La Francia del Mistero. Bugarach: il Borgo dell’Arca?

Il mitico Bugarach, conosciuto con svariati soprannomi (Le Pech, Montagna delle fate, Holy Mountain, Padre delle pietre, tra gli altri), svetta solitario ai 1231 metri di altezza della catena dei Corbières, nel Dipartimento dell’Aude.

Questo monte, già sacro ai Catari che in Linguadoca avevano la loro roccaforte, nel corso degli anni è stato oggetto di attenzioni e di studi di ogni genere.

IL MONTE BUGARACH

La vetta che incombe sull’omonimo paesino medioevale francese  incute una certa soggezione: sarà colpa- o merito- della sua fama, ma non si può restare indifferenti quando si arriva al suo cospetto e la si ammira dal basso. Considerato il Sinai nero degli occultisti e indicato come il tenebroso custode del Graal, il Pech è stato da sempre  meta di visitatori che hanno invano cercato di  capirne (e carpirne) i misteri.

 Su questa montagna avrebbero, infatti, effettuato scavi e ricerche  i Nazisti di Hitler (influenzati dal mito della Thule e ispirati da Otto Rahn) e la NASA che, alcuni anni fa, avrebbe condotto rilevazioni e saggi nel terreno.  Tra la gente del posto, poi, si parla con insistenza della presenza in zona di militari e di appartenenti ai servizi segreti.

Su You Tube esiste il filmato di un ricercatore che sostiene di aver registrato rumori  provenienti da alcune gallerie sotterranee della montagna (dovuti forse, a parere dell’interessato, a  un disco,  o ad una cupola metallica, giacente nelle profondità).

Ma Bugarach, come ogni incorruttibile Vigilante che si rispetti, ha continuato a celare i suoi segreti: forse, solo chi possiede la chiave potrà aprirne il forziere ed ambire alla Verità…

E da quando alcune fonti, soprattutto americane, lo hanno individuato come la località sacra che sarà preservata dalla distruzione prevista dai Maya per il 21 dicembre 2012, la sua fama ha avuto ulteriore impulso e il pellegrinaggio è diventato assedio.

21 DICEMBRE 2012. LA FINE DEL MONDO SECONDO I MAYA

Semplici turisti, curiosi, appassionati di soprannaturale, mistici, improbabili e folcloristici personaggi: gli arrivi si succedono senza sosta, con  tutto ciò che ne consegue. Il sindaco che teme l’invasione di massa, i corsi di “formazione iniziatica” (230 euro per 3 giorni), i prezzi degli immobili volati alle stelle (con gli agenti immobiliari che si fregano le mani), il turismo esoterico che ha abbondamente superato quello escursionistico (nonostante il paesaggio della natura sia veramente incantevole): Bugarach non si fa mancare nulla.

Ma il mito della montagna sacra parte da molto lontano.Con frequenza, e in epoche diverse, si sono spesso verificati fenomeni inspiegabili. Dalle luci misteriose apparse e poi d’un tratto scomparse, alle voci ed ai rumori indecifrabili uditi dai turisti in passeggiata, all’improvviso silenzio  piombato sul monte, con assenza totale di qualsiasi rumore (dal suono degli insetti al canto degli uccelli): la casistica degli eventi strani è davvero notevole…

LA FOTO DI UN OGGETTO VOLANTE SUL BUGARACH E IL SUO PARTICOLARE

Per non parlare dei malfunzionamenti improvvisi dei velivoli che sorvolano l’area, oppure degli oggetti volanti non identificati  apparsi sul monte e anche ripresi in video: l’ultimo il 21 marzo scorso,  nel quale si vede un oggetto a forma di sigaro uscire da dietro una roccia e, poco dopo, due piccole sfere effettuare alcune strane manovre.

E’ il fascino irresistibile della montagna del Razès, meta privilegiata di personalità famose che vi avrebbero fatto visita nel corso degli anni: Victor Hugo, Jules Verne, Claude Debussy, François Mitterrand…  Anche Spielberg sarebbe venuto qui traendone  ispirazione per il suo film “Incontri ravvicinati del terzo tipo“, forse dopo aver sentito il racconto di un abitante, ora scomparso, che sosteneva di avere veduto gli alieni e udito il rumore delle loro astronavi provenire dall’interno della montagna sacra.

UNA DELLE IMMAGINI CULT DEL FILM DI SPIELBERG

Si dice che il Pech, vulcano spento ricco di grotte e passaggi nascosti, abbia ispirato Jules Verne nella stesura del libro  Viaggio al centro della Terra (1864) considerato  da alcuni, guarda caso, un vero e proprio testo iniziatico.

