri studiosi che hanno affrontato questa materia. Ma alla fine del viaggio, attraverso il quale conduco il lettore facendogli scoprire, interpretare e ricercare indizi, il molo d’approdo cambia. Questi uomini superiori, ad un certo punto della storia, decisero di intervenire sugli ominidi perché avevano bisogno di mano d’opera gratuita, forzandone l’evoluzione con la manipolazione genetica. Dai miei studi, risulta che il più adatto ai loro scopi fosse l’Homo erectus, sul quale innestarono parte del loro DNA, facendo- come recitano i testi sacri- davvero l’uomo a “loro immagine e somiglianza>

Insomma, sulla Terra convivevano due razze umane: una, diciamo così, di Super-uomini, con nozioni e tecnologie ancora più evolute delle nostre attuali, e un’altra invece prodotta in laboratorio,  frutto di questo “incrocio” forzato  avvenuto in epoche remote. Proprio come dicono gli antichi testi sumeri in chiave mitologica.

< Solo con le conoscenze che abbiamo oggi possiamo interpretare quei miti della creazione come operazioni di bio-ingegneria. Fino a 60, 70 anni fa sarebbe stato impossibile capirli. Ma ora anche noi siamo in grado di intervenire sul genoma, siamo capaci di clonare gli animali, non senza essere passati attraverso fallimenti. Ad esempio, la pecora Dolly fu ottenuta dopo vari tentativi andati a vuoto. E così avvenne anche nel passato per il genere umano. Nel testo chiamato “Enki e Ninmah”, questi primi due bioingegneri della storia prima di arrivare al successo hanno tentato per ben sette volte, senza mai raggiungere un risultato ottimale. Tant’è che alla fine la scienziata che operava la manipolazione genetica ha offerto il proprio utero, per compiere l’esperimento. Una cosa poi va sicuramente ricordata: noi, per consuetudine, definiamo Enki e Ninmah due divinità. Ma nei testi originali non sono mai chiamati così. Sono stati i primi traduttori a considerarli degli Dei, mentre per i Sumeri erano sono Signori dotati di poteri superiori al normale.>

Gli Anunnaki , terrestri di serie A adorati e venerati dalle creature appena sbozzate, si servirono di loro per svolgere i lavori più pesanti, trasformandoli per l’appunto in schiavi.

<Purtroppo sì. L’uomo primitivo era stato “creato” per essere un lavoratore ubbidiente, resistente alle fatiche, sottomesso, controllato a vista dagli Igigi- che significa non a caso Guardiani: spettava a loro il compito di sorvegliare l’umanità. Ma ad un certo punto vennero meno ai loro doveri: dagli Igigi nasce così il mito degli “Angeli caduti”, perché tradiscono i loro simili, si uniscono alle donne e condividono  con loro gran parte delle loro conoscenze.>

Il libro di Russo si snoda tra una serie di citazioni, traduzioni, passi che rivelano un grande lavoro di studio e di analisi, compiuto in molti anni. E anche la ricca bibliografia denota una ricerca quasi certosina delle fonti. Resta però  aperto un interrogativo: cosa ha fatto evolvere a due velocità i Super-umani  e gli ominidi, gli uni iper-tecnologici e gli altri allo stadio primitivo, nonostante fossero coevi ? Si deve forse ipotizzare un ulteriore intervento esterno sugli Anunnaki che li ha resi tanto superiori a noi?

<La risposta non è facile. Sicuramente io non ho certezze da dare agli altri, anche perché qui entriamo in una sfera diversa, filosofica e religiosa. Chissà, forse potrebbero essere stati creati dalla grande energia cosmica che dà la vita all’Universo.>

Altra domanda che resta insoluta: dove sono spariti? Perché, ad un certo punto, questi popoli dominatori hanno abdicato dal loro ruolo lasciando a noi, razza inferiore, il compito di conquistare la Terra?

