Due scienziati scozzesi:”Sonde aliene nella nostra galassia”

Voyager e Pioneer non sono sole. Nello spazio interstellare potrebbero viaggiare molte altre sonde, migliaia se non milioni, inviate da intelligenze di lontanissimi mondi. Anzi, sarebbe questo il modo migliore per esplorare il cosmo e per studiare il vicinato, alla ricerca di forme di vita. Una simulazione al computer di due ricercatori dell’Università di Edimburgo mostra che la potenziale flotta aliena potrebbe aver attraversato la Via Lattea prima ancora della comparsa dell’Homo Sapiens.

 

UNA DELLE SONDE PIONEER, LANCIATE DALL'UOMO

Le nostre sonde hanno finora percorso una distanza impercettibile – sul piano cosmico, ovviamente: la Voyager 1, che pure è l’oggetto umano giunto più lontano dalla Terra, in 36 anni non è neppure arrivata ad 1 giorno-luce da noi. Invece, quelle ipotizzate da Arwen Nicholson e Duncan Forgan avrebbero  esplorato l’intera galassia negli ultimi 10 milioni di anni grazie alla loro velocità, ancora inarrivabile per la nostra tecnologia, pari ad un decimo di quella della luce anche sfruttando- a mo’ di fionda- i campi gravitazionali delle stelle sulla loro strada.

Le sonde aliene sarebbero potenzialmente eterne, grazie alla loro capacità di autoreplicarsi. Un’idea, questa, avanzata per la prima volta negli anni ’60 da Ronald Bracewell sulla base di quanto ipotizzato, nel secolo scorso,  dal matematico John Von Neumann che già prospettava la possibilità di costruire robot in grado poi di clonarsi.

“Con il nostro studio, calcolando le potenzialità di queste sonde in base al numero delle stelle, abbiamo stabilito che la flotta autoreplicante potrebbe aver esplorato la galassia in un tempo sufficientemente breve da giustificare il Paradosso di Fermi“, hanno scritto i due scienziati nel loro articolo.

Se non abbiamo, finora, mai trovato prove di vita aliena nello spazio nè della presenza di eventuali civiltà extraterrestri, tutto ciò dipende dal fatto che i visitatori di altri mondi sono giunti qui da noi quando noi ancora non esistevamo- quindi in ere geologiche lontanissime oppure agli albori della specie umana. Le sonde potrebbero persino essere arrivate più e più volte sul nostro pianeta, aggiungono i ricercatori,  ma quasi di nascosto, celando le tracce dei loro passaggi fino a quando non hanno completato la loro analisi.

SONDE ALIENE PERLUSTRANO LA GALASSIA?

Questa ipotetica, evoluta civiltà avrebbe inviato un manipolo di sonde in giro per la galassia, programmandole in modo da scegliere in modo autonomo la meta del loro viaggio attraverso elaborati algoritmi. Una volta raggiunto il nuovo sistema stellare e raccolti gli indizi relativi alle forme viventi, ogni sonda si duplicherebbe. L’originale e la copia partirebbero poi per diverse destinazioni: il procedimento di perlustrazione e di clonazione si ripeterebbe all’infinito, con una progressione geometrica.

Ma cosa accadrebbe se il medesimo progetto fosse promosso da varie civiltà extraterrestri contemporaneamente?  Le diverse sonde entrerebbero in competizione, in una sorta di caccia dove una sonda è preda e l’altra predatore? Lo studio contempla anche questa possibilità e la esclude, perchè si allungherebbero i tempi di viaggio e si ridurrebbero le visite sui pianeti più interessanti. Nella simulazione, la sonde aliene viaggiano sempre alla massima velocità consentita e si espandono progressivamente nella Via Lattea, senza distrazioni.

Altro problema: come farebbero le sonde, disperse ai quattro angoli dell’Universo, a rimanere in contatto tra di loro? Procedere ad una velocità prossima alla luce rende difficili le comunicazioni. Ma in questa tecnologia avveniristica sarebbe possibile riprodurre- su vasta scala- quello che già accade nell’infinitamente piccolo, ovvero la correlazione quantistica che fa assumere lo stesso identico comportamento a due particelle separate- il cosiddetto “entanglement“. Ogni sonda saprebbe dunque esattamente cosa sta facendo la sua copia e dove è diretta.

