Oggetti strani e misteriosi d’Italia: arriva la prima guida

Il calice di San Giuseppe? C’è. Il serpente di Mosè? Anche. Il coperchio dell’Inferno? Pure. E poi la pietra guaritrice, il cammeo delle stelle, l’abito di Atlantide… Dite un oggetto a caso- magico, misterioso, divinatorio o sacro– e lo troverete, magari a pochi chilometri da casa vostra. Non c’è angolo d’Italia che non conservi un cimelio antico, dalle caratteristiche enigmatiche e spesso sconosciuto al grande pubblico.

LA SCRITTICE ISABELLA DALLA VECCHIA

“Gli oggetti sono testimonianza diretta del nostro passato, ognuno di loro ha un’anima e ci racconta una fetta di vita dei nostri antenati. Ci parlano di guarigioni miracolose, di potere soprannaturale, di presenze divine. Spesso sono oggetti inspiegabili e grazie ad essi capiamo che esiste una parte della nostra storia ancora oscura, ancora da scoprire”, dice Isabella Dalla Vecchia che ha descritto in un libro alcuni dei reperti più stravaganti nei quali si è imbattuta nelle sue ricerche.

Con il portale “Luoghi Misteriosi”, creato insieme a Sergio Succu, ha girato in lungo e in largo l’Italia per testimoniare le peculiarità storiche, archeologiche e religiose del nostro Paese. La sua curiosità instancabile l’ha portata a realizzare questa raccolta che annovera decine di stranezze e di bizzarri manufatti custoditi in musei, palazzi, chiese e santuari sparsi sul nostro territorio. “Oggetti misteriosi, inspiegabili e magici in Italia” è una sorta di vademecum, suddiviso per regioni, adatto al viaggiatore più curioso.

Con un po’ di stupore, ho così scoperto che il Santo Graal, inseguito da manipoli di cavalieri erranti in capo al mondo, ce l’abbiamo noi. Anzi, a dire la verità, ne abbiamo più d’uno… “Esatto, ce ne sono vari: così abbiamo ancora la possibilità di trovare quello autentico!”, conferma l’autrice. “In particolare a Mantova, nella Basilica di Sant’Andrea, troviamo i Sacri Vasi: due ampolle che conterrebbero il preziosissimo sangue di Gesù, raccolto sulla croce dal centurione Longino.

I SACRI VASI CONSERVATI A MANTOVA

Ebbene, nel Roman de Perceval, il primo testo che cita il Graal, composto dal poeta Chrètien de Troyes, si dice che la coppa dell’Ultima Cena e la Lancia di Longino si trovano nello stesso luogo. E la lancia in effetti si trova metaforicamente qui, perchè la tradizione vuole che il soldato romano sia stato martirizzato proprio a Mantova. Una volta, insieme a lui,  c’era dunque la sua lancia,  poi passata di mano in mano, fino ad essere sottratta da Hitler.”

Insomma, fede, storia e leggenda che si intrecciano. Eppure ancora oggi, i Sacri Vasi sono oggetto di devozione. “Si trovano all’interno di un’arca dorata, chiusa da 12 chiavi che sono in custodia a persone di prestanza civile e religiosa”, mi spiega Isabella Dalla Vecchia. “Si riuniscono una volta all’anno, il Venerdì Santo, aprono questo meccanismo molto complesso e mostrano i vasi ai fedeli durante una cerimonia molto sentita.”

Ma perchè il Graal ha avuto così grande rilievo nel mondo cristiano? “È simbolicamente importante, anzi, è l’oggetto più importante del mondo perchè rappresenta il contenitore dell’immortalità, della vita eterna. Il nostro corpo stesso, in fondo,  è un graal, perchè contiene l’anima immortale.”

