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«I pianeti erranti per viaggiare e colonizzare la galassia»
Esplorare il cosmo, raggiungere sistemi solari sconosciuti, colonizzare pianeti alieni. Un sogno che l’Umanità potrebbe realizzare nei prossimi decenni o secoli, se svilupperà una tecnologia tale da permettere i viaggi interstellari in tutta sicurezza e con tempi di percorrenza un po’ meno impegnativi di quelli attuali: oggi, se costruissimo una navetta spaziale con le strumentazioni più avanzate che abbiamo a disposizione, procedendo a una velocità di 200 km/s impiegheremmo oltre 6 mila anni per arrivare sulla stella più vicina, Proxima Centauri. Ma secondo uno studio recente, si potrebbe anche fare a meno di astronavi per viaggiare nella galassia.
USA, gli UAP avvistati dalla polizia di frontiera
Frequenti e continui, così sono stati definiti gli avvistamenti di strani velivoli da parte dei piloti della US Navy durante l’audizione che si è svolta a metà maggio davanti alla Sottocommissione per l’Intelligence del Congresso di Washington. Ma trovarsi di fronte a oggetti capaci di manovre di volo impossibili non è una prerogativa solo del personale militare. Anche gli agenti che pattugliano giorno e notte i confini degli Stati Uniti a bordo di mezzi dotati di sofisticati sistemi di rilevamento hanno molto da raccontare. E anche da mostrare.
Mezze verità, segreti e ammissioni nell’audizione sugli UFO
Cosa resta dell’audizione sugli UFO– pardon, UAP- che si è tenuta il 17 maggio 2022 davanti alla Sottocommissione per l’Intelligence del Congresso americano? Una valanga di articoli, commenti, considerazioni, dubbi, interrogativi aperti, ammissioni, mezze verità. E la forte sensazione che forse finalmente la questione sia uscita per sempre dalla categoria “weird news”- stranezze e assurdità- per entrare di diritto nella categoria “notizie da seguire con la stessa serietà e imparzialità delle altre”. Sempre ammesso che la stampa di questi ultimi tempi sia davvero in grado di trattare argomenti di interesse generale con serietà e imparzialità, ma questo è un altro discorso sul quale al momento è meglio stendere il classico velo pietoso…
L’audizione sugli UFO al Congresso, ecco cosa è emerso
Più domande che risposte, oltre all’ammissione che sì, in effetti i militari non hanno poi una gran voglia di affrontare l’argomento seriamente, come invece il pubblico e il mondo della politica vorrebbero, e che no, prove di una provenienza extraterrestre non ce ne sono… È quanto emerso dall’ audizione sugli UFO che si è svolta il 17 maggio 2022 al Congresso, davanti ai componenti della Sottocommissione per l’antiterrorismo, il controspionaggio e la contro proliferazione- la prima da più di 50 anni a questa parte. Ma forse qualcuno si aspettava davvero scottanti rivelazioni da questo incontro trasmesso in diretta?

IL 17 MAGGIO 2022, AL CONGRESSO SI È SVOLTA UN’AUDIZIONE SUGLI UFO
Ovviamente no, visti i personaggi chiamati a fornire informazioni sulle decine di episodi rimasti senza spiegazione e definiti non identificati, illustrati lo scorso giugno nel rapporto preliminare sugli UAP ( la sigla ormai preferita in questi contesti) presentato dagli analisti della Task Force. In quel documento gli incidenti che hanno coinvolto i piloti militari erano 144, ora sappiamo che sono stati per lo meno 400. Da un lato il sottosegretario alla Difesa con delega sull’Intelligence e la sicurezza, Ronald Moultrie, dall’altro il vicedirettore dei servizi segreti della Marina militare Scott Bray sono stati abili a sviare le domande più imbarazzanti e a tranquillizzare i deputati. Nei novanta minuti dell’udienza aperta al pubblico, il punto più alto è stato il momento in cui Bray ha mostrato due video, uno dei quali ancora inedito.
In questo filmato, per appena un secondo si vede un oggetto di forma sferica, bianco-trasparente, che supera un F-18 in volo in pieno giorno e poi scompare: è visibile infatti in appena due fotogrammi. A dimostrazione, secondo l’alto dirigente della Navy, di quanto sia difficile raccogliere dati su questi velivoli. Neanche una parola sulla tecnologia che rende possibile un fenomeno del genere, ossia un aereo (o qualsiasi cosa fosse) che riesce a muoversi a simili velocità e a surclassare un jet. Il secondo video invece è stato mostrato a titolo di smentita: è quello in cui si vedono degli strani oggetti di forma triangolare. Nulla di eccezionale, ha però assicurato Scott Bray: visti in un altro filmato, si evince che si tratta di normalissimi droni. A modificarne la forma e le prestazioni di volo – rendendole non di questo mondo- solo un’anomalia durante la registrazione dovuta alle apparecchiature agli infrarossi per le riprese notturne.

