Esolune o Encelado: dove troveremo la vita extraterrestre?

Cerchiamo pianeti adatti ad ospitare la vita e ci focalizziamo sui mondi il più possibile simili al nostro. Pensiamo che candidati perfetti possano essere le lune dei giganti gassosi, sparsi in gran numero per il cosmo. Anzi, molti scienziati sostengono che il primo luogo abitato che scopriremo al di fuori della Terra sarà proprio un satellite legato ad un superpianeta gioviano in orbita nella cosiddetta Fascia di Abitabilità. Un’idea, però, che un recente studio sembra ridimensionare

LE ESOLUNE DI GIGANTI GASSOSI POTREBBERO NON ESSERE ADATTE AD OSPITARE LA VITA

L’astronomo canadese Rene Heller della McMaster University di Toronto si è infatti concentrato sulle esolune, per capire come si formino, quale potrebbe essere il loro aspetto e in che modo potremmo trovarle con le strumentazioni oggi in nostro possesso o quelle a venire nell’immediato futuro. Ma il punto centrale- e più complicato della ricerca- è riuscire a stabilire quali condizioni le rendano abitabili. L’analisi è contenuta in un articolo, scritto insieme al collega Rory Barnes dell’Università di Washington e pubblicato dalla rivista scientifica The International Journal of Astrobiology

I due hanno cercato di capire gli effetti del calore emanato da un esopianeta appena formato in aggiunta a quello irradiato dal suo sole: prima che il mondo alieno si raffreddi, le lune più vicine rischiano di essere letteralmente arse, perdendo tutta la loro acqua e rimanendo desolate. Dunque, del tutto inadatte allo sviluppo di forme di vita. “L’abitabilità di una esoluna dipende dalla sua posizione rispetto alla stella di appartenenza, ma anche dal suo pianeta ospite. Riguardo la seconda fonte di calore, il nostro studio mostra che, ad una distanza ravvicinata, l’illuminazione prodotta da un giovane e bollente gigante gassoso può rendere le lune inabitabili.”

Insomma, non basta trovarsi nel posto giusto del sistema solare. Le scoperte di Heller suggeriscono che ci vuole cautela, prima di affermare che un satellite alieno- pur dalle caratteristiche simili alla Terra- possa essere un luogo ideale per la vita. È necessario innanzitutto valutare le sue distanze orbitali, passate e presenti. “Le esolune, presto individuate dai nostri telescopi, potrebbero essere state prosciugate subito dopo la loro formazione ed essere tuttora completamente aride: per valutarne l’effettiva abitabilità, è cruciale determinare la storia anche del suo pianeta ospite”, spiega l’astronomo di Toronto.

Secondo le teorie comunemente accettate, i satelliti si formano proprio come i pianeti. Questi ultimi si aggregano a partire dalla materia del disco protoplanetario  avanzata dopo la nascita delle stelle. Con l’aumento di massa e gravità, i pianeti in fieri a loro volta attraggono dei mini-dischi di gas e polvere: i detriti residuali compongono le lune. La nostra, però, sarebbe un’eccezione, visto che sarebbe stata prodotta da un impatto tra la Terra delle origini e un enorme frammento.

UN PIANETA ALIENO E LA SUA LUNA IN UN IMMAGINARIO SISTEMA SOLARE

Nel loro articolo, Heller e Barnes hanno cercato di ipotizzare quale sia la distanza indispensabile perchè un satellite possa mantenere l’acqua liquida e hanno individuato una sorta di “confine abitabile”.  Le lune troppo vicine, per colpa anche del riscaldamento mareale provocato dall’attrazione gravitazionale, rischiano di rimanere completamente secche: si scatena un effetto serra incontrollato, il vapore acqueo fa aumentare ulteriormente le temperature; tutta l’acqua si trasforma in gas e l’elemento più leggero- l’idrogeno- si disperde nello spazio.

