Camelot e Re Artù tornano a vivere grazie agli scavi archeologici

La notizia è stata pubblicata qualche  giorno fa sul quotidiano inglese The Guardian.

Gli scavi archeologici condotti recentemente in prossimità della rocca di Caerleon, un villaggio situato sulle rive del fiume Usk nel Galles meridionale, hanno riportato alla luce case, bagni, mercati e stabilimenti balneari di origine romana . Ma, soprattutto, le rovine molto ben conservate di quello che sarebbe il secondo porto mai costruito dai Romani in Britannia (ricostruzione in video all’indirizzo http://www.guardian.co.uk/uk/2011/aug/23/archaeologists-discover-roman-port-wales).

I resti sono incredibilmente ben conservati, poiché l’area, adibita prevalentemente a pascolo, non è stata mai intensamente arata.

Peter Guest, responsabile del team dell’Università di Cardiff che sta conducendo gli scavi, ha dichiarato che ciò che è stato rinvenuto “ ...supera abbondantemente tutte le nostre aspettative e aggiunge importanti elementi alla nostra conoscenza della Britannia Romana.”. Il nuovo porto sull’Usk, osserva Guest,  sarebbe stato utilizzato dai soldati romani per giungere in forze, dal Mediterraneo, direttamente in una delle zone più turbolente  e difficili da conquistare dell’Impero, considerando la fiera resistenza che opposero i Siluri,  una bellicosa e ostile tribù stanziata proprio in quell’area. Il porto risulta essere parte integrante della mitica fortezza di Caerleon, il più lontano e sperduto degli avamposti romani.

Perchè questa notizia interessa gli appassionati di archeologia misteriosa? Perchè  questa Fortezza, nota per essere stata il quartier generale della Legio II Augusta creata da Ottaviano, una delle quattro legioni romane che invasero la Britannia durante il regno dell’Imperatore Claudio, sarebbe il luogo su cui Re Artù fondò la mitica Corte di Camelot. Una figura leggendaria, ma alla quale sempre più studiosi attribuiscono invece una realtà storica, per quanto romanzata. Vari autori infatti associano il nome Artù a quello di  Ambrosio Aureliano, tra gli ultimi signori della guerra tra romani e britanni ad opporsi agli Anglosassoni, mentre secondo altre fonti dietro al nome di Artù- che in celtico significa “Orso”, simbolo di coraggio e forza- si potrebbe nascondere un altro condottiero , ovvero Lucio Artorio Casto, le cui imprese vittoriose  nel II secolo dopo Cristo avrebbero alimentato il nucleo delle future gesta arturiane. La leggenda della Tavola Rotonda, in particolare, avrebbe tratto  spunto anche dalla presenza di un anfiteatro, molto ben conservato e  ancora visibile, dalla pianta ovviamente circolare.

La nuova scoperta ribadisce e sottolinea l’importanza di uno dei siti archeologici più importanti della Gran Bretagna, indissolubilmente legato, attraverso la saga Arturiana, alla storia di quel popolo. Una vicenda incredibilmente affascinante, nella quale mito e realtà si intrecciano, con rimandi ad altri enigmi insoluti dell’antichità ( basti pensare alla ricerca del Santo Graal che impegnò proprio i cavalieri della Tavola Rotonda).  Il team di estremamente.it ha intenzione di approfondire  in futuro l’argomento, organizzando una spedizione sul luogo per indagare sui misteri legati all’epopea di King Arthur….

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Una risposta a Camelot e Re Artù tornano a vivere grazie agli scavi archeologici

  1. fabio scrive:

    …di artù me ne risultano almeno due, distanziati di qualche cento anni più o meno…ma la parte fondamentale di questa storia, secondo me, è proprio il racconto, la storia di Camelot (caerleon?), soprattutto nella parte della
    “ricerca” del sanct gral di parzival (che vaga per il mondo intero), avvicinandosi (lo vede ma non può prenderlo)più di tutti gli altri alla “verità” (religi) vicina al sangue (progenie) di re…suo figlio Lohengrin (cavaliere del Cigno), uno dei custodi (dentro di lui) del graal, discende sulla Terra come difensore dei deboli (supereroe) e per cercare moglie (prolificare, trasmettere il sangue, dna). Troverà il “re pescatore” (giuseppe d’arimatea) da cui discende per linea diretta (sangue), lo zio di sua madre, rispondendo così ad una delle tre domande fondamentali
    …da dove vengo?(le radici)…gli altri cavalieri che partono alla ricerca non avranno nessuna speranza (non sono progenie) e periranno (martiri) dando la vita in nome della “ricerca del vero” e di chi lo trasporta (dna/info)…le sangreal (cioè regale)…quello che discende dall’alto…come tradizione vedica (la più antica) vuole…

    cordiali saluti

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