La Francia del Mistero. Bugarach: il Borgo dell’Arca? (Parte III)

Ma che cosa aveva trovato lo speleologo svizzero?

Aveva sostanzialmente scoperto, all’interno di una delle tante grotte della montagna, delle incisioni tracciate su alcune pietre. Disegnate da chi, non si sa: ma Bettex sosteneva che fossero tipici del 13 ° secolo “cataro“.

L'ARCA DELL'ALLEANZA. MOSAICO DELL'ORATORIO CAROLINGIO DI GERMIGNY-LES-PRE'S

Le foto fatte dallo stesso scopritore (e custodite con le relative annotazioni dalla sua famiglia e da Julienne Lucienne) mostrano, in primo piano,  diversi disegni incisi sui quali si distingue una specie di baule su una portantina (evidente richiamo all’Arca), mentre sullo sfondo si riconosce il paesaggio tipico della campagna di Bugarach. Sarebbe stato grazie allo studio di questi graffiti che Bettex avrebbe individuato la posizione esatta  della reliquia biblica, proprio all’interno del monte Bugarach.

I GRAFFITI DEL PECH DE THAUZE

La teoria riprende una preesistente tradizione esoterica europea secondo la quale, proprio lì, in una grotta del Pech, i Visigoti avevano nascosto il tesoro di Gerusalemme, con l’Arca dell’Alleanza. L’inestimabile tesoro, sottratto durante il “sacco di Roma” del 24 agosto 410 quando il popolo guerriero del Nord, condotto da Re Alarico, penetrò nella Città Eterna, sarebbe stato occultato all’interno della montagna sacra, il grande Vigilante Dormiente.

Ecco allora Bu(r)Garach,  Bourg de l’Arche,  “Villaggio dell’Arca“.

N. POUSSIN. 1650, LA PESTE D'ASROD. PARTICOLARE DELL'ARCA.

In particolare, il frutto dei metodici lavori dello studioso svizzero sarebbe stata la scoperta di un tunnel artificiale che conduceva ad un piccolo molo a forma di  L, in pietra: da questa banchina sarebbe stato possibile navigare il “profondo ma calmo” fiume sotterraneo, per accedere ulteriormente all’interno della montagna e arrivare al cuore del Pech, il Sancta Sanctorum ove era custodita l’Arca dell’Alleanza.

Corre addirittura voce che sul punto di individuare l’Arca, Bettex sia stato personalmente istruito (o, più probabilmente, ammonito sui rischi che correva ma di cui certo uno studioso come lui doveva essere al corrente)  dal generale israeliano Moshe Dayan.

Non sappiamo se Bettex, trovò effettivamente  l’Arca e coronò il suo sogno: quello che è certo è che trovò, da lì a poco, la morte.

LUCIENNE JULIENNE NEL 1975 A MONTSEGUR. (WWW.SOCIETE-PERILLOS.COM)

L’uomo incontrò Julienne per l’ultima volta nell’estate del 1988. In quella circostanza sembrava particolarmente euforico e insisteva sul fatto che mancassero ormai solo quattro o cinque giorni per giungere al suo obiettivo e che presto sarebbero diventati ricchi…

Tre giorni dopo il suo cadavere veniva trovato in un campo alla periferia del villaggio di Bugarach. Secondo le cronache dell’epoca i suoi resti erano ‘inspiegabilmente disidratati’, anche se la causa esatta della morte non venne mai accertata.

Sulla sua fine le voci si rincorrono. Alcuni sostengono che sia rimasto travolto dal cedimento di una volta sotterranea e in qualche modo sia riuscito a sfuggire e trascinarsi fino al villaggio. Altri credono che il suo corpo sia stato trascinato fuori dalla grotta, non si sa da chi o da che cosa, dopo che era già senza vita oppure che sia semplicemente morto all’improvviso, appena uscito all’aperto, colpito da un violento attacco di cuore. C’è anche chi lo crede rientrato in Svizzera ove sarebbe morto, esausto e particolarmente indebolito, di lì a poco.

UN'ALTRA SUGGESTIVA IMMAGINE DEL PECH

Tanta confusione, quindi.

Quello che è certo è che Lucienne cercherà di continuare l’opera dell’amico Daniel, battendosi a lungo per riprendere le ricerche. Dopo insistenti e reiterate istanze alle Autorità,  il Ministero della Cultura del tempo condannerà senza appello la richiesta: non solo la ricerca “non ha senso…” ma “…è fatto divieto a chiunque di effettuare scavi a Bugarach“.