Verne riprenderà ancora spunto da questa montagna nel suo romanzo Clovis Dardentor (1896), dando vita al personaggio del Capitano Bugarach, Comandante di un vascello. Inoltre,  se analizziamo (come ci suggeriscono interpreti madrelingua)  il titolo del libro, Clovis indica chiaramente Clodoveo, il Re dei Merovingi, mentre Dardentor è l’anagramma di d’or ardent (ardente d’oro). Strane coincidenze, specie se pensiamo  che Rennes-le-Chateau è proprio lì vicina, distante solo 13 chilometri, con il suo enigmatico tesoro legato a Saunière, forse appartenuto ai Catari e prima ancora ai Templari.

VIAGGIO AL CENRO DELLA TERRA. VERNE, BUGARACH E UNA PERDUTA CIVILTA' SOTTERRANEA...

 

Già, i misteriosi Catari. Come non ricordare, tanto per stare in tema di fine del mondo, Guillaume Bélibaste, l’ultimo dei Perfetti arso vivo nel 1311 nella vicina Villerouge che prima di essere messo la rogo proclamò ” … 700 anni e questo lauro rifiorirà” (il 2021, più o meno ci siamo).

E anche a Bugarach, come a Rennes, i misteri sul suo “tesoro” si infittiscono man mano che ci si addentra nella storia…

Il  vecchio Pech de Thauze (nome originale  del monte Bugarach), infatti, è pieno di caverne e sotterranei che ne alimentano la leggenda. Nascondiglio e forziere imprendibile, custode inviolabile delle più grandi ricchezze –non solo materiali– che la  Storia ricordi: le Pech ha acceso le fantasie e alimentato l’ingordigia di avventurieri e grandi cacciatori di tesori …

Uno dei più singolari avvenimenti legati alle grotte di Bugarach è l’Affaire Bettex (dal nome dello svizzero Daniel Bettex, appassionato di tradizione catara). La vicenda, nota anche come il “mortale segreto di Bugarach” o “la maledizione del monte Thauze”, è la strana storia della ricerca di una “reliquia” dei tempi biblici: l’Arca dell’Alleanza.

L’uomo, deceduto in circostanze misteriose, sembra sia riuscito a  individuare la famosa “reliquia” attraverso alcune foto, di cui era in possesso, e l’interpretazione di alcuni strani segni scolpiti  in una cavità del monte Bugarach.

Bettex aveva rinvenuto l’Arca dell’Alleanza?Non lo sappiamo.Ma se davvero…come suggeriscono alcuni…l’origine della parola Bu(r)garach fosse…. Bourg de l’Arche,  “Villaggio dell’Arca“?

(FINE PRIMA PARTE )

LORENZO CARLI

 

 

 

 

 

 

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17 risposte a La Francia del Mistero. Bugarach: il Borgo dell’Arca?

  1. Manuel scrive:

    Lorenzo…mi lanci un articolo cosi interessante…nelle vigilia…domani avro 5 minuti per leggerlo…lo foro’ volentieri.
    Auguri a tutti.

  2. fabio scrive:

    …posto interessante e…sicuramente esobiologicamente attrezzato…

    un “sito” da visitare…

    saluti

  3. Manuel scrive:

    Se avessi possibilita economica visitereri il luogo pietra per pietra buoco per buco,e non i sentieri turististi chemgia immagino le guide della zona avranno gia creato.

    Troppo interessante e allo stesso tempo,frustante non poter indagare di persona.

  4. fabio scrive:

    …al di là dell’oggetto che si vede nella foto (ufobug1), che ovviamente NON E’ UN DISCO né nulla di assimilabile, da una prima “vista” risultano esserci svariate “griglie di campo” in funzione con soggetti ed oggetti vari…non visibili “naturalmente”…tanti esseri di “svariate” forme…alcune di leggende e tradizioni folkloristiche note…

    saluti

  5. Manuel scrive:

    Tanti esseri di svariate forme? Che non sono visibili?
    Fabio ma veramente spiegati meglio perche davvero rischi di passare per matto,in che modo avresti visto questi esseri nella foto?

    • fabio scrive:

      ciao!