<Perché, davvero se ne sono andati?-   risponde ridendo Biagio Russo. No, non se ne sono mai andati, sono ancora qua. Solo che ancora non si manifestano, anche se credo che entro breve  torneranno ad imporre il loro volere su di noi. Sono testi che sto ancora approfondendo, ma è indubbio che ad un certo punto si è scatenata una guerra tra le fazioni all’interno di questa elite. Da un lato, i discendenti di Enki- apparentemente meglio disposti verso l’umanità- dall’altra la stirpe di Enlil- meno “tenera “ con noi. Sono loro ad aver vinto la guerra, migliaia di anni fa, e ad aver  deciso di non intromettersi più nella nostra vita, lasciandoci insomma una sorta di autodeterminazione. Ma tra poco dovrebbe esserci il passaggio di consegne: dopo tre ere precessionali assegnate agli Enliliti, ora il potere dovrebbe passare agli Enkiti. Nessuno sa chi, tra loro, oggi sia il leader.  Ma lo sapremo presto: secondo alcuni calcoli, ciò accadrà il 21 marzo del 2012. Speriamo che chi comanda adesso  sia bendisposto e pacifico, d’altra parte gli Enkiti dovrebbero essere i più buoni. Speriamo…Ma noi, comunque,  sempre schiavi saremo.>

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2 risposte a Il libro di Biagio Russo:”Noi uomini, per sempre schiavi degli Dei”

  1. fabio scrive:

    Sono daccordo con l’asserzione sulla progenie umana creata in laboratorio da Enki e sua moglie (dietro ordine di Enlil responsabile sulla terra nei confronti di Anu). Alcuni di loro saranno mitizzati in seguito (Gilgamesh, Ercole..) ma la razza umana, se pur in origine gigante e simile all’originale creatore (un’altro), nulla ha a che vedere con la figura di Enki, scienziato e responsabile del settore ricerca (anche tecnologico), umanoide dal volto di serpente, abbiamo il reperto sumero (statuetta) una volta conservato al museo di bagdad (prima dei bombardamenti del 91), così come sua moglie (o una regale stessa razza), sempre umanoide rettiloide, tiene in braccio la prole con stesse fattezze (altro reperto stesso periodo storico) nella statuetta IM8574. Enki, che è il serpente della Genesi, è “arrotolato” all’albero del “bene e del male” (cioè tutto ciò che è bene e tutto ciò che è male), il sapere, la conoscenza…la scienza. Egli è gestore anche “dell’albero della Vita” cioè dei suoi arcani, la genetica, il dna, l’immortalità…Enlil (dio della genesi) non vuole che l’uomo colga dell’albero della vita così che non “diventi come Noi” (immortale) e perchè ciò non avvenga non deve “mangiare” dell’albero del “bene e del male” che è il mezzo per cui noi umani oggi siamo arrivati al dna e alle sue prospettive divita futura…Il tempo è scaduto…Enki ci ha dato un pò di “libertà” e la possibilità di dimostrare (ad Enlil) che potevamo evolverci positivamente in futuro, questo…Quello che deve tornare é Enlil e la sua progenie d’aria (aquila, quetzal, ecc…) Enki e la sua progenie d’acqua (pesci,rettili, ecc..) è già quì, da quando è stato scacciato (dal paradiso “nibiru”?)…insieme all’uomo (gigante)…Enki è anche Oannes, Nommo, Nettuno (Atlante), Nessuno (Ulisse), Nemo (il comandante) nonche sovrano delle acque e del mondo inferiore (subterrestre)…ed è anche quello che incontrò dal 1930 il comandante Byrd nella sua spedizione antartica…ma questa è un’altra storia…storia “moderna”…

    cordiali saluti
    e… ancora complimenti per il sito

    • Sabrina Pieragostini scrive:

      Grazie per il tuo ricco contributo sull’argomento, affascinante e complesso, e per… i complimenti al sito! A presto

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