IL CALICE IN VETRO SCOPERTO A BERCETO

Facciamo un salto di un centinaio di chilometri ed eccoci a Berceto, in provincia di Parma. Anche il Duomo di questo paesino emiliano vanta il suo Graal, ritrovato sepolto davanti all’altare maggiore poco più di 40 anni fa. In questo caso, si tratta di un calice vetro, appartenuto- secondo la tradizione- ad un monaco francese. Un oggetto di splendida fattura, rimasto incredibilmente intatto nonostante i secoli e nello stesso tempo carico di enigmi.

 

“Bisogna leggere i simboli: è stato trovato in una chiesa nella quale la lunetta del portale mostra Gesù in croce con gli occhi aperti- una raffigurazione molto rara– e un fanciullo mentre raccoglie il suo sangue con un calice. Di solito, questo era il compito degli angeli o di altre eteree figure, invece in questo caso lo fa una persona fisica. Quindi la lunetta descrive un’ipotetica presenza del Graal all’interno della chiesa.” A meno che non sia invece la coppa conservata a Lanciano. Oppure,  il Sacro Catino di Genova. Non c’è che l’imbarazzo della scelta…

Insomma, altro che ciclo bretone. I luoghi e gli oggetti sembrerebbero molto italici. Basti pensare ad uno dei dettagli di questa famosa saga: ovvero la Spada nella Roccia. L’arma originale, dalla quale si sarebbe poi sviluppata la leggenda, si troverebbe vicino a Siena, nella Rotonda di Montesiepi – una chiesa a pianta circolare, proprio come la Tavola di Re Artù…. In questa cappella esiste veramente una spada immersa fino all’impugnatura in una pietra: recenti esami hanno confermato che è antecedente al XII secolo.

LA SPADA NELLA ROCCIA DELLA ROTONDA DI MONTESIEPI

A conficcarla sarebbe stato un cavaliere divenuto poi eremita e santo, Galgano Guidotti, vissuto in Toscana tra il 1148 e il 1181. Il libro spiega nel dettaglio la vicenda e sottolinea la singolare assonanza  tra il nome Galgano e quello del cavaliere della Tavola Rotonda Gawain. “Le nostre leggende sono state forse così affascinanti da influenzare i poeti del tempo?”, si domanda la scrittrice. “È ipotizzabile che i vari autori siano stati tanto colpiti dal santo cavaliere Galgano da volerlo rendere eterno. Lo ricordiamo infatti ancora oggi, immortale, a riprova che il Graal, forse, lo ha effettivamente trovato.”

SABRINA PIERAGOSTINI

FINE PRIMA PARTE

L’intervista integrale sarà pubblicata nella prossima Newsletter, in arrivo a fine mese. Se non l’hai ancora fatto, iscriviti: è gratis!

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12 risposte a Oggetti strani e misteriosi d’Italia: arriva la prima guida

  1. Malles scrive:

    Innumerevoli sono le reliquie, che si moltiplicano come i…funghi. Il Sacro Graal conservato a Mantova, si deve (sembra) a Longino, il feritore di Gesù, che portò con se un cofanetto con dentro una spugna imbevuta del sangue del costato di Cristo. Longino mise la reliquia in due vasetti presso l’ospizio dei pellegrini, in vicinanza del tempio di Diana, dove in seguito sorsero prima la basilica di S.M.Maddalena, poi di S.Andrea. Sempre a Mantova si dice che morì Longino nel 71 d.C. Nel 733 ne fu informato Carlo Magno, che da buon cristiano scrisse, avvisandolo dell’esistenza del Graal,il Papa Leone III.

    Molte città si contendono il “vero” Graal, tra cui Venezia, Roma, Sarzana, Tours, La Rochelle ecc. Il più famoso però è certamente quello che si conserva a Mantova, anche se il più credibile fu trovato a Cesarea. Il Graal di Mantova dette però origine all’Ordine Militare del” Sacro Sangue di Cristo”, costituito nel 1608.
    Si narra che Longino dopo aver perforato il costato di Cristo, divenne immediatamente cieco. Riconobbe però subito la divinità del crocifisso, prese quindi un pò di sangue che colava dalla lancia, se lo pose sugli occhi riottenendo così la vista.

    Convertitosi,Longino si fece monaco subendo il martirio in Cappadocia, e si credette che il suo corpo venisse custodito fino ai primi dell’800 nella stessa chiesa di Mantova dove si venera il sangue di Gesù. In seguito il Graal fu a Gerusalemme, dove la leggenda narra che fece fuggire gli assedianti. Per quanto riguarda la lancia, nel frattempo si era “moltiplicata”…venendo venerata in molte città come Antiochia, Costantinolpoli, sottratta in questa città, l’imperatore di Bisanzio la vendette a S.Luigi che la sistemò nella Saint-Chapelle, quindi fu la volta di Papa Innocenzo vII che dopo averla acquistata la collocò in Vaticano nel 1492. Le traccie della lancia si persero poi in molte città, tra cui Mosca, Bordeaux, Norimberga, Vienna ecc.

    Di vero e di storico su Longino (S.Longino nel Martirologo Romano viene ricordato il 15 Marzo) NON esiste niente, Solo la tradizione ha ricavato il nome di Longino dalla parola greca che significa “lancia”.Al Graal e alla lancia sono stati datii poteri più improbabili, la loro capacità taumaturgica esaltata, forse per il bisogno innato dell’uomo di credere nell’esistenza di un vero potere vivificatore che sconfigga la morte o che rassicuri sull’esistenza del “dopo”

  2. fabio scrive:

    …”coppe e medaglie”…

    quella del “graal” dovrebbe essere quella dell’ultima cena…

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d6/Leonardo%2C_ultima_cena_%28restored%29_01.jpg

    che Leonardo, che NON era proprio l’ultimo degli sprovveduti, ci raffigura nel 1494 come un semplice bicchiere V in vetro trasparente ESATTAMENTE UGUALE a quello di tutti gli altri commensali… o_O

    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d8/Leonardo_da_Vinci_007.jpg/843px-Leonardo_da_Vinci_007.jpg

    andando così probabilmente -DIRETTAMENTE- ad indicare una NON diversità del bicchiere in se, e relativa interpretazione di “le saint graal” come “coppa” ad uso e consumo di bevande, quanto INVECE quella dello stesso come di UN SIMBOLO… -_o

    http://isimbolinellacomunicazione.files.wordpress.com/2013/02/maria.jpg

    un’indicazione diretta ad un “contenitore” -vaso, coppa, calice, bicchiere, SOLO come simbolo- che CONTENGA e “trasporti” BEN “altro”…oltre il vino e\o il sangue -letteralmente- di Jeoshua…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Matrimonio

    forse proprio il seme, “il frutto”, la discendenza, di quel “mater e munus” che sembra DIVIDERE ed UNIRE (la M della foto precedente e che sta anche per MATER et MAGISTER per chi non lo sa) quel “Giovannino” TROPPO femmineo e dai lunghi capelli allo Jesus del “pane e vino” CON-diviso “tra i più cari” proprio COME ad un matrimonio…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Graal

    simboli ed segni, canovacci ed indicazioni, “tramandate” dai romanzi e dalle cento leggende arturiane, che se osservate attentamente, dall’ottica di colui che “sa oltre” -CHE VEDE OLTRE- la comune “virtute e canoscenza”, NON possono non condurre ad INTERPRETAZIONI alternative rispetto a -SOLO- quelle prese in considerazione fino a qualche anno fa…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Il_codice_da_Vinci

    e SOLO da qualche anno, a conferma di ciò, stiamo SCOPRENDO le decine di “segnali ed indicazioni” CELATE dal Da Vinci nelle sue opere, dipinte in tempi bui della storia dell’umanità, AFFINCHE’ giungessero intatte -E SI AGGIUNGESSERO- nell’illuminare “la fine dei tempi”…QUESTO PERIODO STORICO…

    http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci

    Gesù, Leonardo, grandi uomini, grandi menti…d’altro canto “l’uovo della Fenice”, ovunque si schiuda, è SEMPRE al di là del tempo…

    salute e prosperità..:)

  3. Malles scrive:

    Nell”eremo di Montesiepi e nella vicina Abbazia di S. Galgano, ho avvertito un’atmosfera indubbiamente inquietante, non facile da spiegare, come di una battaglia tra luce e tenebre. Per queste sensazioni non serve visitare la terra di Re Artù e di Mago Merlino…L’Abbazia è ormai ridotta ad uno scheletro in muratura, mentre la famosa spada si può intravvedere dentro al tempietto rotondo posto su una vicina altura, attraverso un oblò di spesso vetro che tra un pò per i camminamenti si opacizzerà rendendo “nebbiosa”la visione. Questo lo ritengo un luogo sacro, tangibile, identificabile, diversamente da luoghi legati alla leggenda.

    Il luogo ricorda l’aspetto della campagna francese e non ha meno sacralità di Mont Saint Michèl o di Chartres, oppure di Lourdes o Fatima, e faccio mie le parole di Pascal come ebbe a definire la similitudine fra Dio e un cerchio il cui centro è ovunque e la circonferenza NON è in alcun luogo. La roccia della spada è come un “Bethel”, una dimora divina posta nel centro del mondo…Credo pure possibile che la saga della tavola rotonda derivi da questo luogo, dopo il rientro in patria di monaci gallesi che diretti a Roma, qui sostarono. A nulla vale che i “tempi” di Re Artù siano (posti, scritti) antecedenti, quando la “romanza” è posterioriormente redatta.

    Anche qui si ricava una vicenda epico-cavalleresca. Qui una spada fu infissa nella roccia da un cavaliere “nostrano”, tal Galgano Guidotti, pare reduce dalla Terra Santa, un gesto in segno di perpetua rinuncia alla guerra. Nella mitologia anglosassone era invece (la Excalibur) già conficcata in un macigno e chi fosse stato capace di estrarla sarebbe insignito dal titolo di Re. Galgano invece, dopo aver deposto le armi divenne eremita, divenendo in seguito santo. egli visse per dodici mesi in una semplice capanna di frasche, vicino alla sua spada che usava come croce per le sue preghiere. Morendo in meno di un anno praticamente di stenti.

    Sulla storia che si confonde con la legenda del Santo Cavaliere Galgano, si è scritto veramente molto, attingendo però quasi sempre alle stesse fonti, attribuendo semmai diverse interpretazioni alla vicenda, sia in chiave storica, mistico-religiosa ed anche esoterica. ma la sorgente a cui si attinse , per me rimane è si trova alla sommità di questa collinetta di Montesiepi, a qualche km dal comune di Chiusdino (quasi sempre in ombra)dove il santo nacque, e dove individuarono la sua dimora

  4. Malles scrive:

    Cos’è cara Poppins…pardon…Fabiosky, un invito a nozze? Regolarizzi? Bene, ma prima…EH!EH! birichino, birichino…

    In effetti, oltre alla salute e alla prosperità che sono le benvenute, gli intrecci inerenti spaziano ai 4 angoli…
    Le leggende epiche si incrociano in ogni dove, raggiungendo perfino il “Palazzo Spirituale”, ovvero il “Castello delle anime”dove il Graal sarebbe custodito, ossia nel regno sotterraneo di Agarthi. In un mondo esclusivamente composto di simboli e archetipi. Qui le vaghe rimembranze dell’età del paganesimo si confondevano spesso con gli insegnamente della religione.

    Il Santo Graal, la coppa che servì all’ultima cena e nella quale, successivamente, Giuseppe D’arimatea raccolse il sangue misto ad acqua che fuoriuscì dalla ferita nel fianco di Cristo, secondo la leggenda, sarebbe giunta in Gran Bretagna tramite lo stesso Giuseppe insieme a Nicodemo . Notare che questi due personaggi rappresentano rispettivamente il potere regale e quello sacerdotale, la stessa cosa accadde appunto per Re Artù e Merlino nell’istituzione della tavola rotonda, è un evidente legame fra ciò che viene narrato dalla tradizione celtica ed il Cristianesimo, al di là dell’esistenza fisica di Artù e di Merlino.

    Qui il luogo dove sarebbe gelosemente custodito il Graal, è un castello circondato dall’aqua: AVALON. Proprio nel “Perceval li Gallois” in Avalon, sarebbe stato rinvenuto il libro latino contenente la storia del graal, li dove anche Artù e Ginevra sarebbero sepolti…I legami effettivi fra il regno sotterraneo di Agarthi e il misterioso rifugio del Graal, sarebbe l’inaccessibilità più completa per chi NON sappia, o non sia iniziato, o NON abbia ancora il proprio nome scritto sulla sacra coppa. Il resto riguarda il puro simbolismo.

    Simbolismo come la “TAVOLA ROTONDA” la quale è un simbolo assai antico, associata ai centri spirituali. La forma circolare d’altronde, è fortemente legata agli apostoli ed anche al ciclo ZODIACALE, attorniata da dodici personaggi principali. Numeri e simboli si trovano nella tradizione Hindu che tratta l’Agarthi, avendo qui una versione particolare del Graal, questa coppa sarebbe infatti stata intagliata dagli angeli da uno smeraldo caduto dalla fronte di Lucifero al momento della sua caduta. Tale smeraldo, ricorda significativamente l’URNA, la perla frontale del simbolismo Hindu, (poi passato al Buddhismo) come terzo occhio di Shiva, come senso di eternità…

    Un’altra tradizione riporta il Graal in affidamento ad Adamo, che lo perdette quando fu scacciato dall’Eden. Il Santo Graal quindi ha attraversato secoli, culti e tradizioni, in altri termini simboleggia il possesso del senso d’eternità, ed è legato a ciò che le tradizioni chiamano spesso “stato primordiale”, beneficio perduto, e che per riconquistarlo serve una iniziazione preliminare come condizione alla conquista effettiva degli “Stati – Sovra – Umani”. Come del resto il Paradiso terrestre rappresentava il Centro del Mondo

    • fabio scrive:

      @Malles
      la Poppins?.. 😀

      aveva “un bruscolino” nell’occhio e un sassetto “nella scarpa” e togliendoli eh!eh! gli è scivolata dalla tasca una “caramella”…buon per chi l’ha raccolta… 😉

      della tua divagazione ah!ah! sopra è ovvio che ci sarebbe da discutere molto ma i puzzle si fanno “uno alla volta”…se ne cominciamo cento o mille, e non si arriva alle imago-forma fondamentali di ognuno, SI CONTINUA a NON mettere insieme -E POI DI CONSEGUENZA A FUOCO- la trama e lo svolgimento “dell’opera prima”…

      http://www.youtube.com/watch?v=patE89lwa4Q

      l’Architetto e “gli dei” NON giocano a scacchi CON gli uomini MA “per mezzo” di loro…solo la presa di coscienza DI CIO’, attraverso il -PROPRIO PERSONALE- consapevole innalzamento psichico e spirituale, PUO’ sottrarre l’essere umano al Samsara e condurlo OLTRE i fasti di Maya e dei “suoi terribili figli” terreni…

      http://it.wikipedia.org/wiki/Sa%E1%B9%83s%C4%81ra

      poi c’è chi sceglie, non dovendo, di “riattraversare il fuoco eterno” SOLO per compiere i propri assunti “mandati”…ma questi sono pochi, “i Giovanni”, e NON si riconoscono mica “se non son dei tuoi”… -_o

