Santiago e Sebastian, le due nuove mummie di Nazca

Mummie di Nazca, nuovi colpi di scena. Nella telenovela latino-americana incentrata sul ritrovamento in Perù di decine-se non centinaia- di corpi e parti di corpi dalle caratteristiche anomale, ritenuti autentici da un gruppo di ricercatori (tra loro medici, biologi, genetisti, archeologi, giornalisti) ma considerati falsi dal resto del mondo, si aggiunge una puntata in più.  Durante una conferenza stampa che si è tenuta in un hotel di Hollywood  il 12 marzo, è stato annunciato l’imminente arrivo di un documentario dedicato alla scoperta- epocale, se si dimostrasse reale- di esseri non umani vissuti svariati secoli fa in Sudamerica e sono stati ufficialmente presentati altri due corpi tridattili finora mai resi noti, soprannominati Santiago e Sebastian.  Ma proprio questo incontro pubblico in terra statunitense ha sancito anche una profonda frattura- difficilmente sanabile- all’interno del fronte dei sostenitori dell’autenticità dei corpi:  l’Istituto Inkarri di Thierry Jamin, infatti, si è dissociato da quanto mostrato a Los Angeles con un comunicato di fuoco.

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Il Pentagono assicura: «Gli UFO spiegabili, nessuna prova di attività aliena»

«Scusateci, ci siamo sbagliati. Da 80 anni ci occupiamo di un problema che non esiste. Abbiamo sprecato tempo e soprattutto tanto denaro dei contribuenti- milioni su milioni di dollari- invano. Anche i nostri migliori ufficiali, militari e analisti non hanno capito un beato cavolo. Ma sapete, film, libri e internet ci hanno suggestionato.» Ecco il succo del lungo e dettagliato rapporto consegnato nei giorni scorsi dall’All-domain Anomaly Resolution Office- ovvero l’ufficio del Pentagono istituito per volontà del Congresso per indagare sui Fenomeni Anomali Non Identificati, quelli che una volta si chiamavano UFO.  Come richiesto,  l’AARO ha compiuto un riesame di tutti i casi raccolti dalle varie agenzie governative dal 1945 fino all’ottobre 2023. Ebbene, sapete che c’è? Non hanno trovato nulla, ma proprio nulla di straordinario. Solo palloni, sonde, fenomeni atmosferici, droni, velivoli militari segreti, pianeti… Tutto qua: credevamo fossero alieni e invece erano stormi di uccelli.

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«Gli UFO transmedium? Li vedevano già nel 1800»

Velocità stratosferiche- fino a 250 mila miglia orarie- e accelerazioni inimmaginabili- oltre 10 mila G. I velivoli anomali non identificati presi in esame dal fisico Kevin Knuth hanno caratteristiche così peculiari da essere paragonabili solo a mezzi spaziali- e anche parecchio più avanzati dei nostri. Eppure, mentre sfrecciano nella nostra atmosfera come saette, non emettono alcun boato, non rilasciano gas di scarico, non alterano l’ambiente circostante né si trasformano- come ci si aspetterebbe- in palle di fuoco. Anzi, restano incredibilmente freddi. «Non sappiamo dove prendano l’energia necessaria per muoversi così velocemente utilizzando almeno 1000 Gigawatt. Ma non sappiamo nemmeno dove vada a finire quell’energia quando si fermano. Non può scomparire, deve andare da qualche da parte! Si calcola che l’energia dissipata sia  paragonabile a quella prodotta dallo scoppio simultaneo di 250  missili Cruise Tomahawk. Solo che non c’è alcuna esplosione, non c’è calore, non c’è niente», ha sottolineato Knuth nella sua intervista al podcast The Good Trouble Show with Matt Ford.

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Il fisico Knuth:«Gli UFO sono astronavi»

Kevin Knuth, ovvero l’essenza del vero scienziato. Per chi non lo conoscesse, il professore insegna Fisica all’Università di Albany, negli Stati Uniti. In passato, ha lavorato all’Ames Research Center della NASA. Ha 30 anni di studi alle spalle, in particolar modo si è occupato di intelligenza artificiale, robotica, pianeti extrasolari e- di recente- UAP. Esatto: Knuth sta cercando di capire, scientificamente, cosa diavolo siano e come funzionino quegli oggetti che da molto tempo (ben prima della famigerata data ufficiale dell’inizio dell’ufologia, ossia il 1947) lasciano interdetti i testimoni, gli analisti d’Intelligence e i ricercatori. Il punto di partenza, ovviamente, è dare per certo che questi velivoli (qualsiasi sia la loro provenienza) siano assolutamente reali.  E il fisico statunitense di dubbi non ne ha. Anzi, li definisce -senza giri di parole- vere e proprie astronavi, in base alle caratteristiche di volo che presentano.

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La deputata USA: «Gli UFO non sono di origine umana»

È una delle più accanite sostenitrici della necessità di rendere pubbliche tutte le informazioni sugli UFO– o meglio, sugli UAP, come i governi preferiscono chiamare ora fenomeni e oggetti di natura sconosciuta che si palesano a proprio piacimento nei loro spazi aerei super-vigilati. Si chiama Anna Paulina Luna e nel 2022 è diventata la prima donna di origine messicana ad essere eletta come rappresentante della Florida al Congresso degli Stati Uniti. Giovane (35 anni il prossimo maggio) e decisamente attraente (quando prestava servizio nell’Air Force ha anche posato come modella), la politica repubblicana si è detta certa che quei velivoli ignoti avvistati spesso dal personale militare siano di provenienza non umana. Continua a leggere

Warp drive e sonde aliene, la fantascienza è già realtà?

Raccogliere informazioni su lune e pianeti, trovare nuove forme di vita, indagare sull’Universo: ecco a cosa servono le sonde che, a partire degli Anni Cinquanta del secolo scorso, abbiamo iniziato a inviare nel sistema solare e poi verso lo spazio interstellare- dalle prime costruite per osservare da vicino la luna fino all’ultima (in ordine di tempo) lanciata dalla NASA nell’ottobre 2023 per studiare l’asteroide metallico 16 Psyche. Facile immaginare che anche altre, ipotetiche civiltà tecnologiche esplorerebbero il cosmo nello stesso modo, tanto che gli astrofisici si preparano all’eventualità di veder arrivare, un giorno, delle sonde extraterrestri o di scoprire che sono già arrivate in passato.

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