Mars One, la carica dei 200 mila…

Volete essere i primi a toccare il suolo marziano?  Allora  dovrete sgomitare… È una vera folla, quella che ha risposto all’invito di Mars One, la società privata olandese che progetta di far arrivare un equipaggio umano sul Pianeta Rosso entro il 2023. Sul loro sito sono arrivati ben 202.586 videomessaggi di aspiranti astronauti: tra quei volti di ragazzi e signore di mezza età ci sono i futuri esploratori  di Marte.

GLI ASPIRANTI ASTRONAUTI DI MARS ONE SONO OLTRE 200 MILA

La prima fase del programma di selezione è partito lo scorso aprile e si è chiuso, ufficialmente, il 31 di agosto. I più interessati sono stati gli Americani- in primis, i residenti degli Stati Uniti, ma anche Canadesi, Brasiliani e Messicani- che insieme costituiscono il 40 per cento delle richieste di adesione. Grande seguito anche in India (con il 10% delle domande) e in Cina ( 6 % ). Il nostro Paese ha fatto la sua parte, con un bel 1% di potenziali viaggiatori nello spazio.

In questi 5 mesi, insomma, sono arrivate una valanga di videoclip e forse anche una pioggia di soldi su Mars One. Infatti, per potersi iscrivere e inviare la propria candidatura filmata, era necessario prima pagare una quota, diversa a seconda del reddito medio della Nazione di appartenenza- da  5 a 75 dollari ( noi Italiani ne dovevamo sborsare 26). Fatto un rapido conto, la società olandese, senza alcun sforzo,  deve aver incassato qualche milione. Ma Mars One ha annunciato che non rivelerà quanti abbiano effettivamente pagato la quota prevista.

 D’altra parte andare su Marte costa- e pure tantissimo. Ad oggi il preventivo oscilla tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari, che i promotori dell’iniziativa contano di raccogliere con donazioni, merchandising e raccolta pubblicitaria. Ma soprattutto, attraverso i diritti televisivi del reality show con il quale verranno scelti i quattro impavidi- o incoscienti- che partiranno per primi. Il viaggio senza ritorno per il Pianeta Rosso ne costituirà il premio finale.

ECCO COME SARÀ IL PRIMO INSEDIAMENTO UMANO SU MARTE

Le tappe di avvicinamento alla grande avventura sono già state programmate. Per la fine del 2013, tra quegli oltre 200 mila  candidati saranno selezionati coloro che verranno ammessi alla seconda prova, davanti ad una commissione di esperti incaricati da Mars One. Dovranno superare dei test psicologici e medici, coordinati dal dottor Norbert Kraft, che vanta 19 anni di esperienza nella ricerca aerospaziale, soprattutto in relazione agli aspetti negativi della lunga permanenza nello spazio. E chi partirà alla volta di Marte dovrà rimanere chiuso in un’astronave per 9 mesi di fila.

Superata questa seconda prova d’ammissione, scatterà la fase 3: la selezione regionale. Nelle principali Nazioni di Europa, Asia, America,  20-40 concorrenti alla volta si sfideranno per dimostrare di avere la stoffa per diventare un pioniere dell’esplorazione marziana. E lo faranno davanti alle telecamere di internet o di vere e proprie tv nazionali: sarà il pubblico, a suo insindacabile giudizio, a scegliere un vincitore che passerà di diritto alla fase 4.

Perfetti conoscitori della lingua inglese, i candidati arrivati fino a questo punto prenderanno parte ad uno show globale, trasmesso in contemporanea in tutto il mondo. A metà tra il Grande Fratello e Survivors, affronteranno prove di abilità e resistenza, dimostrando il loro spirito di gruppo e la loro tenacia. Perchè- nonostante le apparenze- quel viaggio interplanetario non sarà un gioco e metterà a dura prova gli animi- oltre che i fisici.

Le squadre- da 6 a 10,  composte da 4 individui ciascuna-  verranno sottoposte ad un addestramento specifico: il bando di concorso indica espressamente “un training a tempo pieno“. Insomma, un vero lavoro. Il team che risulterà vincente, alla fine di questo percorso lungo 7 anni, sarà il primo ad essere lanciato nello spazio, nel 2022, con in tasca un biglietto di sola andata per Marte. Gli altri seguiranno via via a distanza di qualche mese- fondi permettendo.

È DAVVERO MARTE LA PROSSIMA FRONTIERA DELL'ESPLORAZIONE SPAZIALE?

“Grazie a Mars One, il mondo avrà la possibilità di realizzare il suo sogno di esplorare lo spazio e di raggiungere un risultato mai più ottenuto da quando abbiamo posato il piede sulla Luna: creare un insediamento su Marte“, ha detto entusiasta il dottor Kraft. Una prospettiva che lascia però freddini gli altri scienziati: il modulo spaziale deve essere ancora costruito, i rischi dell’esposizione alle radiazioni cosmiche non sono stati ancora risolti, la possibilità di coltivare piante e frutti lassù è ancora solo un’ipotesi di lavoro. Insomma, il progetto Mars One procede a pieno ritmo, ma non è chiaro verso quale direzione.

 SABRINA PIERAGOSTINI

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2 risposte a Mars One, la carica dei 200 mila…

  1. Pingback: Mars One, la carica dei 200 mila… | Frog In The Box

  2. fabio scrive:

    …insediamenti…

    ah bèh!..se potranno andarci..:)

    può solo voler dire che “la zona” è stata “bonificata” da qualsiasi “pericolo” esterno…gli Usa NON manderebbero lassù nemmeno una scimmietta eh!eh! senza averci prima fatto “sbarcare” delle “unità speciali”…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Marte_(astronomia)

    lo faranno? o l’hanno già fatto?..una cosa certa è che qualsiasi sia la bandiera della missione, olandese, cinese, russa, europea, mondiale, che verrà piantata lassù state certi che “il buco” ah!ah! l’avrà già preparato “la grande aquila”…

    e comunque siamo in ritardo (1972-2022) di -SOLI- 50 anni eh!eh! rispetto al programma di Wernher von Braun redatto (ed esecutivo) sin dai primi anni ’50…maaa che cacchio avranno fatto -QUA GIU’ E NELLO SPAZIO- gli americani e i russi fino ad oggi allora? (senza considerare che i russi hanno ufficialmente “abbandonato”!?! la “corsa allo spazio” sempre -COINCIDENZA?- 40 anni fa!)…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Corsa_allo_spazio

    continuando il discorso…visto che il programma Usa prevedeva la costruzione -PRIMA DEL ’72- di una base lunare efficiente e funzionale per poter effettuare -DAL SUOLO LUNARE- il primo lancio utile verso Marte?..e chissà perché proprio a 50 anni di distanza -che sono giusto gli anni che DEVONO passare per la “declassificazione” di dati e know-how relativi ad operazioni e programmi Top Secret condotti da apparati Militari e dei Servizi- eh!eh! dalla fine forzata -UFFICIALE MA NON PREVISTA- del Programma Apollo del quale fu responsabile lo stesso W.v.B.?..

    http://it.wikipedia.org/wiki/Wernher_von_Braun

    il quale si dimise dall’incarico proprio allo “STOP UFFICIALE” e cambio -REALE O…APPARENTE?- in sotto-programmi -GIA’ PREVISTI E PIANIFICATI IN PRECEDENZA- commerciali, “pseudo” commerciali, e scientifici, che BEN conosciamo e che durano da 40 anni!..”ritardando” così -DI FATTO E UFFICIALMENTE- anche quella spedizione marziana che “doveva” partire 50 anni fa…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_Space_Shuttle

    ecco quindi un futuro PREVISTO, un presente “spaziale” DIFFERENTE da quello dei miei sogni di bambino, ed i quasi dieci anni di distanza -MA SOLO TEMPORALE- che ci separano da quel “secondo” -IMPORTANTE- obbiettivo, dopo la Luna, che tanto fece sognare quelli della mia generazione…forse perché la tecnologia che ci porterà ufficialmente su Marte è -DI FONDO- la stessa che possedevamo GIA’ nel 1972, con le conquiste Apollo…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_Apollo

    e poi forse la maggior parte di quei “problemi tecnici” citati (e non citati nell’articolo) sono stati “già risolti” nel passato, e forse anche quei moduli -O SIMILARI- sono già stati sperimentati molti anni fa, così come forse TUTTE le reazioni psico-fisiche dell’essere umano al cambiamento dell’ambiente che lo ospita…mmh e, sempre forse, a chi NON compete un incarico -speciale e segretato- NON lo sa che TANTO potrebbe essere GIA’ stato fatto, e poi NON tutti “vedono” -nel senso che ci riescono- quel che NON “devono” e\o NON “possono” conoscere…

    “vedere” quel che ci appare davanti NON esclude e NON contempla -OBBLIGATORIAMENTE- la percezione dello spessore dell’IMAGO che, se pur apparentemente SOLO bidimensionale, è in realtà tridimensionale e…eh!eh! -OLOGRAFICAMENTE- quadrimensionale…

    e ricordiamoci che con una tecnologia di propulsione che de-modula l’inversione della spinta gravitazionale, e con il supporto di uno “scudo deflettore” -CAMPO DI FORZA- di protezione della nave, si potrebbe essere su Marte, che dista dalla Terra tra i 50 e i 400 milioni di chilometri a seconda della finestra di lancio scelta, in meno di una settimana…

    http://astrofili.altervista.org/astronomiateorica/marte.htm

    viaggiando ad una velocità di 30o\400 mila Km orari! naturalmente con un sistema di compensazione -INTERNO- della variazione di gravità (g) dovuta all’accelerazione e decelerazione…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Accelerazione_di_gravit%C3%A0

    un pacchetto di tecnologie e know-how, di cui solo alcune nominate qui, che fu allo studio ed applicazione sperimentale sin dalla metà degli anni ’50 -PROPRIO- in quella base dell’Usaf-Esercito-Servizi denominata Area 51-S4 tanto discussa nel mondo e fino a ieri UFFICIALMENTE non esistente…

    qui ho accennato qualcosa…
    http://www.ufoonline.it/2013/08/16/il-governo-americano-ammette-l-esistenza-dell-area-51/

    sta di fatto che, in qualsiasi modo siano VERAMENTE andate “certe cose”, la storia dell’uomo DEVE registrare UFFICIALMENTE “quel passo” eh!eh! che NON fu fatto 40 anni fa…e sembra che “lo farà” -SEMPRE UFFICIALMENTE- nel 2022…

    nel frattempo -E POI- si vedrà…IMAGO LATET VERITAS..:)

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