      …tu hai letto le mie note negli articoli pregressi (tanti) dove parlo delle tecnologie in uso da parte di alieni ed allogeni da “sempre” ed oggi (da almeno 10 anni) anche da “sezioni” particolari di reparti militari del “mondo occidentale”?..le trovi negli articoli su: le profezie di Michu Kaku, disegni nel Gobi, foto uomo su Marte (agosto), alla scoperta di Marte (punto 7), Ridley Scott e gli alieni, disegni per l’invisibilità nel deserto.., ho le prove che gli ufo esistono, Curiosity in viaggio, invisibili grazie ai nanotubi, respirare idrogeno, brasile ore 18,40, il mistero nel deseto del Gobi, l’ufo di Sondrio, le prove dell’esistenza aliena, contatti segreti con gli alieni, levitazione superconduttori.., gli avvistamenti continuano in Missuri, gli ufo dell’fbi, cosa insegue questa barca?, un ufo a Seul, un ufo sul luogo dello schianto, Hessdalen,…tutte le mie note in questi articoli sono DIRETTAMENTE COLLEGATE TRA LORO ed atte a spiegare il funzionamento e l’applicazione di certe tecnologie dette di OCCULTAMENTO…se VUOI, ma vale per tutti, avere un’idea PRECISA di ciò che sto dicendo guardati il film di Star Trek “L’insurrezzione” dove queste tecnologie vengono ampiamente mostrate e spiegate APPOSITAMENTE…per il resto ti basti sapere che ci sono delle particolari tecniche di elaborazione grafica di foto o frames di film che EVIDENZIANO i particolari APPENA VISIBILI nell’immagine…questa tecnica primitiva è surclassata da anni dall’utilizzo (reparti speciali militari) di particolari algoritmi matematici di “decodifica” (on real time) che permettono di vedere chiaramente parti dell’immagine o l’intero “quadro”, anche tridimensionalmente, a seconda delle “frequenze” rgb (della vista umana) “nascoste” all’occhio e RICODIFICATE nell’immagine come TRASPARENZE…rileggi per la terza volta le note di cui sopra, GUARDA IL FILM e sicuramente TUTTO SARA’ PIU’…VISIBILE!..dopodichè se hai dubbi di qualsiasi genere puoi chiedere tranquillamente…

      a presto e buon anno a tutti

  6. Manuel scrive:

    Fabio premetto che ti ho sempre letto con piacere.
    Ma appunto che ne parli spesso di questa tecnologia mi sono permeso di risponderti cosi.

    Se hai le prove di quello che dici, dimostralo perche personalmente posso rileggere tutti i commenti che citi, che tra l altro ricordo bene…e ti dico che e vero che spesso la realta supera l immaginazione ma credo che ogni tamto si debba rimanere con i piedi per terra
    E non e’ possibile che ad ogni immagine che vedi su questi argomenti ci debbano essere esseri non visibili ad occhio umano ma occultati da tecnologie in uso ai militari.
    E da come parli sembra che tu ne sia in possesso altrimenti come potresti vedere questi esseri?

    Usi terminologie tecniche spesso a sproposito e personalmente su questo argomemto ne fai un calderone allucinante.

    • Manuel scrive:

      Un ultima cosa…appunto che ne parli in tutti quei articoli senza per altro ricevere risposta a parte dal sottoscritto in alcuni casi…non e il caso di smettere di parlarne?

      • fabio scrive:

        …quando avrai un pò di tempo, l’anno prossimo, cerca quel film che ti ho citato sopra, guardalo e poi ne riparleremo…

        adesso vado a festeggiare
        buon anno! a tutti…

  7. ****** scrive:

    Fabio…sono interessato ai tuoi commenti…mi daresti la tua e-mail? Visto il mio interesse in questi argomenti voglio proporti una cosa.

    P.s.: Ho un “qualcuno” che credo bisognerà visitare.

    la mia e-mail: sisilluminati@gmail.com

    • fabio scrive:

      ciao

      …l’ho vista solo ora e ti ho risposto alla email ma…non ho le “competenze” di un “dottore”…però se posso esserti di aiuto o se serve ad una “causa comune”…volentieri!..

      ciao

      • ****** scrive:

        Tranquillo, serviranno le competenze di un esperto di Vita e di tutto ciò che la circonda…ricerca molto azzardata.

        P.s. : Ti ho risposto all’e-mail…continuiamo il discorso lì e non in pubblico 😉

  8. mirko scrive:

    Ho appreso dell’esistenza del Picco di Bugarach leggendo un romanzo interessante, molto esoterico, scritto da Michele Allegri ed intitolato “Identità perduta”. Pare che la zona, dal 1600, fosse sotto il controllo di un’organizzazione segretissima, chiamata la Società degli Angeli o AA clericale che aveva il suo quartier generale a Tolouse. Il romanzo, in formato e-book, tratta di questo gruppo perlopiù composto da sacerdoti cattolici di vario livello che avevano come simbolo un polpo..

    • Sabrina Pieragostini scrive:

      E se leggi i vari libri/saggi/romanzi scritti sull’enigma di Rennes-le-chateau e del parroco Sauniere scoprirai che quel simbolo e quella sigla AA ritornano. Coincidenze, volute manipolazioni o reali connessioni? è ancora tutto da capire…

  9. Mariott scrive:

    Per quello che io so la sigla AA appartiene ad una società segreta di sacerdoti che s’incapricciavano di magia e di occultismo e non solo. Era un’organizzazione potente, infilata in tutti i gangli dello Stato francese, che col tempo affiliò numerosi romanzieri e pittori. I messaggi in codice erano il loro modo di comunicarsi, assieme ad una serie di canovacci particolari, tipo la tomba di un re o la frase “Et in Arcadia ego…”. Uno delle loro maggiori credenze era l’esistenza di un mondo sotterraneo popolato da strani esseri proprio al di sotto del Bugarach…comunque leggerò quel romanzo da voi indicato, ossia Identità perduta.
    Mariott

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