ZECHARIA SITCHIN, UN ANNO DOPO. L’ULTIMA INTERVISTA, IN VERSIONE INTEGRALE- parte prima

Esattamente un anno fa, il 9 ottobre 2010, si spegneva a New York Zecharia Sitchin. In memoria di questo grande pensatore, che ha rivoluzionato il modo di leggere la Storia dell’Umanità, ho deciso di riportare, il più fedelmente possibile, l’intervista televisiva che mi aveva rilasciato il 13 maggio dello scorso anno nella sua abitazione newyorkese. Ho trascritto, traducendo dall’inglese,  parola per parola- ripetizioni, divagazioni ed incisi inclusi. Quando necessario, ho aggiunto, come Nota di Testo, una sommaria descrizione della scena. Zecharia Sitchin, infatti, aveva accompagnato le sue risposte con una mimica straordinaria e per meglio spiegare le sue teorie aveva mostrato alla telecamera statuette, disegni, riproduzioni fotografiche… A partire da oggi, dunque, e per le prossime domeniche, chi vorrà potrà leggere-  per la prima volta  in forma integrale- l’ultima intervista dell’indimenticabile Zecharia Sitchin

 Una domanda apparentemente semplice: cos’è Nibiru e chi sono gli Anunnaki?

<La domanda che mi fai- come hai detto- è facile da porre, ma in realtà molto complicata. Mi ci sono voluti 14 libri per dare questa semplice risposta! Nibiru è il nome di un pianeta e se vai su internet e scrivi “Nibiru” troverai almeno 1 milione e mezzo di siti che parlano di Nibiru, del Pianeta X e così via. Ormai molta gente crede che lo abbia inventato io, perché prima che iniziassi a scrivere di Nibiru, di come sia fatto e da dove sono arrivati gli Anunnaki, nessuno ne sapeva niente. Se dicevi: “Nibiru”, rispondevano:”Mah, cos’è? Un piatto italiano? Un tipo di pasta?? Chi lo sa…”. Il fatto è che Nibiru è il nome di un pianeta menzionato spesso, centinaia di volte, nei testi astronomici della Mesopotamia, dell’epoca sumera, di quella babilonese e ai tempi degli Assiri. Ci sono liste di pianeti, ci sono resoconti di osservazioni astronomiche per molte stagioni: ogni Re importante aveva a corte gli astronomi che ogni giorno riportavano le loro osservazioni. Quindi Nibiru è menzionato in tutti questi testi. Il problema è che al volgere del 20esimo secolo, quando tutti questi testi sulle tavolette d’argilla vennero scoperti…Te ne devo mostrare uno, così puoi capire di persona che non è poi così facile interpretarlo, non è come prendere un libro e leggerlo. Ma se sai come si fa, ci riesci. Comunque, dicevo,  c’erano queste liste di pianeti. E non c‘è dubbio che questo popolo, migliaia di anni fa, sapeva di Venere, di Marte, di Giove e così via. E in queste liste di pianeti e di osservazioni, improvvisamente compariva il pianeta Nibiru. L’ipotesi fu- e da molti è ritenuta ancora valida- che gli antichi privi di telescopio non potessero vedere oltre Saturno- vedevano fino a Marte, Giove, Saturno, ma oltre non potevano vedere senza telescopio. Quindi se avevano trovato nelle liste tutti i pianeti e in più uno chiamato Nibiru, la domanda era: che pianeta è? Molti pianeti hanno più di un epiteto, perché ogni nome ha un signficato- il “grande”, il “rosso”- cioè, sembrano nomi misteriosi, ma ogni nome ha un significato. Quindi, che pianeta era Nibiru? Ci fu una grande discussione che ebbe luogo durante il regno del Kaiser in Germania, nel 1911. All’epoca – e ancora oggi- molti dei principali astronomi, in Germania e anche in Italia, erano Gesuiti. Dunque, un prete Gesuita disse che Nibiru era solo un altro epiteto di Giove. Un altro religioso, altrettanto importante, disse invece: “No, no, no…se  si compara la lista in base al momento delle osservazioni, è evidente che Nibiru è un altro nome di Marte”. Insomma, credevano che fosse comunque uno dei pianeti che si supponeva che gli antichi conoscessero.

Nibiru però sembra essere un pianeta diverso, perché da lì sono arrivati individui importanti e uno di loro assomiglia a questo (mostra la statuetta che ha in mano NdT). Questo si chiamava Enki. C’è una storia nei testi sumeri in particolare sul fatto che costui fu il primo a venire sulla Terra con un gruppo di 50 Anunnaki. E che significa Anunnaki? Perché io conosco il significato di tutte le parole sumere. Anunnaki significa:”Quelli che dal cielo scesero sulla Terra”. Quindi, in altre parole, se mettiamo tutto insieme- il nome del pianeta, la storia sumera, gli Anunnaki e chi erano questi esseri- allora ne risulta che Nibiru è il pianeta da dove costoro sono arrivati. Allora, eccomi qua, torniamo indietro di 35 anni. Lavoravo al primo libro, intitolato “Il dodicesimo pianeta”, incentrato sugli Anunnaki che io ritenevo essere i biblici “Elohim” che crearono l’Adamo. Secondo gli astronomi  gesuiti, Nibiru era  solo un altro nome di Marte. Allora voleva dire che gli Dei antichi, che i sumeri chiamavano Anunnaki, quelli che dal cielo discesero sulla Terra, erano arrivati da Marte? Eppure, secondo le opinioni degli astronomi di quegli anni, dei primi del Novecento, Marte era un pianeta senza vita, senza acqua, senza aria. Come facevano a venire da lì? E che dire dell’altra ipotesi, ovvero che Nibiru fosse Giove? Venivano forse da  Giove, un pianeta bollente, gassoso, senza superficie solida e terribilmente caldo? Giove emette più calore di quanto non ne riceva dal sole.  Come poteva essere? Io cercavo una risposta, cercavo e cercavo, studiavo in continuazione e più studiavo , più mi sembrava impossibile. Non potevano venire né da Giove né da Marte. Questa è la vera storia, Sabrina…Una notte, prima di andare a dormire,  mi sedetti sul letto e dissi:”Anunnaki! Anunnaki… ( leva le braccia e lo sguardo verso l’alto NdT) Se esistete, ditemi che pianeta è Nibiru!”. Mi svegliai nel cuore della notte, con la risposta: Nibiru è un altro pianeta, oltre Giove e Saturno. E subito corsi alle mie carte e dissi:”Certo! Certo, questa è la risposta!”. Iniziai così a capire tutti i testi sumeri, le 7 tavole della Creazione, come si è formato il sistema solare… Tutto è arrivato insieme. Mi sono reso conto che tutto aveva un senso, che Nibiru era un pianeta in più del sistema solare.>