      a vent’anni si può essere e pensare, tutti, in un certo modo, poi le cose cambiano, noi cambiamo…prima o poi, anche se non tutti…

      http://www.youtube.com/watch?v=kOnde5c7OG8

      http://www.testitradotti.it/canzoni/roxy-music/more-than-this

      questo è uno di quegli argomenti che ne coinvolge molti altri, e tutti pesantini eh!eh! ogni cosa a suo tempo, quindi per ora “il re del mondo” lo lascerei stare, non credo che “siamo” ancora…”pronti”… o_O

      qualche giusta “nebbia” di Avalon può ancora “preservare” ciò che necessiti che lo sia… 😉

      ciao apprendista M… 😉

  5. Malles scrive:

    Lasciami perdere il Samsara vecchio mio, perchè vedo che il tuo è un ah!ah! “aggrovigliarti attorno”, lascia stare…. Il termine Samsàra è sancrito, formato dalla radice Sar (insieme) e dal prefisso Sam (volgersi attorno), con la quale i filosofi dell’India indicano la trasmigrazione delle anime. Questa parole esprime il corso e il ricorso delle esistenze, il ciclo delle morti e delle rinascite, conseguente alle opere compiute (Karman) dall’individuo nelle sue singole vite. Avevi già TOPPATO con il concetto di metepsicosi, caro Maister, fermati almeno qui, dove tutto verte meno in quello che accenni…eddaje vecchio mio…eddaje…

    Entro nuovamente nel merito dell’argomento e MI concludo…
    Avevo già accennato del Graal rinvenuto a Cesarea, accenno ora i particolari. Oggi l’area di Cesarea, trasformata dagli abitanti dell’omonimo Kibbuz in un giardino con annesso campo da golf, è ancora un cantiere archeologico. Cesarea fu la capitale della Palestina per 600 anni, a suo tempo divenne un centro convittuale tra pagani e cristiani, cultura mistica e gnostica, miti e misteri cristiani, in questa città avvenne la conversione di Paolo e del centurione Cornelio, fondamentali per la diffusione del Cristianesimo, inizialmente da Asdod a Dor.

    Qui nel 1101 i crociati fecero un massacro, passando a fil di spada tutti i suoi abitanti, sacheggiando, NON rispettando questo luogo reso sacro dalla presenza di Cristo. Diventarono agnelli solo quando trovarono oggetti ritenuti sacri per essere stati (si riteneva) toccati dal Maestro. Nel saccheggio che ne derivò fu trovato un vassoio-coppa ottagonale di cristallo che identificarono come il Sacro Catino utilizzato da Giuseppe D’arimatea per raccogliervi il sangue di Cristo.

    In ogni caso quella Coppa-Vassoio fu veramente consacrata dal sangue, questo rinvenimento fece piegare i crociati invocando il “Te Deum”… questa reliquia oggi si trova nella chiesa di S. Lorenzo a Genova, testimone silenziosa del fanatismo religioso.

    • fabio scrive:

      @apprendista “sdregun”

      “…Samsàra è sancrito…”

      si, giusto, ma con la s… http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_sanscrita

      ed è il ceppo più antico delle lingue vergate…

      “…il concetto di metepsicosi…”

      si, giusto, ma con la m… http://it.wikipedia.org/wiki/Reincarnazione

      da rilevare il CONCETTO “insito” di meteMsomatosi relativo agli animali, dove -IO- avrei “toppato”…insito questo nel famoso “soma” (carico) da cui poi anche l’italiano SoMaro… 😀

      per “l’etimologia”… http://it.wiktionary.org/wiki/somaro

      da NOTARE inoltre la radice Kr del sanscrito corrispondente al nostro fac-facio latino, facere docet philosophia ah!ah! ad esempio, che arriva fino ai nostri giorni, tra corruzioni e traslitterazioni, al famoso “to fake”…o all’ancora BEN più usato e conosciuto nonché DIRETTO ah!ah! “fuck you!!!”… 😀

