Jack lo Squartatore: mistero risolto?

Jack lo Squartatore ha finalmente un nome. Lo spietato assassino che nel 1888 massacrò almeno 5 prostitute sarebbe stato identificato “in modo definitivo, categorico ed assoluto.” Così sostiene Russell Edwards, autore del libro “Naming Jack the Ripper”, appena pubblicato nel Regno Unito. Il mistero del primo serial killer della storia sarebbe dunque risolto, 126 anni dopo.

IL LIBRO CHE RIVELEREBBE IL VERO NOME DI JACK LO SQUARTATORE

IL LIBRO CHE RIVELEREBBE IL VERO NOME DI JACK LO SQUARTATORE

Ad aver ucciso e orribilmente mutilato quelle povere donne nel distretto di Whitechapel sarebbe stato un immigrato polacco di origini ebree, Aaron Kosminski, all’epoca poco più che ventenne: il giovane affetto da turbe mentali abitava con la madre e le sorelle proprio vicino alle vie dei delitti. Edwards ne è sicuro: la sua lunga indagine lo ha portato senza ombra di dubbio a lui, grazie ad una prova inoppugnabile- il DNA.

Per la Gran Bretagna, per Londra, per Scotland Yard, lo spietato omicida sfuggito all’arresto e rimasto anonimo fino ad oggi è una ferita ancora aperta. Nel corso degli anni si sono moltiplicate ipotesi e suggestioni. Detective della polizia e scrittori di gialli si sono cimentati, di volta in volta, nel tentativo di dare un volto a questo mostro sanguinario. L’elenco dei sospettati è lunghissimo ed include medici, commercianti, pittori, pescivendoli, nobili, marinai e persino un principe.

All’epoca dei feroci delitti, compiuti nel giro di poche settimane nei bassifondi dell’East End, sui taccuini degli investigatori era già apparso il cognome Kosminski, accompagnato da questa definizione: “è animato da un profondo odio verso le donne e con forti tendenze omicide”. Mancava però il nome di battesimo.

In seguito, è stato identificato in Aaron Kosmisky, di professione parrucchiere o barbiere, emigrato a Londra per sfuggire ai pogrom antisemiti della Russia zarista nel 1881.  Schizofrenico-paranoico, l’immigrato polacco venne rinchiuso in un manicomio nel 1891 ( quindi ben tre anni dopo l’ultimo delitto di Jack) e in un altro manicomio, quello di  Leavesden, morì nel 1919.

UN'IMMAGINE CHE RAPPRESENTA UNO DEI DELITTI DEL SERIAL KILLER DELL'800

UN’IMMAGINE CHE RAPPRESENTA UNO DEI DELITTI DEL SERIAL KILLER DELL’800

Contro di lui- come contro tutti gli altri potenziali serial killer indagati negli anni- non fu mai trovata una prova certa. Ora invece Edwards sostiene di aver individuato il suo profilo genetico su una stoffa rinvenuta sulla scena di un delitto, quello di Catherine Eddowes, prima sgozzata e poi sventrata il 30 settembre 1888. Si tratta di uno scialle sporco di sangue che un agente in servizio quella notte, il sergente Amos Simpson, chiese di poter portare a casa.

L’uomo ne fece dono alla moglie sarta che, disgustata, lo buttò  in un baule senza mai lavarlo né usarlo. Quella pezza proveniente dall’Est Europa rimase chiusa lì dentro, di generazione in generazione, fino a quando nel 2007  un erede del poliziotto lo ha messo in vendita ad un’asta: ad aggiudicarsi il reperto è stato l’uomo d’affari appassionato del mistero di Jack lo Squartatore.

Su quello scialle, il biologo molecolare Jari Louhelainen, della John Moores University di Liverpol, ha condotto un approfondito esame dal quale sarebbero emersi due profili genetici- uno maschile e uno femminile. Confrontandoli con campioni di DNA prelevati da discendenti in vita sia della Eddowes sia di Kosminski, ha potuto collocare l’immigrato polacco sulla scena del delitto.

Una conclusione, però, non condivisa dagli altri ricercatori. Anche in questo caso, viene contestato il metodo scelto per divulgare la scoperta: non una rivista scientifica, ma un libro. Così, l’intera procedura seguita per estrarre le sequenze genetiche non è stata verificata da altri scienziati,  come accade invece quando un articolo viene sottoposto alla peer-review.  Ecco perchè al momento non si possono escludere errori, prodotti ad esempio da contaminazioni.

LA STOFFA DALLA QUALE SONO STATI ESTRATTI I PROFILI GENETICI

LA STOFFA DALLA QUALE SONO STATI ESTRATTI I PROFILI GENETICI

A non credere alla prova regina del DNA vantata da Russell Edwards è persino colui che esattamente 30 anni fa ha creato la tecnica per estrarre dalle cellule il profilo unico e distintivo di ogni essere vivente,  ovvero Sir Alec Jeffreys, professore di Genetica all’Università di Leicester.

 “È un’affermazione interessante e degna di nota, che ha però bisogno di essere sottoposta ad una valutazione tra pari, con una dettagliata analisi della provenienza dello scialle e della natura del DNA che si sostiene combaciare con quello dei discendenti del responsabile: nessuna prova è stata ancora fornita”, ha dichiarato al quotidiano The Independent.

Edwards non sembra toccato da queste critiche.  “Ho tra le mani l’unica prova forense dell’intera vicenda. Ho passato 14 anni a lavorare a questo caso e ora abbiamo risolto in via definitiva il mistero di Jack lo Squartatore. Solo coloro che vogliono perpetuare il mito ne dubiteranno. Il punto è questo: lo abbiamo smascherato.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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