Questa immagine riproduce il sigillo VA 243, fondamentale  nella sua teoria. Ce lo può spiegare?

<Questo è uno dei più importanti documenti che arrivano da 4500 anni fa. Questo è un ingrandimento (mostra un  pannello lungo quasi un metro con la riproduzione del sigillo, NdT) : il vero sigillo è alto 2 pollici e si trova nel Museo di Berlino. È esposto lì e migliaia, decine di migliaia di persone vanno al museo e chiedono di vederlo. È la prova che Nibiru non me lo sono inventato io, questo documento proviene da epoche antiche. Se domandi agli addetti del museo o ad altri studiosi cosa mostra, dicono che questa è l’illustrazione di un testo mitologico, cioè è il racconto mitico in base al quale l’umanità non scoprì da sola l’agricoltura, ma furono gli dei di Nibiru a darla all’uomo, donandogli un aratro fatto di legno. Quindi questa è la raffigurazione del dio che regalando l’aratro insegna l’agricoltura all’umanità. E un altro dio introduce nella scena il re che riceve questo dono. Bene, è giusto, sono d’accordo. Ma poi, come in molti altri simili sigilli, ci sono altre rappresentazioni, di pianeti, di simboli celesti, di vari oggetti…Dunque, in questo sigillo in particolare c’è un’illustrazione che a me sembra un sistema solare: c’è un sole al centro con dei pianeti attorno. Non come li raffiguriamo noi, messi in fila, ma disposti attorno al sole. Se lo guardi attentamente, se lo studi…

(Si ferma e cambia cartello: prende in mano un doppio cartello che riproduce, sopra, il dettaglio sul sigillo e sotto l’attuale descrizione del sistema solare NdT) . Questa è la raffigurazione che c’è sul sigillo cilindrico, mentre questa è come noi conosciamo i nostri pianeti se li disegniamo nello stesso modo, attorno al sole. Vediamo la Terra, Venere, Giove, insomma tutti i pianeti senza stare ad elencarli tutti. Con una grande differenza, però. Proprio qui, tra Marte e Giove, c’è un altro pianeta mostrato nell’antico sigillo di 4500 anni fa di cui noi non sappiamo nulla. Questo è Nibiru, che ritorna compiendo un’orbita ellittica una volta, più o meno, ogni 3600 anni. E quando arriva passa tra Marte e Giove. È per questo che i 2 preti gesuiti ipotizzavano, vedendo le informazioni, uno che potesse essere Marte , l’altro che fosse Giove, perché passa tra i due pianeti. Quindi una volta ogni 3600 anni questo pianeta si avvicina. Capitava allora, ma non solo solo allora…Vale la pena ripeterlo, perché una delle domande che mi vengono fatte è: “Ok, si parla dei tempi antichi, di dei, di pianeti, di Nibiru… Ma cosa succede adesso?” Tutti, eccitati dal calendario Maya sul 2012, vogliono sapere se Nibiru sta per tornare. La mia risposta è: No! Nibiru non sta tornando ora. Ma loro stanno per tornare, in questa era zodiacale dei Pesci. Prima della fine di questo secolo, loro torneranno. Io non so se intendono mostrarsi, in questa fase, ma questa è la risposta.>

SABRINA PIERAGOSTINI

LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA INTEGRALE A ZECHARIA SITCHIN SARÀ PUBBLICATA DOMENICA PROSSIMA

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2 risposte a ZECHARIA SITCHIN, UN ANNO DOPO. L’ULTIMA INTERVISTA, IN VERSIONE INTEGRALE- parte prima

  1. simone scrive:

    Grazie!!Sitchin non se ne è mai andato,resterà per sempre!

  2. fabio scrive:

    …ciao Sabrina…hai fatto bene a pubblicare integralmente questa intervista…penso che sia importante fruire anche di particolari apparentemente inutili ma che, vista l’essenza dell’autore, volta a trasmetterci informazioni e significati spesso profondi attraverso la semplicità comunicativa della parola, dell’immagine e della gestualità, ci permettano di cogliere le essenzialità sfuggite ed altrimenti “perse”…in una delle immagini proposte ho colto particolari importanti, per tutti,…ne parlerò al termine della pubblicazione integrale…

    le persone intelligenti, nella loro semplicità di vivere, trasmettono sempre ciò che sono…tanto o poco che sia la loro conoscenza…il Dottor Sichin è stato “molto generoso” ed “umano” in un tempo in cui il “valore” pratico della parola “umanità” non corrisponde più al suo significato…il suo è un nome già scritto nel Libro Della Vita…

    un saluto

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