Nella giungla del Guatemala, alla scoperta dalla città maya segreta

Nascosta per centinaia di anni, rimasta nell’oblio per secoli e secoli, sta tornando alla luce una delle più antiche città Maya mai scoperte. Era Holtun– oggi chiamata Testa di Pietra.

 Gli archeologi che stanno lavorando sul sito ora hanno un’idea più chiara di come dovesse essere questo insediamento che ai giorni nostri è avvolto dall’intricata foresta pluviale del Guatemala. Grazie infatti alla tecnologia moderna basata sul Gps, hanno “mappato” in 3D l’intera area evidenziando centinaia  di costruzioni al momento invisibili all’occhio umano.

La città maya nella giungla del Guatemala

Ecco allora comparire una piramide a sette gradoni, un osservatorio astronomico,  un cortile usato probabilmente per danze rituali e varie abitazioni in pietra. “Forse alcune di loro furono utilizzate come camere sepolcrali-  spiega l’archeologa Brigitte Kovacevich, a capo della squadra dell’Università di  Dallas al lavoro tra queste rovine.”Spesso noi cerchiamo le sepolture regali nei templi o nelle piramidi. Ma durante il medio e tardo periodo preclassico il Re non era ancora al centro dell’universo: i sovrani venivano seppelliti in strutture molto semplici.”

I Maya

Testa di Pietra- denominata così dalla gigantesca maschera in pietra trovata nel sito- risale proprio a quel periodo: sarebbe stata fondata verso il 600 a.C. Era una città di medie proporzioni e con una popolazione stanziale di circa 2mila persone. Per questo è molto interessante per gli studiosi: potrà dare informazioni sulla vita quotidiana dei Maya al di fuori delle grandi metropoli- come era all’epoca, ad esempio, Tikal, costruita circa 35 km più a nord.

Come dicevamo, oggi tutto è sepolto sotto metri di terra e di vegetazione. Anche la grande piramide “a tre punte” sembra una montagna in mezzo alla foresta. La città è stata scoperta negli anni ’90 per puro caso, inseguendo alcuni “tombaroli” che rivendevano sul mercato clandestino pezzi di statue provenienti da qui. La popolazioone locale infatti da tempo era a conoscenza di una città antica nascosta tra gli alberi.

La Piramide maya e la foresta

All’epoca del suo massimo splendore, Holcun doveva essere davvero impressionante. Ad adornare il tempio, lungo la sua scalinata, enormi sculture stuccate: volti umani, ma anche giaguari ringhianti. Le mura erano dipinte con colori brillanti-rosso fuoco, bianco latte, giallo senape- che rappresentavno scene mitiche o di vita quotidiana. Tutto era in dimensioni gigantesche. Durante l’incoronazione del re o le cerimonie religiose,  a Testa di Pietra potevano confluire centinaia di persone dalle zone limitrofe: l’aria- ricostruiscono oggi gli archeologi- sarebbe stata avvolta dai fumi dei roghi sacrificali e dell’incenso, mentre i sacerdoti danzavano secondo il rituale. E sempre qui, in occasione dei solstizi e degli equinozi, la folla accorreva per assistere alle previsioni degli astronomi di corte. “In quei giorni dell’anno, avrebbero visto sorgere il sole dietro le grandi strutture collocate ad oriente e avrebbero pensato che il re comandava agli dei del cielo”, commenta ancora la Kovacevich.

Alcune statue Maya

Nei prossimi mesi, la missione entrerà nel vivo. Non solo i ricercatori useranno un radar particolare, per rendere ancora più nitidi e distinguibili i contorni dei singoli edifici, ma inizieranno a rimuovere la spessa coltre verde, per riportare alla luce le mura, le stanze, gli edifici, le sculture finora viste solo nella ricostruzione virtuale sul computer. Questa città avviluppata nella giungla guatemalteca potrebbe riservare sorprese interessanti. Poche settimane fa, un ministro del governo di Città del Guatemala aveva annunciato scoperte sconcertanti in siti archeologici appena individuati nel Paese- mostrate in un docu-film in corso di realizzazione- che avrebbero dimostrato legami tra i Maya e civiltà non terrestri. Che si tratti proprio del sito di Holcun?

Sabrina Pieragostini

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