Tuttavia, le orbite non sono fisse: l’attuale posizione di un satellite può non essere quella che possedeva milioni se non miliardi di anni fa. Con tutti questi elementi, i due astronomi hanno creato un modello di luna potenzialmente abitabile abbinata ad un gigante gassoso. Essa deve possedere una determinata massa ed essere sufficientemente grande per trattenere la propria atmosfera e generare un campo magnetico grazie ad un nucleo ferroso. Come minimo, affermano i ricercatori, questa luna deve avere le proporzioni di Marte o avere un quarto della massa della Terra.

Nulla a che vedere con quelle presenti nel nostro sistema solare: il satellite più massiccio di tutti, Ganimede, ha una massa pari ad un quarantesimo di quella terrestre. Ma va anche detto che vari studi sostengono che i giganti gassosi presenti nella Via Lattea siano assai più ampi di Giove; di conseguenza, potrebbero possedere delle super-lune. Nel loro modello, i due ricercatori hanno così ipotizzato un mostro con 13 volte la massa gioviana– il limite oltre il quale un pianeta entra nella categoria di nana bruna ( ovvero, di “quasi stella”). A quel punto, il calore emesso sarebbe così intenso da rendere impossibile una qualsiasi forma di abitabilità.

Nella loro simulazione, Heller e Barnes hanno preso in esame sia un gemello della Terra, sia un super-Ganimede, cioè una luna ghiacciata con un quarto della massa terrestre. Li hanno poi piazzati, insieme al loro ipotetico pianeta ospite, in due punti differenti: la prima ad una distanza molto simile a quella del nostro pianeta dal Sole, la seconda all’incirca nella posizione attuale di Marte. Inoltre, hanno preso in considerazione quattro differenti tipi di orbite, in base all’eccentricità. Ultimo elemento da considerare, la data di nascita del pianeta gassoso: più è giovane,  più emette calore. Hanno così contemplato tre diverse età: 100 mila, 500 mila e 1 miliardo di anni.

PER ESSERE ABITABILE, UNA ESOLUNA DOVREBBE ESSERE GRANDE COME LA TERRA ED ESSERE DISTANTE DAL SUO PIANETA

Posti tutti questi parametri, i ricercatori hanno appurato che la luna identica alla Terra potrebbe conservare la sua riserva di acqua solo se si trovasse ad una distanza superiore ai 20 raggi gioviani, ma non il super-Ganimede che sarebbe comunque sottoposto ad un feroce effetto-serra. Tuttavia, anche il satellite più riarso potrebbe avere ancora una chance: perturbazioni gravitazionali potrebbero farlo migrare oltre quel confine mortale, in un’orbita più distante. E a quel punto, un bombardamento cometario potrebbe riportare l’acqua sulla superficie asciutta- proprio come si pensa che sia accaduto anche per la Terra.

In sostanza, lo studio dei due ricercatori dimostra che non tutte le esolune, pur legate a pianeti collocati nella Fascia di Abitabilità delle loro stelle, devono essere considerate, di default, candidate perfette per ospitare la vita. I dati da tenere in considerazione sono molteplici e complessi. “Dovremo fare del nostro meglio per analizzare la storia passata dei satelliti alieni, al fine di comprendere meglio se davvero c’è la possibilità di trovare vita extraterrestre.”

Ma c’è un’altra luna- molto vicina a noi- che sta mettendo in agitazione il mondo scientifico internazionale: è Encelado, in orbita attorno a Saturno. Pochi giorni fa, un articolo pubblicato da Science ha confermato quella che era già più di un’ipotesi: al di sotto della spessa crosta ghiacciata di questo piccolo satellite, c’è un’estensione di acqua allo stato liquido grande almeno quanto il Lago Superiore.

