L’Ufo del Berkshire, nuovi dettagli sulla mancata collisione

Nella sua carriera si sarà abituato a tutto– allo stress, ai ritardi, ai doppi turni e persino ai passeggeri un po’ molesti. Ma il pilota che si trovava ai comandi di un airbus di linea, carico di turisti, su una rotta trafficatissima in estate tra Gran Bretagna e Spagna, non era preparato a quello che si è trovato di fronte. Anzi, a voler credere alle sue parole, praticamente contro: un oggetto volante non identificato evitato per puro caso.

UN AEREO DELLA COMPAGNIA THOMAS COOK

Poco ci è mancato che quell’incontro a tu per tu con l’UFO– a forma di pallone da rugby- si trasformasse, infatti, in una collisione in quota. Questione di pochi metri. Il fattaccio si sarebbe verificato mentre l’aereo di linea sorvolava Reading, nel Berkshire (nel sud dell’Inghilterra). A renderlo noto, sono state le stesse autorità che vigilano sulla sicurezza dei voli, come riportato dal quotidiano The Telegraph all’inizio di gennaio. Ma ora lo stesso giornale, oltre a confermare la dinamica dello scampato disastro aereo, aggiorna la notizia con nuovi dettagli.

Come appunto, identificare quale sia stato l’anonimo velivolo coinvolto nella vicenda: un Airbus A320, costruito nel 2003, della compagnia  Thomas Cook  (numero di volo: TCX24HX)  in arrivo su Manchester il 19 luglio scorso e proveniente dalle Baleari, per la precisione dallo scalo di Ibiza. Sicuramente, carico di famiglie e di ragazzi che si erano appena goduti una bella vacanza sull’isola spagnola, rinomata per la sua vivace vita notturna.

L’aereo stava viaggiando a 830 chilometri orari, ad un’altezza di 10 mila metri, quando è stato superato da un velivolo sconosciuto che non aveva alcuna autorizzazione a trovarsi in quel corridoio di volo. L’incontro è avvenuto in perfette condizioni di clima e di luce, verso le 18.35 di quel pomeriggio estivo. L’esito delle indagini svolte per accertare di cosa si trattasse non ha portato a nulla: il rapporto ufficiale si conclude con le parole: “Non è stato possibile rintracciare l’oggetto nè determinare la probabile origine dell’avvistamento”. Buio fitto, insomma.

Secondo la versione del capitano, l’oggetto gli sarebbe spuntato all’improvviso sul lato sinistro, dal finestrino della cabina di guida, e sembrava puntare direttamente contro l’Airbus. Non c’era tempo, ha spiegato, per tentare una manovra evasiva, una virata, perchè era assolutamente certo che l’oggetto li avrebbe centrati. Ha così deciso di scendere in picchiata,  evitando di un soffio l’impatto. Ecco perchè l’autorità incaricata di indagare, l’Uk Airprox Board, ha aperto un’inchiesta per  “collisione sfiorata”.

IL VELIVOLO ERA DIRETTO SU MANCHESTER

Si legge infatti sul verbale: “Il capitano temeva che fossero in rotta di collisione. La sua reazione immediata è stata di scendere in picchiata verso destra: non c’era il tempo di parlare con il Primo Ufficiale e di comunicare lo stato di allarme. Era convinto che si sarebbe verificato un impatto con l’altro velivolo”. Agli investigatori ha raccontato che a suo avviso l’oggetto è passato a pochi metri di distanza dal jet. Lo ha descritto dalla forma ovale, tipo un pallone da rugby o forse un sigaro, brillante, argenteo e apparentemente di struttura metallica. Più Ufo di così, non si può…

A pericolo scampato, il capitano ha subito contattato la torre di controllo per segnalare l’accaduto. Eppure, sui radar, non c’era alcuna traccia del misterioso intruso: i controllori di volo non avevano visto assolutamente nulla, accanto all’Airbus. Uno dei primi atti dell’inchiesta è consistito nel raccogliere tutti i dati disponibili per accertare quali altri aerei si trovassero in quella stessa zona in quel preciso momento. Tutti sono stati esclusi, perchè erano a distanza di sicurezza.

Gli investigatori si sono anche informati sulla possibile presenza di palloni meteorologici: hanno appurato che non ce n’era neppure uno nelle vicinanze. E hanno dovuto escludere anche giocattoli teleguidati o i palloncini, perchè non raggiungono quelle quote- ricordiamo,10 mila metri. Hanno contattato anche gli addetti ai radar militari, per capire se per caso sui loro strumenti fosse rimasto il tracciato di quel passaggio ravvicinato: altro buco nell’acqua.