      ritornando all’argomento mi premeva di ricordare che, ho dimenticato sopra di farlo, le terre della Romagna e delle Marche erano all’epoca “del ritorno” della “casa sacra” composte di ducati, marchesati, e contee, dei quali regni i nobili reggenti furono PERSONALMENTE impegnati con le crociate in “terra santa”…e che un giorno -ESSI STESSI- fecero ritorno alle -LORO- “case e famiglie”…

      mmh! va a finire che io e te siamo anche parenti!.. :D:D:D

  6. Malles scrive:

    Mmmh! Speriamo di no, nel senso che non me la sento di sperperare tempo dietro a quintalate e quintalate di linkioni.Questa NON è più ricerca, ma ossessione, caro Fabiosky, link che tra l’altro (non offenderti) io non apro mai

    You use too many links, talks don’t cook rice. ah!ah! e poi ancora ah! You lose too much time on Wiki, forget it. Try to go run. Ning among nature instead and you will see fewer ah!ah! flying oranges…

    Sapendo che mastichi a colazione l’inglese meglio della rava…

    • fabio scrive:

      @Apprendista “sdregun”

      non mi offendo..:)
      “… io non apro mai…” è uno dei mali del nostro tempo…e se ti metto un link è perché in funzione di quello che hai appena letto (le mie parole) “altre” che sono nel link (che NON è mai a caso, come invece pensa il Tritticus..;) “aprono” inconsciamente -MA MOLTO DECISAMENTE- “nuove” porte… o_O

      http://www.youtube.com/watch?v=NXFHDNSW4z4

      il tuo “inglese” merita uno sputo, tra indice e pollice -SPPLUT!- in un occhio, alla Totò ah!ah! non volermene…MA un sassone PENSA da sassone e il suo “british humour” NON può essere “italianizzato alla Fabiosky” -TI RINGRAZIO PER L’ONeRE!- poiché a confronto, il mio, è solo “un fiore” di camomilla… 😀

      http://en.wikipedia.org/wiki/British_humour

      “meglio della rava”…si, VERO, ma quasi come “la faba” èh… 😉

      http://www.treccani.it/vocabolario/favellare_(Sinonimi-e-Contrari)/

      fava, dal latino faba-fabella-fabellare (fabulari) da cui l’italiano parlare, da cui anche Fabius-faber (nome contenitore, fabbricatore) da cui l’italiano Fabio…”il fabellatore”, il portatore di parola, una volta anche detti “Yôḥānnān”… o_O

      “…speriamo di no…” mmha! di solito non mi sbaglio, “in certe intuizioni” eh!eh! “i miei chiacchieroni” ah!ah! li riconosco, di solito… 😀

      ne approfitto, dopo l’ultimo (e ora basta!.:) “manico di scopa” in testa “all’apprendista” ah!ah! per fare i miei più sinceri COMPLIMENTI alla Isabella che seguo, per ciò che mi è possibile, negli articoli e nei servizi tv, e che trovo MOLTO argutamente preparata nelle sue competenze…un augurio..:)

      noi ci vediamo di là!..te le do io le arance! ah!ah!ah!.. 😀

  7. Malles scrive:

    Ora penso seriamente che tu sia un caso perso, devo farmene una ragione.

    o’nò capì sat’ vulevat dì con gli anglosassoni, ma fa gnènt, FERMAT!! lè istess, v’at afà una curseta, sedentari, un pò d’aria fresca…para i neuroni, e lassa a’stà i LINK…tant’ ac’varda insuna…

  8. fabio scrive:

    dato che questo citato nell’articolo è nella nostra zona e che probabilmente in pochi ne conoscono l’esistenza allego una link di approfondimento..:)

    http://www.duepassinelmistero.com/intervista_a_danilo_baldini.htm

    con l’intervista all’autore della scoperta..:)

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