Già nel 2005, le immagini scattate dalla sonda Cassini avevano lasciato sbigottiti i ricercatori: esse mostravano dei geyser di cristalli ghiacciati emessi dal polo sud della luna. Nei successivi sorvoli, Cassini ha ripreso le fessure- denominate strisce di tigre– dalle quali scaturiscono quei getti, misurandone la temperatura ed individuando la presenza di molecole organiche– i mattoni per la vita. Dal flyby effettuato dal 2010 al 2012, poi, è giunta l’ultima scoperta.

IL SATELLITE GHIACCIATO DI SATURNO, ENCELADO

I segnali inviati dalla sonda a terra mentre mappava il campo gravitazionale di Encelado hanno permesso di stabilire che la gravità è più debole al polo sud. A prima vista, tutto normale: lì c’è una depressione e meno massa comporta anche minor gravità. Ma gli scienziati si aspettavano un calo molto più sensibile. “Allora dici: ah, ci deve essere una compensazione… Qualcosa di denso sotto al ghiaccio. La candidata naturale è l’acqua“, ha detto David J. Stevenson,  professore di Scienze Planetarie all’istituto di Tecnologia della California ed autore della pubblicazione.

L’acqua allo stato liquido è infatti  più densa di quella ghiacciata: per tanto, la presenza di un vasto bacino a 35/40 chilometri sotto la superficie congelata fa tornare tutti i conti. “C’è un oceano che si estende in ogni direzione, dal polo sud fino a metà strada dall’equatore. Potrebbe essere profondo 10 chilometri ed essere assai più grande del lago Superiore”, ha aggiunto Stevenson.

Questa scoperta non è stata una sorpresa, ma ha rafforzato l’entusiasmo dei ricercatori per i quali questa piccola luna gelida, dal diametro di 500 chilometri, è diventata il luogo più promettente per trovare la vita aliena. Anche più interessante di Marte. “Meglio Encelado, sicuramente. Qui sappiamo che c’è acqua calda, in questo momento”, ha per esempio affermato un altro astrofisico, Larry W. Esposito, docente dell’Università del Colorado. Ecco perchè molti sono convinti che sia necessario organizzare una missione fin quassù, per prelevare un campione da quei pennacchi di vapore da analizzare alla ricerca di microbi.

Ad oggi, nel nostro sistema solare, sono 4 i candidati ad ospitare forme di vita extraterrestre: Marte, Encelado, Titano (un’altra luna di Saturno) ed Europa, satellite di Giove. Ma secondo l’astrobiologo Christopher P. McKay, dell’ Ames Research Center della Nasa, Encelado è l’unico con tutte le carte in regola, perchè possiede gli ingredienti essenziali: acqua liquida, energia, carbonio ed azoto. “È la nostra migliore scommessa”, dice.

Tuttavia,  al momento nessuno può sapere quando il suo mare si sia congelato o quando si sia formata l’acqua liquida; potrebbe essere un periodo di tempo troppo breve– a livello cosmico- per permettere lo sviluppo di esseri viventi. Ma, nello stesso modo, nessuno può dire con certezza quanto ci voglia perchè la vita si formi: qualche decina di milioni di anni? Oppure basta molto di meno? Per questo, è indispensabile andare a prendere quel campione dai geyser.

SOTTO LA CROSTA GHIACCIATA DI ENCELADO, SI ESTENDE ACQUA LIQUIDA

Peter Tsou, ex scienziato del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, ha la soluzione: propone di far passare una sonda attraverso i pennacchi bollenti di Encelado e poi farla tornare indietro- lo stesso metodo utilizzato per recuperare le particelle cometarie durante la missione Stardust. Semplice, se non servisse un budget di almeno 500 milioni di dollari e se ci fosse la certezza che in quei vapori non si annidino microbi alieni in grado di contaminare la Terra.

SABRINA PIERAGOSTINI

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9 risposte a Esolune o Encelado: dove troveremo la vita extraterrestre?