L’ultima ipotesi: il pilota si è sbagliato oppure si è inventato la storia di sana pianta.  Ma è  davvero possibile confondersi in modo così clamoroso, quando alla cloche siede un professionista con migliaia di ore di volo, con la responsabilità della propria vita e di quella di centinaia di persone? A che pro, al contrario, raccontare una bugia tanto assurda, pur sapendo di dover affrontare una rigorosa indagine e di rischiare il discredito? Un portavoce della compagnia aerea ha dissipato ogni dubbio comunicando:”Tutti i nostri piloti sono ben addestrati e viene loro richiesto di riferire qualsiasi evento inatteso che possa verificarsi durante il volo.”

OGNI ANNO, AVVERREBBERO CENTINAIA DI AVVISTAMENTI IN QUOTA

Eventi, a quanto pare, fin troppo frequenti. Nonostante il Ministero della Difesa britannico abbia chiuso – almeno ufficialmente- la sezione che indagava sulle segnalazioni di Ufo, l’Authority dell’Aviazione Civile ha invece deciso di continuare ad analizzare tutti i rapporti del genere firmati da piloti o da membri dell’equipaggio, in considerazione delle conseguenze che potrebbero avere sulla sicurezza dei voli. Forse perché, di recente, proprio il capo dei servizi di controllo sul traffico aereo nazionale ha ammesso che il suo team registra almeno un oggetto volante non identificato al mese.

SABRINA PIERAGOSTINI

 

 

 

Condividi su:
Facebook Twitter Email

6 risposte a L’Ufo del Berkshire, nuovi dettagli sulla mancata collisione

  1. Eddy scrive:

    O 10 km 0 10 mila metri, come riportato correttamente la prima volta 😉
    x il resto credo assolutamente a quanto riportato dal comandante!!!

  2. fabio scrive:

    …”ciliegine”…

    alcuni particolari sembrano delineare il tutto..:)

    .1 “…a forma di pallone da rugby…” questa denunciata è una delle forme ricorrenti degli “ufo” nella casistica internazionale…

    .2 “… praticamente contro: un oggetto volante non identificato evitato per puro caso…” quota netta, 10.000 metri (correggete l’articolo che dice Km), uno standard di volo i 34000 piedi, il pilota SAPEVA che lì NON ci doveva essere nulla, e per certo NULLA di convenzionale, quindi una manovra -LA PICCHIATA- data dall’istintività e dall’esperienza…

    .3 “… L’aereo stava viaggiando a 830 chilometri orari…” a questa “velocità di crociera” un oggetto volante della grandezza “pari od equivalente” a quella di un Airbus si può giusto notare -SOLO POCHI (5? 10? troppi!) SECONDI PRIMA- grazie ad un eventuale riflettanza anomala che esula APPUNTO da quella di normali velivoli! a questo va aggiunta la velocità d’avvicinamento “dell’ufo”, SICURAMENTE molto elevata, vista la “preoccupazione” del pilota del Airbus…

    .4 “…L’incontro è avvenuto in perfette condizioni di clima e di luce…” questa è probabilmente “la condizione” PRIMARIA che ha permesso al pilota del Airbus di valutare correttamente l’altitudine “dell’ufo” come EQUIVALENTE a quella dell’aereo con la conseguente determinazione della possibilità di collisione…

    .5 “…non c’era il tempo di parlare con il Primo Ufficiale e di comunicare lo stato di allarme…” questo CONFERMA l’alta velocità d’incrocio “dell’ufo”, la pari altitudine, la NON presenza in cabina dell’altro ufficiale di bordo, la provenienza “dell’ufo” dalla sinistra della prua…

    .6 “…Agli investigatori ha raccontato che a suo avviso l’oggetto è passato a pochi metri di distanza dal jet…” questa dichiarazione CONFERMA indirettamente che “l’ufo” era ABBASTANZA grande -PROBABILMENTE PIU’ DELL’AEREO- tanto da incrociare a “pochi metri” NONOSTANTE l’imbardata di dritta a picchiare del pilota http://it.wikipedia.org/wiki/Imbardata

    .7 “… l’oggetto gli sarebbe spuntato all’improvviso…” e “…brillante, argenteo e apparentemente di struttura metallica…” questi sono indizi che possono farci propendere -CONFERMANO- per un oggetto con ANOMALE caratteristiche di riflettanza (forse mimetizzante http://it.wikipedia.org/wiki/Metamateriale), al contrario di aerei ed altri velivoli convenzionali che DEVONO -INVECE- essere visibili e riconoscibili a distanza, cioè essere VISIVAMENTE IDENTIFICABILI… http://it.wikipedia.org/wiki/Riflettanza