 

LE SONDE ALIENE AVREBBERO GIÀ VISITATO LA TERRA?

Tutti i dati potrebbero poi essere raccolti in un archivio galattico gigantesco: una fonte preziosissima per qualsiasi civiltà interstellare sufficientemente avanzata da trovarlo, da individuarne la password d’accesso e da scaricare le informazioni relative a miliardi di sistemi stellari. Un data-base nel quale ci sarebbe anche il nostro pianeta azzurro e tutti gli altri simili alla Terra, altrettanto in grado di sostenere la vita.

Ma la flotta aliena- si domandano ancora Nicholson e Forgan – come si relazionerebbe nei confronti delle creature che dovessero incontrare nella loro perlustrazione? Sarebbero più o meno come uno sciame di api, interessate solo a raccogliere quanto più polline possibile indipendentemente dalla forma e dall’aspetto dei fiori? Probabilmente sì: sarebbero solo concentrate sul compito loro assegnato- ammassare informazioni– e rimarrebbero ignare degli esseri più o meno intelligenti trovati sul loro cammino.

A meno di non contemplare un’altra eventualità. I loro costruttori, gli Ingegneri Alieni, potrebbero aver programmato i robot-esploratori in modo da renderli in grado di verificare il livello cognitivo e la maturità delle specie indigene: essi si rivelerebbero solo alle creature capaci di superare questo test cosmico. Se è davvero così, ancora vi stupite che non abbiano mai comunicato con noi?

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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3 risposte a Due scienziati scozzesi:”Sonde aliene nella nostra galassia”

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  2. fabio scrive:

    …evoluzione…

    un pianeta come questo…

    che può ospitare la vita da almeno 3 miliardi di anni è sotto il controllo di civiltà avanzate da almeno altrettanto tempo…sempre che qui -CIVILTA’ ALLOGENE- non ce ne sia già una o più di una che si occupa già di questo…

    ciò NON evita né preclude la visita di sonde robotizzate né di navi con a bordo entità extraterrestri che svolgerebbero per le loro rispettive civiltà “un lavoro” di esplorazione e codifica dei dati rilevati…dati che nelle civiltà allineate sarebbero condivisi e a disposizione dei mondi e delle razze che vi appartengono…

    tutto ciò è già stato ipotizzato e scritto da Asimov nei suoi romanzi già dal dopoguerra dove l’esplorazione dell’Universo, in special modo della nostra Via Lattea è a buon punto…d’altro canto, in un Universo che conta almeno 14 miliardi di anni, NON penseremo -QUI SULLA TERRA- di essere i primi esploratori del cosmo ah!ah! tuttalpiù “gli ultimi”…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Lattea

    https://it.wikipedia.org/wiki/Isaac_Asimov

    considerando che siamo posizionati -SISTEMA SOLARE- a circa 3\4 di uno dei bracci della spirale, verso l’esterno, e che il nostro sistema -4,8 MILIARDI DI ANNI- è relativamente giovane rispetto all’età della galassia, dovremmo presupporre -VISTI I 13,7 MILIARDI DI ANNI DI ETA’ DELLA STESSA- dato che ha cominciato a svilupparsi ed espandersi dal centro galattico, che proprio lì -NEL CENTRO GALATTICO- dovrebbero essere nate, evolutesi ed espanse le prime civiltà della Via Lattea…

    se sorse un Impero è lì che si formò, è da lì che partirono le prime sonde, è da lì che dopo l’esplorazione -L’ERA- dei robot cominciò quella dei primi esseri senzienti evoluti che ha partorito l’Universo…l’umanità come la conosciamo oggi arriva circa 10 miliardi di anni dopo QUESTA IPOTESI ed in si tanto tempo…ma sai quante civiltà sono nate, evolute e distrutte?..