  1. fabio scrive:

    …”misteri, dubbi e perplessità”…

    “…La nostra (Luna), però, sarebbe un’eccezione, visto che sarebbe stata prodotta da un impatto tra la Terra delle origini e un enorme frammento…”

    non solo…c’è anche l’alta probabilità che, in funzione di alcuni particolari molto POCO noti ai più, sia fortemente “cava”… o_O

    “…Qui (Encelado) sappiamo che c’è acqua calda…”

    bèh, ancora una volta si fa il “semplice” (e comodo) paragone con condizioni terrestri ESTREME testate nel passato dove “la vita COME la conosciamo” è stata RISCONTRATA…ma ciò, lo ricordo a tutti, NON esclude BEN ALTRE condizioni “estreme” ed a noi sconosciute ove la vita si possa essere formata e, in sufficienti tempi di UTILE stabilità delle stesse, ANCHE evoluta… -_o

    “…se ci fosse la certezza che in quei vapori non si annidino microbi alieni in grado di contaminare la Terra…”

    se così fosse -PER CERTO- sarebbe inutile l’invio della stessa sonda!..mi viene invece di pensare quanto “sopravviverebbero” eventuali microbi, batteri, ed eventuali “virus”, ANCHE di organismi superiori, a contatto con “il vuoto cosmico” e le relative temperature oltre che all’esposizione DIRETTA dei vari tipi di raggi cosmici tra cui alcuni UV che, se NON filtrati, sono in grado di STERILIZZARE qualsiasi “materia”… o_O

    ricordo che tra i candidati c’è anche il pianeta Venere! che NON può essere escluso NE’ per l’alta pressione atmosferica, NE’ per la “pesante” composizione della stessa, NE’ per le alte temperature di superficie, e NE’ per la vicinanza con SOL…e questo proprio perché OGGI sappiamo che “alcune” condizioni “estreme” NON sono un limite per “la vita come la conosciamo” e TANTO PIU’ non lo sono per tutto ciò che è intendibile come vita e che ANCORA NON siamo in grado nemmeno di “fantasticare”… o_O

    qualcuno DOVREBBE cominciare -INVECE- a chiedersi PERCHE’!?!…perché il pianeta Venere, che è così VICINO a noi ed è così simile nella conformazione alla Terra, è stato escluso -COSI’ FACILMENTE- tra i possibili candidati ad ospitare “la vita”?.. o_O

    http://it.wikipedia.org/wiki/Venere_(astronomia)

    nemmeno un dubbio?..rifletteteci… :)

  2. alex scrive:

    ma che domande… è ovvio! …Lo sanno tutti che su venere c’è la sede principale dell’MJ12

  3. fabio scrive:

    MJ12?!? MJ12!?! su Venere?!? maaa…non ti confonderai mica ah!ah! con i “Roteò” (quelli di là, che erano “10 indiani” 😀 ) del “mulino bianco”?.. 😀 😀 😀

    http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/c-vita-su-venere-le-foto-prova-di-uno-scienziato-russo.html

    http://en.wikipedia.org/wiki/Venera_13

    ne abbiamo discusso anche qui, alex, ti sarà sfuggito?..mmh! e non ti far confondere dalle “sigle”, quelle si stampigliano ovunque oggi, e sono solo richiami per allodole… o_O

    http://www.extremamente.it/2012/01/26/clamoroso-da-mosca-un-video-mostra-forme-di-vita-su-venere/

    anche -SE- potessimo ritenere -OGGI- “rincoglionito” il dottor Leonid Ksanfomaliti trovo deplorevole pensare che chi ha fatto della VERA ricerca uno scopo di vita, oltre ad aver -IERI 30 ANNI FA- realizzato un pezzo (progetti Venera) della storia umana nello spazio, possa essere considerato tale (cioè un rincoglionito) mentre “altri emeriti” vengono considerati geni (Willy Coyones) mentre palesemente danno COMODE spiegazioni “del menga” ad EVIDENTI E SCOMODI fenomeni NON convenzionali che avvengono su suolo marziano…è un INSULTO, giustificabile o no (per vecchie politiche e scelte governative oggi incancrenite nella poltrona PER la guida e controllo del mondo) è un altro par di maniche, all’etica e alla SANA morale, e ovviamente alla dignità dell’uomo nella vita versato al servizio dell’umanità… o_O

    PPPE’E’E’E’E’E’!!! QUI CI VUOLE UNA PURGA!?! ah!ah!ah!..come disse il Joker (“Batman”, 1989 di T.Burton) resosi conto della REALE situazione attorno a lui… 😀

    bibliografie e riferimenti stanno nelle schede Wiki…il buon senso si può solo cercarlo, in noi e poi negli altri, prima di trovarlo… :)

    • alex scrive:

      Va bene allora proviamo a fare un discorso serio…
      Finchè tu ti chiedi come mai venere sia stato escluso come candidato per la possibile presenza di forme di vita, ti do ragione… ma come tuo solito, appena attacchi con stramberie tipo “rifletteteci su..” come se volessi far trapelare chi sa quale verità nascosta, perdo ogni interesse in quello che scrivi…
      Vediamo un po’… forse per i 500° di temperatura, forse per la pressione pari a 90 volte quella terrestre, forse per l’assenza di campo magnetico e per un’atmosfera quasi acida e corrosiva… ecco, forse per tutti questi motivi, se devo scegliere un pianeta da esplorare in vista di una futura spedizione umana tra 10-20-50 anni o quando sarà, tra venere e marte anche un bambino capirebbe che bisogna puntare su marte… dov’è il complotto? cosa c’è di scandaloso? Fermo restando che sono d’accordo sul fatto che queste caratteristiche non possano escludere a priori l’esistenza di batteri (viventi o fossili) che siano… ma bada, BATTERI, senza scomodare le forme di vita “su cui non siamo ancora in grado di fantasticare…” che dubito possano trovarsi ad uno sputo da noi… senza contare il fatto che senon sbaglio, fino a 20-30 anni fa non si era nemmeno del tutto sicuri che avesse un suolo calpestabile… o sbaglio? Ripeto, non vedo proprio nulla su cui riflettere e meditare…. Se poi tu sei in possesso di informazioni (non speculazioni e paranoie varie) di cui noi esseri umani siamo all’oscuro… be… tanto vale che la condividi con noi… no? Insomma io vorrei sapere perché per te “la spiegazione più semplice” NON “è quella più probabile”…..
      Riflettici!

      • fabio scrive:

        “…istruzioni per l’uso…”

        rompere l’uovo…per estrarre “manualmente” la sorpresa… 😀

        http://it.wikipedia.org/wiki/Organismo_termofilo

        http://it.wikipedia.org/wiki/Estremofilo

        http://www.treccani.it/enciclopedia/limiti-della-vita-in-condizioni-estreme_(XXI-Secolo)/

        di cui un estratto…e poi un’altro…ed un’altro…e poi tanti altri… 😉

        “…un archeobatterio isolato da una sorgente idrotermale a 300 °C nel Pacifico nordorientale, chiamato ceppo 121…”

        “… È evidente che vita at­ti­va a temperature superiori è possibile solo ad alta pressione. Nelle profondità oceaniche l’acqua si mantiene liquida anche a 400 °C…”

        “…un batterio radiotollerante in grado di resistere a dosi estremamente elevate di radiazioni, pari a 1500 krad, e di crescere sotto una radiazione continua di 60 krad/h…”

        “…Acidomyces acidophilum vive in suoli contenenti zolfo a pH 1,1, mentre in laboratorio riesce a crescere in substrati con acido cloridrico a pH 0,5…”

        “…Tra i batteri, Ferroplasma acidarmanus cresce a pH 0 in acido solforico concentrato, nel liquido di drenaggio delle miniere di ferro nelle Iron Mountains in California; questo batterio è privo di parete cellulare, fatto assolutamente inusuale…”