    .8 “…Hanno contattato anche gli addetti ai radar militari, per capire se per caso sui loro strumenti fosse rimasto il tracciato di quel passaggio ravvicinato: altro buco nell’acqua…” E’ noto sin dagli anni ’40 che MOLTI “ufo” POSSONO SCHERMARSI ai radar civili e\o militari a PROPRIO piacimento, così COME alla vista (RGB) umana! MA ATTENZIONE! anche se i militari -O I SERVIZI- l’avessero blimpato (così COME se “lo tenevano” nei propri trasponder) NON lo avrebbero certo “rivelato” ai civili ah!ah! NON mi risulta proprio questa “procedura”..:D:D:D

    .9 “…L’ultima ipotesi: il pilota si è sbagliato oppure si è inventato la storia di sana pianta…” bèh ah!ah! questa la possiamo lasciare tranquillamente alla premiata ditta Insipucci & Co “mounts and dismounts for you”, ultimamente spesso “in fibrillazione” ah!ah! così “ci para-fulminano” ben bene..:D mmh! anche perché NON vedo molti “sani appigli”…o_O

    ora, al di là della EVIDENZA del caso dell’articolo discusso, vorrei che rifletteste sulla dichiarazione del “capo dei servizi di controllo del traffico aereo” che dice che REGISTRANO ufficialmente -IN ENGLAND- un caso “ufo” al mese! SOLO in Gran Bretagna èh!..e vi invito a fare un piccolo “conto della serva” ah!ah! moltiplicando tale dato per il numero delle nazioni esistenti (204) al mondo…

    12 x 204 = 2448 casi statisticamente MEDIAMENTE rilevabili UFFICIALMENTE nel mondo…NON pochini vero?..

    poi ci sono TUTTI quelli NON ufficializzati, quelli NON rilevati, quelli NON denunciati, quelli debunkerati “alla sinfasol”, quelli debunkerati MOLTO MOLTO bene perché DEVONO esserlo eh!eh!..”quelli che”…

    maaa, allora “quàssopra ci sta n’autostrada!?!” o_O eh!eh! bèh…se c’hai lo shuttle e “sci n’astronauta”! ah!ah!ah! TUTTO può essere…no?.;)

    a presto..:)

  3. Malles scrive:

    Tutto falso, questa “marea” di piloti che vedono (stravedono ) OVNI, hanno le traveggole, si sa da tempo che sono aquiloni, flash di Toto Cutugno…lanterne giapponesi, riverberi di sole sui vetri, incompetenti nello studio (ma poi cosa li addestrano a fare?) di mappe celesti, è certo ,anzi certissimo che vedono ufo al posto di Venere,Afrodite e Sirio, nonchè Giove e Saturn_3 , AH!AH! Che incompetenti, è così evidente che tutto quel che vola fa logicamente parte del granello Terra, chi pensa il contrario ha evidentemente gli anelli al naso, tipo bufala campana. I piloti inglesi?? assolutamente inattendibili, è notorio che le vicine lande scozzesi producono Whisky di ottima qualità e si sa che loro (i piloti inglesi) ne assaggiano alcuni litrozzi prima di ogni volo, in barba al divieto tassativo di consumarne prima di 8 ore al decollo.

    P.S ….Sabrina…Sabrina…Ma che mi combini…mi hai scritto 10.000 KM invece di 10.000 MT …immagino tu sia consapevole che ” di là ” potrebbero portare avanti il discorso per 10.000 giorni…ma forse l’hai fatto apposta (che anima candida) per dare una sferzata ai dialoghi di quei lidi che come una barca ormai in avaria va lentamente ma inesorabilmente alla deriva…Ho le lacrime agli occhi se penso a questo sfasciame

    • Sabrina Pieragostini scrive:

      Come detto, il revisore di bozze è un po’ scarso…forse perchè lavora quelle 15/16 ore al giorno in varie, altre mansioni ?? rimediato…

  4. luca scrive:

    vicino a Reading sorge la central facility del British nuclear weapon establishment. Del resto della relazione UFO-fissione ne avete parlato anche venerdì nel corso del tg. Anche i W56 parrebbero aver proposto un patto agli USA per indurli a rinunciare agli armamenti nucleari (http://www.youtube.com/watch?v=x8lLuE2AzwU).
    Un plauso al coraggio del pilota e a chi diffonde la notizia

Rispondi a luca Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *