Un Sole gemello perso nello spazio?

Sorpresa! Un tempo, anche il nostro sistema solare sarebbe stato binario, ovvero formato da due Soli. È l’ultima teoria avanzata da un astrofisico per spiegare una delle stranezze che da sempre fanno scervellare gli scienziati, ovvero l’orbita inclinata della Terra rispetto all’equatore solare.

IN ORIGINE, IL NOSTRO SISTEMA SOLARE SAREBBE STATO BINARIO

La causa potrebbe essere stata una giovane stella che avrebbe influenzato i pianeti in formazione prima di sparire. L’ipotesi è stata formulata da un ricercatore che lavora negli Stati Uniti per giustificare le orbite a dir poco singolari di alcuni pianeti extrasolari che sembrano sfuggire alle leggi della fisica.

Nel 1995, alcuni astronomi svizzeri per la prima volta individuarono un gigante gassoso, definito “Giove bollente”, in orbita attorno ad una stella. Per spiegare come mai si trovasse dove non si aspettavano di trovarlo, ipotizzarono che il pianeta si fosse formato altrove, ma fosse poi migrato vicino alla stella, attirato nella spirale del disco protoplanetario di gas e polvere che una volta le turbinava attorno. Il pianeta sarebbe rimasto poi nel disco e la sua orbita avrebbe coinciso con quella della stella di riferimento.

Ma la teoria della migrazione ha subìto un duro colpo nel 2008, quando gli astronomi hanno iniziato a trovare dei pianeti simil-Giove un po’ ovunque, con orbite inclinate e persino retrograde rispetto alle loro stelle. Ciò faceva immaginare che le forze di attrazione di altri pianeti ancora più massicci li avessero cacciati di forza dai loro percorsi alterandone le orbite.

UN'IMMAGINE ARTISTICA DI UN DISCO PROTOPLANETARIO

Ma adesso Kostantin Batygin, del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica di Cambridge, in Massachusetts, ha un’altra idea. “Le orbite non allineate  sono un naturale effetto della migrazione nel disco, solo se si accetta però il fatto che i sistemi planetari si formino, solitamente, in ambienti multistellari“, dice il ricercatore.

Nel suo studio pubblicato su Nature, Batagyn ha calcolato come il disco protoplanetario di una giovane stella venga alterato da una seconda stella che le orbiti intorno. Quando un pianeta gigante si muove in spirale seguendo questo disco inclinato, inevitabilmente la sua orbita risulterà non allineata al piano dell’equatore solare.

“La ritengo un’ipotesi del tutto plausibile“, sostiene Josh Winn, astronomo dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts che ha misurato le orbite di svariati pianeti gioviani. “E la cosa migliore di questa idea è che la possiamo verificare“. Infatti, se Batagyn ha ragione, questi mancati allineamenti dovrebbero essere ancora più frequenti dei giganti gassosi, perchè l’alterazione del disco non richiede necessariamente la presenza di un Giove bollente.

Finora, il telescopio spaziale della Nasa Kepler ha misurato l’inclinazione di un solo sistema multiplanetario: i tre pianeti che orbitano attorno a Kepler 30, tutti allineati con l’equatore della loro stella. Ma in futuro, Winn  prevede di osservare molti altri sistemi planetari per mettere alla prova la teoria dell’astrofisico.

Da parte sua, Kostantin Batagyn è pronto a scommettere sulla validità del suo modello interpretativo, sicuro che una prima prova potrà essere trovata osservando Alpha Centauri, un sistema stellare ternario con almeno un pianeta in orbita attorno alla stella più luminosa. “Ci sono buone chance che gli astronomi trovino che dissallineamenti. Alpha Centauri A e Alpha Centauri B sono abbastanza vicine da aver influenzato a vicenda  il piano di inclinazione dei loro sistemi planetari”

ANCHE LA TERRA AVEVA DUE SOLI?

Ma non basta. Perchè in realtà, noi conosciamo già un sistema solare nel quale i pianeti mostrano l’inclinazione delle orbite: il nostro. Tanto che il ricercatore azzarda:”Io credo che da qualche parte, nella Via Lattea, ci sia una stella resposabile della nostra alterazione. Sospetto che il Sole, una volta, avesse una stella compagna che ha trascinato la nebulosa solare di 7 gradi. Poi ha lasciato la scena poco dopo la comparsa dei primi pianeti.”

La Terra, dunque, continuerebbe ad orbitare con quell’inclinazione strana rispetto all’equatore solare di circa 7 gradi,  provocata da quella ipotetica stella gemella che faceva compagnia al nostro Sole prima di perdersi  nello spazio, chissà dove.

SABRINA PIERAGOSTINI

 

 

 

 

 

 

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4 risposte a Un Sole gemello perso nello spazio?

  1. Ma se, a dispetto della conclusione del ricercatore, questa stella, invece di essersi perduta nello spazio fosse rimasta legata al sistema solare? Questo rilancerebbe la possibilità dell’esistenza di Nemesis, nana bruna compagna del Sole e di Nibiru, pianeta o astronave generazionale che sia, che ogni 1800 anni copre la distanza tra i due sistemi stellari gemelli in accordo con le conclusioni di Sitchin?

  2. M4rCO2 scrive:

    Caro Manuel io penso che ci nascondano tante di quelle cose che potremmo già definirci tecnologicamente avanzati rispetto a quello che si poteva prevedere 20 anni fa… Noi semplici popolani dobbiamo solo dire sempre sì, pagare ai politici il pizzo, ops scusate! le tasse, credere a tutte le loro parole e ingoiare la verità con la grandezza di un cucchiaino.
    Comunque io credo che il 2013 sarà un anno importante, forse rimarrà indimenticato chissà per quanto tempo.
    Sono in arrivo 2 comete (una grande e luminosa, una più piccola e luminosissima) e se la povera Betelgeuse esploderà a breve sarà come se avessimo 2 Soli! Anche se la distanza tra Terra e supernova è così grande che non ci sarebbero cambiamenti sottoforma di radiazioni ecc… Non vedo l’ora, ringrazio la vita di farmi partecipare a eventi di questa portata!

  3. Silvia scrive:

    anch’io condivido la teoria del sistema stellare binario. E’ possibile che la nana bruna, Nemesis, sia ancora dentro il nostro Sistema Solare, anche se non più così ben visibile, essendo una stella che ha terminato il suo ciclo vitale. Credo anche fosse compagna del nostro Sole, ma di “Nibiru” sinceramente non so che pensare. Un fantomatico Pianeta X capace di perturbare con la sua gravità, l’orbita di un gigante gassoso come Nettuno o di un roccioso come Plutone? O addirittura un’astronave generazionale? Fantascientifico!! Invece, ho letto da qualche parte che un “asteroide” denominato “Nibiru”, prossimamente, dovrebbe passare molto vicino all’orbita terrestre, evento astronomico che capita ogni 3600 anni (ciclo completo di percorrenza del corpo celeste nella sua orbita intorno al sole), ma onestamente non posso dire quanto questo sia “attendibile”. Alla fine, preferisco pensare che non accadrà nulla e che sono tutte teorie e supposizioni. L’unica certezza, ora, è il nostro Pianeta Blu, la nostra PERLA cosmica.

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