        “… nella Fossa delle Marianne nell’Oceano Pacifico, sfiora gli 11.000 m, con una pressione di circa 110 MPa. Eppure, il fondo degli oceani è ricco di forme di vita, tra cui molti microrganismi…”

        quindi una citazione importate per i raziocinanti cerebrali…sempre utile pre e post “parto”… 😀

        “…Paradossalmente l’alta pressione dei fondali oceanici favorisce la vita ad alta temperatura nelle sorgenti termali. Infatti, mentre l’aumento della temperatura aumenta l’instabilità delle molecole e la fluidità delle membrane cellulari, l’alta pressione ha un effetto opposto…”

        ed un’altra buona per Marte come per Venere…come per altri mondi del sistema solare… o_O

        “…alcune stime indicano come la biomassa esistente ad alta profondità (cit. terrestre) rappresenti circa un decimo della biomassa totale di superficie. Questo dà un’idea dell’enorme vitalità delle profondità della Terra. I microbi delle grandi profondità sono poco noti e certamente sorprendenti scoperte ci attendono in futuro…”

        ed ancora altri utili “appunti” di cui tenere considerazione…

        “…Molti organismi sono in grado di resistere a più di un fattore di stress…”

        “…Anche i licheni sono in grado di resistere a stress multipli…”

        “… i microfunghi delle rocce antartiche Cryomyces minteri e Cryomyces antarcticus resistono al vuoto spaziale, a ripetuti cicli di congelamento e scongelamento (−20/+20 °C), alla radiazione luminosa e ultravioletta A, B e C alla dose di 150.000 kJ/m2 e a temperature di 90 °C…”

        poi tre dichiarazioni essenziali…per chi può e vuole vedere “oltre”… 😀

        “…La dimostrazione della sopravvivenza di spore batteriche di Bacillus subtilis per sei anni nello spazio (G. Hornek, H. Bücker, G. Reitz, Long-term survival of bacterial spores in space, «Advances in space research», 1994, 14, 10, pp. 41-45), in condizioni di vuoto quasi assoluto, temperature estreme e intense radiazioni di origine solare e galattica, ha aperto una nuova prospettiva alle ipotesi sull’origine della vita sulla Terra e alla possibilità di esistenza della vita su altri pianeti…”

        “… Le radiazioni a lunghezza d’onda inferiore sono schermate dall’atmosfera e le particelle deviate dal campo magnetico terrestre. Tuttavia, non è stato sempre così e i primi microrganismi si sono evoluti in condizioni di radiazioni proibitive…”

        “… Alcuni organismi hanno mantenuto altissima resistenza alle radiazioni e sono quindi in grado di sopravvivere in ambiente spaziale o su Marte…”

        eccoci al dolce…un estratto di “ciliegina sulla torta” marziana eh!eh! a favore di “ragazze pon-pop” venusiane… 😀

        “…Nel 1996 sono stati individuati all’interno di questo meteorite -cit. ALH 84001- corpiccioli allungati definiti come batteroidi, la cui identificazione è però controversa. Tuttavia, la presenza di composti di possibile origine biologica e di catene di magnetite (Rivkina, Friedmann, McKay, Gilichinsky 2000), che conosciamo soltanto come prodotti di magnetobatteri, rendono possibile ipotizzare che quella roccia di Marte possa aver ospitato microbi viventi, non molto diversi da quelli del ceppo 121, ipertermofilo che ossida il ferro e produce magnetite…”

        ed infine tagliamo “una fetta della torta”…alle ciliegine pasquensi… 😀

        “…Kary Mullis ha ottenuto nel 1993 il premio Nobel per la chimica. Tale tecnica si basa sulla denaturazione del DNA ad alta temperatura, con separazione delle due catene e nuova sintesi mediante una polimerasi attiva ad alta temperatura…”

        quest’ultima giusto per coloro che amano considerare “esistente” -SOLO- ciò che viene riprodotto…in un modo o in un altro MA scientificamente èh!.. o_O

