L’Aeronautica cilena: “Qui gli UFO non sono un segreto”

In questa panoramica, merita un posto d’onore il Cile. Un Paese decisamente contro corrente. Il Governo di Santiago non solo ha istituito in via ufficiale un gruppo di studio sul fenomeno UFO, ma pubblica regolarmente le sue ricerche e le sue analisi online. Massima trasparenza, insomma. Ad indagare su tutto ciò che di strano solca i cieli azzurrissimi del Cile è il CEFAA, il Comité de Estudios de Fenómenos Aéreos Anómalos (Comitato di Studi dei Fenomeni Aerei Anomali).

Nel marzo 1997, per due notti consecutive,  alcuni dipendenti della Direzione Generale dell’Aeronautica Civile dell’aeroporto Chacalluta di Arica furono testimoni di alcuni avvistamenti inspiegabili che destarono molta curiosità tra l’opinione pubblica e sulla stampa.  Dopo un’indagine, la DGAC appurò la veridicità dei racconti: effettivamente, vari oggetti non identificati avevano sorvolato lo scalo della città affacciata sul Pacifico. Questi rapporti andavano ad aggiungersi a molti altri, firmati da piloti civili e militari fin dagli anni ’40: tutti si erano imbattuti, durante il volo, in luci di ignota origine. Ciò convinse l’Aeronautica cilena della necessità di creare, al proprio interno, un organismo ad hoc per raccogliere tutte le segnalazioni ed indagare sulle possibili cause. Con questo scopo, dunque, è stato istituito il CEFAA, alle dipendenze della Scuola Tecnica dell’Aeronautica, ora parte della Segreteria generale della DGAC.

In tutti questi anni, gli esperti del Comitato, diretto dal Generale dell’Aeronautica Militare in pensione Ricardo Bermudez , hanno visionato centinaia di foto e filmati, ascoltato chissà quanti testimoni e raccolto migliaia di dati. Uno degli ultimi casi divulgati sul web è un UFO apparso nell’aprile del 2013  sopra la miniera di Collahuasi, a 4300 metri sopra il livello del mare, nella regione settentrionale di Tarapaca. Secondo il rapporto dell’agenzia governativa,  diversi lavoratori hanno notato quell’ oggetto luminoso, piatto,  dalla forma allungata e dal diametro tra i 5 e i 10 metri che è rimasto a lungo sospeso davanti ai loro occhi.

«Si è esibito in movimenti ascendenti, discendenti ed orizzontali per brevi tratti, a circa 600 metri dal terreno. All’inizio, sembrava abbastanza chiaramente un disco, poi ha assunto l’aspetto di un globo incandescente », si legge nel rapporto del CEFAA.  Non solo. Alcuni dei presenti hanno avuto la sensazione che si trattasse di qualcosa di solido e che quegli spostamenti nell’aria, impossibili per un normale aereo, fossero controllati. Insomma, non movimenti casuali, ma intelligenti. Le foto sono state sottoposte a varie analisi con l’uso di differenti filtri, grazie ai quali sono emersi ulteriori dettagli: il misterioso oggetto era forse composto da due sezioni,  una a forma di anello nella parte perimetrale e una al centro, sferoidale, ed emetteva energia, tanto da apparire luminoso in pieno giorno. «L’oggetto o il fenomeno è molto interessante e lo si può qualificare come un UFO in quanto tale», hanno commentato i consulenti del Comitato governativo. Ciò, ovviamente, non significa affermare che fosse un’ astronave aliena. Parlando al giornale cileno La Tercera, il direttore del CEFAA è stato chiaro:  «Non è mio compito stabilire se sia di origine extraterrestre oppure no. Ma esistono fenomeni aerei  anomali che non possono essere spiegati secondo la scienza ad oggi disponibile.»