    potrebbero essere state decine di migliaia! e quelle “entità” che “dall’inizio dei tempi” sono sopravvissute potrebbero -OGGI- ormai essere diventate come “dio”, immortali, prive di corpo fisico, viventi al di la della tridimensionalità, fors’anche al di là del tempo…quel tempo lineare “così come noi lo viviamo”…

    leggete le opere di Asimov! lì c’è molto -NON TUTTO- di quello che può essere accaduto nell’Universo, nella nostra Galassia, nelle costellazioni a noi più “mitologicamente prossime”…

    https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_dei_Robot

    https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_delle_Fondazioni

    la leggenda ed il fantastico a volte si incrociano in una probabile -SE PUR APPARENTEMENTE IMPOSSIBILE- realtà… ed il mito -DI SOLITO ED AL DI LA DEL TEMPO- ne trasporta i re-ligi…

    mmh!..anche il Voyager (“V’ger”) potrebbe un giorno fare ritorno…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Star_Trek_(film_1979)

    e quel giorno, forse tra 500 o mille anni, avremmo già iniziato da tempo a colonizzare la Galassia…sempre che non abbiamo cominciato a farlo già decine di migliaia di anni fa…

    http://www.inspiegabile.com/misteri-antichi/oopart-oggetti-anacronistici-nano-spirali-urali-russia.html

    e se non l’abbiamo fatto noi…”Altri” lo avranno sicuramente fatto da prima della nascita della vita sulla Terra, forse anche 9 o 10 Miliardi di anni prima…

    salute e prosperità..:)

  3. Malles scrive:

    L’ho sempre detto Fabiosky,a te Asimov ti fa un baffo,anche due.Pur “allargandoti ” come tuo solito,non mi sento in questo caso di “processarti”,anzi…

    Il tema in questione è da sempre molto intrigante,il problema concernente l’esistenza di forme di vita,e soprattutto di forme di vita intelligente nello spazio ha dato e da tuttora luogo a molti dibattiti scientifici,il primo dei quali,su scala internazionale,fu tenuto a Bjurukan,in armenia nel lontano 1971,con l’intervento ufficiele dell’Accademia nazionale delle Scienze dell’allora URSS e dell’Accademia nazionale delle scienze degli USA.

    Venne battezzato CETI 71,da un’abbreviazione proposta dallo studioso cecoslovacco R.PESEK (Communication with Extra-Terrestrial Intelligence) e vi presero parte eminenti astronomi,biologi,fisici,chimici,antropologi,sociologi,storici,filosofi,cibernetici e specialisti dei sistemi di comunicazione di tutto il mondo.Come non pensare che si stava meglio quando si stava peggio?

    Già in quei convegni si puntava ovviamente,anzitutto,sulla ricerca della vita.Qui,la domanda diventa fondamentale,la VITA è un PRINCIPIO UNIVERSALE o è soltanto un privilegio della Terra?Ovviamente noi conosciamo solo una specie di vita,quella appartenente alla biosfera del nostro pianeta,cioè alla parte della Terra abitata da organismi viventi.

    I processi vitali terrestri sono legati a particolari molecole giganti,che formano il carbonio con l’idrogeno,l’ossigeno,l’azoto,il fosforo,lo zolfo,il ferro e altri elementi.Alcune strutture di tali “molecole vitali”possono essere sintetizzate in laboratorio nelle condizioni probabilmente esistenti sul nostro GLOBO 4,5 MILIARDI di anni fa.Tali condizioni potrebbero essere naturalmente proprie ad altri corpi celesti presentanti le medesime premesse fisiche e chimiche.

    Resta interessante notare che le forme di vita terrestri sono composte di elementi ricorrenti nel COSMO in grande quantità e non è AFFATTO esclusa l’ESISTENZA di mondi atti ad ospitarli per far si che ripeta (che si sia già ripetuta)qualcosa di analogo a quanto è avvenuto sulla Terra.

    Si ritenava un tempo che i sistemi planetari fossero rari,ma i moderni strumenti di osservazione ci dicono con chiarezza che non è così,oggi sappiamo con CERTEZZA che che attorno a moltissime stelle volgono corpi oscuri di massa minore simili alla nostra Terra.

    Comunque…un uomo su SIRIO non sarà mai interessante come una DONNA sotto il sole….eh! eh!

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