QUEL PUNTINO È L’UFO DEL VIDEO INEDITO
Sarà. Ma non deve aver convinto troppo nemmeno il presidente della sottocommissione, il democratico Andre Carson, che senza giri di parole ha accusato le agenzie governative di non avere interesse a trovare le vere spiegazioni di questi avvistamenti. «Una delle preoccupazioni del Congresso è che il ramo esecutivo, l’amministrazione, entrambi i partiti, abbiano nascosto sotto il tappeto quello che inquieta degli UAP concentrandosi sugli episodi che possono essere spiegati ed evitando quelli che non sapete giustificare. Cosa potete dire per assicurare il popolo americano che non state focalizzando la vostra attenzione sulle spiegazioni più semplici?», ha chiesto Carson. Nulla, purtroppo.

IL VICEDIRETTORE DELL’INTELLIGENCE NAVALE MENTRE MOSTRA UN FILMATO
I vertici dell’Intelligence hanno invece confermato che, nonostante la creazione del nuovo ufficio sugli UFO denominato Airborne Object Identification and Management Synchronization Group (AOIMSG), la ricerca in questo campo non è esattamente una priorità per il Pentagono. A detta del vicedirettore Bray, la comunità dell’Intelligence non può essere disponibile a condividere le informazioni perché “non vogliamo che i nostri potenziali avversari sappiano esattamente quello che siamo in grado di vedere o di capire o come arriviamo alle nostre conclusioni”. Pochine, a dir la verità, specie alla luce di quel famoso rapporto del 2021 che parlava di dati ampiamente inconcludenti… Anche se il sottosegretario Moultrie si è detto fiducioso che con ulteriori approfondimenti di indagini potranno in futuro essere chiariti quasi tutti gli incidenti segnalati dai piloti militari- in continua crescita, è stato ammesso, ora che lo stigma è stato almeno parzialmente rimosso- e che “solo una manciata” di essi rimarrà effettivamente non identificato.

LA SOTTOCOMMISSIONE MENTRE ASCOLTA I TESTIMONI
Ma già da ora, comunque, a indagini ancora in corso si può sfatare la diceria che si tratti di velivoli extraterrestri. E sapete perché? Bè, perché non sono stati recuperati né materiale organico o inorganico né altri tipi di relitti inspiegabili; perché non è stato fatto alcun tentativo di comunicare con gli oggetti; perché la UAP Task Force non ne ha trovato evidenze. Facile obiettare a queste esternazioni che 1) fonti anonime all’interno dei servizi segreti e scienziati coinvolti nello studio dal Governo hanno invece affermato l’esatto contrario, parlando di frammenti dalle caratteristiche molto strane rinvenuti nei luoghi di presunti incidenti UFO; 2) non aver nemmeno provato a comunicare con quegli oggetti non permette di escludere alcuna ipotesi sulla loro provenienza: o forse l’Intelligence si aspettava messaggi in una lingua aliena dagli occupanti di quei velivoli misteriosi? 3) l’unità speciale appena andata in pensione ha riconosciuto di non aver raccolto sufficienti informazioni per poter arrivare a una spiegazione univoca e tra le varie possibili ipotesi ne ha lasciato anche una denominata “altro”- che va bene per qualsiasi eventualità.

POCHE LE RISPOSTE EMERSE DALL’AUDIZIONE
Le risposte di Moultrie e Bray , comunque, non hanno soddisfatto la sottocommissione, visto il tenore dei commenti. Ad esempio il repubblicano Rick Crawford ha sottolineato che non viene chiesto ai servizi segreti di andare a caccia di astronavi aliene, ma di fare bene il loro lavoro. «L’incapacità di comprendere gli oggetti nelle nostre aree operative sensibili equivale a un fallimento dell’intelligence che sicuramente vogliamo evitare», ha chiosato. Delusi anche gli appassionati in materia, che speravano che il nuovo organismo del Pentagono fosse finalmente disposto a condividere le informazioni e a mostrare una maggiore apertura mentale, magari esaminando anche i video più interessanti realizzati da privati cittadini. Ha tolto ogni speranza in merito Moultrie, defininendo “egoisti” quei gruppi che stanno facendo uscire le immagini e le informazioni sugli UAP/UFO.
Insomma, zero assoluto? Non proprio. Perché nell’oretta e mezza di chiacchiere, i due alti papaveri della Difesa si sono lasciati scappare che sono avvenuti ben 11 incidenti di “near miss”, ovvero collisioni evitate per un soffio tra i jet americani e questi oggetti di natura e origine ignota. Inoltre, hanno detto, è vero che alcuni di essi mostrano capacità di volo inusitate pur non avendo alcun mezzo di propulsione visibile. Che dire poi dei cosiddetti oggetti transmediali, quelli cioè che sono stati visti muoversi ad altissime velocità tanto in acqua che nell’aria? Niente. O almeno, a noi non hanno detto e non diranno niente. Alla precisa domanda del presidente della sottocommissione riguardo strumentazioni subacquee, in mare o negli oceani, in grado di rilevarli, la risposta di Ronald Moultrie infatti è stata:«Forse sarebbe meglio parlarne nell’audizione riservata», quella a porte chiuse e classificata iniziata dopo l’udienza pubblica. Quindi, qualcosa da dire lo avevano. E pure molto delicato.

DEI VELIVOLI TRANSMEDIALI NON È STATO DETTO NULLA NELL’UDIENZA PUBBLICA