È proprio questo l’approccio che guida il CEFAA e che ha portato alle conclusioni espresse in modo cristallino al termine di una riunione ad alti livelli che si è svolta il 31 luglio 2014, nella sede del Dipartimento dell’Aviazione Civile a Santiago del Cile: gli UFO sono un fenomeno reale che necessita di ulteriori approfondimenti, ma non costituiscono un pericolo. Alla discussione hanno preso parte 19 esponenti del mondo militare e di quello scientifico: tra loro, due astronomi, un chimico nucleare, un dottore specializzato in medicina aerospaziale, un fisico, due psicologi militari, il direttore dell’Osservatorio Meteorologico, il responsabile del Centro Operazioni Radar Metropolitano,  il direttore delle operazioni di sicurezza aeroportuali, oltre a piloti ed ufficiali delle Forze Armate. Insomma, non gente scelta a caso.

La sintesi dell’incontro è stata pubblicata in un articolo scritto per l’Huffington Post dalla nota giornalista investigativa Leslie Kean[1] il 12 agosto seguente, con il titolo: «Il Cile sostiene che gli UFO non minacciano gli aeroplani». Durante la riunione,  ad accogliere il gruppo  è stato il nuovo direttore della DGAC, il Generale Rolando Mercado, ex direttore delle operazioni e della pianificazione strategica dello Stato Maggiore. «Desidero ringraziare tutti i componenti di questa commissione per il serio approccio scientifico con il quale investigano su questo fenomeno, cosa che ha dato lustro al CEFAA non solo in Cile, ma anche all’estero», ha detto aprendo i lavori.

I vari esperti hanno dunque messo a confronto i loro pareri su quegli oggetti apparentemente solidi più volte avvistati anche in Cile, spesso da personale militare molto esperto. «Non possiamo dire che i fenomeni aerei anomali siano dannosi per le nostri operazioni. Un’interazione tra essi e gli esseri umani, buona o cattiva, per ora è inesistente nei nostri cieli, almeno per quanto ne so io», ha affermato ad esempio il capitano della Marina Militare Roberto Borè. Ancora più esplicito il Generale Mercado: «Se i fenomeni aerei anomali mostrano un comportamento intelligente, come tanti testimoni affermano, e se noi ammettiamo questo fatto, allora dobbiamo analizzare l’intenzione che sta dietro a questa intelligenza, qualsiasi cosa sia – forse, una forma di energia, non importa. Ciò che importa è quella intelligenza. Se è davvero così, dobbiamo chiederci: ha mostrato ostilità o condotto manovre esplicitamente minacciose? Ha mai attaccato un velivolo? Ad oggi, non sembra questo il caso. Non possiamo considerare una minaccia ciò o chi non ha mai mostrato palesi intenzioni di nuocere. E se non bastasse, non ne conosciamo neppure l’esatta natura».  Alla fine della riunione,è stata sottoscritta questa dichiarazione congiunta: «Sulla base delle valutazioni emerse, la commissione ha concluso che i Fenomeni Aerei Anomali non rappresentano una minaccia o un pericolo per le operazioni aeree, civili o militari».

Oggetti reali, guidati da una forma di intelligenza, non minacciosi: ce ne è abbastanza per far impallidire tutti gli altri enti governativi del mondo che sullo stesso argomento centellinano le parole e procedono al rallentatore. Abbiamo contattato via mail il Generale Bermudez, che cortesemente ha risposto alle nostre domande, a partire dal compito dell’ente che sovrintende. «La Missione del CEFAA è di raccogliere segnalazioni di avvistamenti principalmente dai piloti (commerciali e militari), dai controllori del traffico aereo, dagli operatori radar, dal pubblico in generale e dai rapporti della polizia, al fine di svolgere un’indagine scientifica sui fenomeni e stabilire se le operazioni di volo potrebbero venire messe a rischio»,  ha risposto il Generale. «A tale scopo, le indagini sono svolte secondo una metodologia simile a quella del GEIPAN francese. Il nostro comitato scientifico è composto da vari consulenti, tutti a livello di dottorato in diversi campi, come la fisica, l’astronomia, la psicologia, la meteorologia, la medicina spaziale e la chimica nucleare. Abbiamo anche alcuni esperti in aeronautica spaziale, ingegneri aeronautici, investigatori sugli incidenti aerei, controllori del traffico aereo e operatori radar: tutti i membri della DGAC collaborano direttamente con il nostro Comitato. Possiamo dire che il CEFAA ha un accesso istantaneo e permanente alla vasta area di operazioni che si svolgono sotto la responsabilità del Dipartimento dell’Aeronautica, uno spazio aereo che si estende dal confine con il Perù al Polo Sud e nel Pacifico fino alla Nuova Zelanda: sono 32 milioni di chilometri quadrati di territorio».