Lucienne apprenderà anche che, quasi a voler chiudere in fretta e definitivamente  l’affaire Bettex, cemento e macerie sono stati versati per sigillare  per sempre un'”apertura” in loco. Stessa sorte toccherà ai passaggi e alle gallerie scavate sotto il Castello.

Questa è la storia di Daniel Bettex e dell’Arca dell’Alleanza a Bugarach (…o Bu-r-Garach?).

Una tragica vicenda che ricorda da vicino quella di un altro discusso e controverso ricercatore dilettante, morto anch’egli in circostanze mai chiarite e nell’imminenza di una importante scoperta: Otto Rahn.

LA FAMOSA FOTO DI OTTO RAHN, L'ESPLORATORE

Anche lui un “maledetto” e “romantico” sognatore, anche lui legato – guarda caso – alla Linguadoca, ai Catari e ad un altro tesoro particolarmente “pericoloso”, quello del Sacro Graal.

UN ALTRA FOTO DI RAHN, AFFASCINANTE E CONTROVERSO STUDIOSO

Guarda caso.

È questa l’espressione che ricorre con maggior frequenza quando capita di inerpicarsi sui sentieri del Monte Bugarach, il Dormiente, e imbattersi nei suoi tanti misteri

LORENZO CARLI

 

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7 risposte a La Francia del Mistero. Bugarach: il Borgo dell’Arca? (Parte III)

  1. fabio scrive:

    salve dottor Carli

    stavo pensando che “uno dei miei” ha studiato ed “approfondito” le interazioni nella storia umana di alcune delle tematiche di cui Lei si occupa…potrei chiedergli di interloquire di ciò con Lei…che ne pensa?..

    cordiali saluti

  2. FRANCESCO scrive:

    UN MIO CARO AMICO MI CONFESSO’ CHE PENETRANDO IN UNA GROTTA DEL MONTE ,METRE SI APPRESTAVA A SCATTARE FOTO ,DOPO AVER VISTO OMBRE VELOCI,LA MACCHINA QUASI GLI “SCOPPIO’ IN FACCIA-
    MI CONFESSO’ CHE IL FENOMENO UFO ERA MOLTO SOTTOSTIMATO-
    PROBABILMENTE IL GOVERNO FRANCESE VISTO CHE LI VICINO AVEVA MESSO UNA BASE DI MILITARI
    ERA MOLTO INTERESSATO A TROVARE QUELLO CHE LA MONTAGA NASCONDEVA
    CI SAREBBE ANCORA MOLTO DA STUDIARE DA QUELLE PARTI…
    L’ARTICOLO E MOLTOP INTERESSANTE , COMPLIMENTI

    • Lorenzo Carli scrive:

      Francesco, grazie per l’intervento.
      Il monte Bugarach, al di là della profezia Maya, è un mistero emozionante e per molti versi ancora inesplorato.
      Voglio darti una “chicca”. Credo che il team di extremamente.it abbia in programma di tornare sul sito, probabilmente entro l’anno e con una spedizione organizzata, per portare i suoi lettori direttamente sul Pech.
      Continua a leggerci per seguire gli sviluppi…
      Ciao e a presto!
      LC

  3. Pierandrea scrive:

    Buongiorno a tutti, nei prossimi giorni parto in moto per Bugarach, mia intenzione e’ visitare il picco e vedere con i miei occhi la natura che lo circonda, parto munito di poche cose ma tanta curiosità….vi terrò informati una volta rientrato. Saluti a tutti, se qualcuno avesse indicazioni da fornire…ogni consiglio e’ ben accetto. Saluti

    • Lorenzo Carli scrive:

      Caro Pierandrea,
      complimenti per il bel viaggio che hai deciso di intraprendere.
      Innanzitutto la natura di quei luoghi è bellissima: parti munito di macchina fotografica e videocamera e non te ne pentirai!
      Poi c’è tutto l’aspetto esoterico del Pech…puoi leggere sul nostro blog diversi articoli che ne raccontano il fascino e il mistero.
      E non mancare di fare un salto alla chiesetta di Rennes-le-Chateau che dista pochi km. da Bugarach: i due siti sono magicamente legati e un filo invisibile e sotterraneo li unisce.
      Aspettiamo un tuo resoconto sul viaggio con le foto!
      A presto.
      Lorenzo Carli

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