        e te, Alex, a scuola hai studiato un po’ di chimica e fisica? e se l’hai fatto, allora, non dovresti lasciare “un po’ di spazio” a ciò che NON è IMpossibile nell’Universo?..visto che poi è così GRANDE, e variegato, e che noi “conosciamo”, e poi nemmeno tanto bene, SOLO la Terra?.. o_O

        mmh! non trovi?.. 😉

        (p.s. e comunque la soluzione più semplice NON è MAI “la più probabile”…è solo la più SEMPLICISTICA da tenere in considerazione ah!ah! abbi fede!..)

        • alex scrive:

          E qual è il senso di questa risposta? Da qualche parte nel mio intervento ho scritto che su venere nn è possibile che ci sia alcuna forma di vita? Anzi vogliamo dirla tutta?

          ..mi viene invece di pensare quanto “sopravvivrebbero” eventuali microbi, batteri, ed eventuali “virus”, ANCHE di organismi superiori, a contatto con “il vuoto cosmico” e le relative temperature oltre che all’esposizione DIRETTA dei vari tipi di raggi cosmici tra cui alcuni UV che, se NON filtrati, sono in grado di STERILIZZARE qualsiasi “materia”…

          Ecco, questo è quello che fai… Quando ti serve un argomento lo usi, quando non ti fa comodo lo ridicolizzi e quando non sai cosa dire cavilli! Se l’acqua è torbida la verità è più nascosta (…come ben sa la povera la trota Schubert)… Tutto nel nome del sacrosanto immancabile complotto! Ahhhh aprite gli occhi voi sventurati che non volete credere!

          http://it.wikipedia.org/wiki/gomblotto!
          http://it.wikipedia.org/wiki/esticazzi
          http://it.wikipedia.org/wiki/vattelapesca
          http://it.wikipedia.org/wiki/comunqueiocelhopiùlungo

          E a proposito di acque torbide e di polvere… in quel post che mi hai consigliato di leggere (e che ho fatto), quando ti si fa notare che lo “scorpione” potrebbe essere qualunque cosa, tra cui un pezzo della stessa sonda mosso dal vento, te ne vien fuori scrivendo che se così fosse allora dovrebbe esserci anche la polvere che si muove… Ecco questa frase è la dimostrazione perfetta di quanto le tue congetture siano forzate e in malafede… tu conosci gli effetti di 90 atmosfere e 500 gradi su un suolo roccioso per poter dire che dovrebbe esserci polvere? Hai fatto esperimenti in laboratorio? puoi mostrarceli possibilmente certificati da terze parti? Perché è così che dovrebbe funzionare in una discussione seria… ma per carità… se per il grande fabiowsky Occam è un sempliciotto, lo saranno anche Russel e la sua teiera e Fermi e il suo paradosso… e tutti coloro che se sentono gli zoccoli pensano al cavallo invece che ad ET sull’unicorno rosa (cit. me stesso).
          L’onere della prova spetta a chi fa un’affermazione, e non a chi deve confutarla…. altrimenti sei uguale ad un qualunque predicatore da marciapiede…

  4. Dopo la notizia di Encelado, dopo la notizia della scoperta di 2012 VP113 ecco la scoperta di un pianeta potenzialmente abitabile e molto simile alla Terra (ivi compresa la presenza di acqua?) a 500 anni luce di distanza da noi.

    https://it.notizie.yahoo.com/Kepler-186f-NASA–scoperto-pianeta-abitabile-gemello-della-terra-185125023.html?cmp=itfb

    Che il grande giorno in cui verrà annunciata la notizia che l’Uomo non è più solo nello spazio sia molto più vicino di quel che pensiamo?

    Anche se in realtà ciò non sarebbe che una semplice conferma di qualcosa che già sappiamo o dovremmo sapere… almeno per quelli come me… 😉

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