Bermudez ha poi confermato in toto le conclusioni raggiunte dell’incontro del luglio 2014. «È stata una assemblea generale di tutti i membri del Comitato (compresi gli ufficiali dei diversi rami che rappresentano Esercito, Marina, Aeronautica e Corpi di Polizia), per stabilire la posizione del Comitato in merito al fatto che i Fenomeni Aerei Anomali rappresentino un pericolo per le operazioni di volo o no. La conclusione è stata che il fenomeno in sé, secondo le nostre esperienze, non presentava alcuna minaccia diretta, né aveva mostrato ostilità nei confronti delle nostre operazioni di volo. L’unico vero problema risiede nella distrazione che l’improvvisa comparsa di un oggetto sconosciuto può causare tra gli equipaggi». 

E non ha manifestato alcun dubbio né sulla reale esistenza degli UFO, né tantomeno sull’esigenza di approfondire, ovunque, lo studio per individuarne l’origine. «Il fenomeno di cui stiamo parlando è sicuramente vero. Non sappiamo da dove questi oggetti vengano o quale sia il loro obiettivo. Ecco perché pensiamo che valga la pena di indagare. Crediamo che sia un fenomeno che accada in tutto il mondo e che dovrebbe essere apertamente studiato ovunque. Al momento disponiamo di scambi con varie Nazioni a diversi livelli, ufficialmente e ufficiosamente, con grandi gruppi o individui responsabili di circa 14 Paesi[2]. Vorremmo vedere istituite più agenzie governative ufficiali, al fine di spingere la comunità scientifica internazionale ad uno sforzo comune per cercare di trovare delle risposte concrete al fenomeno. Io sono un generale in pensione dell’Aeronautica Militare cilena. Come pilota di combattimento non ho mai avuto la possibilità di vedere di persona un UFO. Comunque, ho piena fiducia nei miei colleghi piloti che hanno avuto queste esperienze e credo nelle loro testimonianze. Si tratta di personale altamente qualificato, psicologicamente e fisicamente al top, per farsi carico delle loro responsabilità. Da noi non ci sono segreti su questa materia. In Cile, secondo le statistiche, oltre l’85% della popolazione crede negli UFO. Abbiamo uno dei cieli più limpidi del mondo e le persone sono interessate, ma non hanno paura. Niente è segreto qui. Non abbiamo nulla da nascondere, ma una grande curiosità di sapere di che cosa si tratti».

E alla domanda su come valuta l’atteggiamento degli altri Governi mondiali, ha risposto così: «Non posso giudicare gli altri Governi. Tuttavia, secondo la nostra esperienza qui in Cile e quella dell’Argentina, del Brasile, dell’Uruguay, dell’Ecuador, del Perù e della Francia in Europa, riteniamo che un fenomeno così globale, che richiama l’attenzione di così tante persone, dovrebbe essere trattato seriamente e studiato a livello mondiale. E i risultati di tali indagini dovrebbero essere conosciuti da tutti. Non è niente di straordinario, è semplice buon senso».

 

[1]Leslie Kean, giornalista e scrittrice statunitense, è autrice del libro UFOs: Generals, Pilots and Government Officials go on the record, Three Rivers Press Ed., 2011, nel quale ha raccolto le testimonianze di alti ufficiali dell’esercito, piloti civili e militari, funzionari governativi sul fenomeno UFO.

[2] Alla fine del 2014,  il CEFAA ha siglato un accordo con  i francesi di 3AF per collaborare insieme nella ricerca del fenomeno e stabilirne cause ed effetti. L’accordo prevede uno scambio di informazioni in tempo reale

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