I misteri di Cerere svelati da Dawn

Anno nuovo, missione nuova… Nel Marzo 2015, la sonda Dawn darà uno sguardo da vicino ad uno degli oggetti spaziali ritenuti più intriganti dagli astronomi per le sorprese che potrebbe riservare. Si tratta di Cerere, il corpo più grande della fascia degli asteroidi che si estende tra Marte e Giove.

CERERE SI TROVA NELLA FASCIA DEGLI ASTEROIDI, NEL SISTEMA SOLARE INTERNO

CERERE SI TROVA NELLA FASCIA DEGLI ASTEROIDI, NEL SISTEMA SOLARE INTERNO

I ricercatori ritengono infatti che questo mini-pianeta (è infatti considerato un pianeta nano, alla stregua di Plutone) possa rivelare un ambiente probabilmente favorevole allo sviluppo della vita, più o meno come la luna gioviana Europa o il satellite di Saturno Encelado, da tempo oggetto di attenzione.

“Non penso che Cerere sia meno interessante in termini di astrobiologia di altri mondi potenzialmente abitabili”, ha detto infatti Jian Yang Li, del Planetary Science Institute di Tucson, in Arizona, durante l’ultimo meeting dell’America Geophysical Union che si è tenuto poche settimane fa, come riporta il sito Space.com.

Come sappiamo, la vita – nell’accezione comunemente accolta- richiede alcuni fattori ritenuti essenziali, a partire ovviamente dalla presenza di acqua. Ma non solo. Servono anche una fonte di energia (come per la Terra il riscaldamento del Sole) e determinate sostanze chimiche- carbonio, azoto, ossigeno, fosforo, zolfo…- definiti non a caso “i mattoni della vita”.

Tutti ingredienti che l’asteroide potrebbe possedere. Largo meno di 1000 chilometri, Cerere dovrebbe infatti essere molto ricco di acqua. Gli studiosi lo ipotizzano sulla base della sua densità piuttosto bassa (2.09 grammi per centimetro cubo, rispetto ai 5.5 g/cm3 terrestre). Sarebbe dunque un corpo costituito da un nucleo roccioso e da un mantello formato essenzialmente da ghiaccio e minerali. Secondo i calcoli, il 40 per cento del suo volume sarebbe dato dall’ acqua.

“Cerere, in effetti, sembra la più vasta riserva di acqua del sistema solare dopo la Terra”, ha indicato il ricercatore. “Tuttavia, ancora non sappiamo con certezza quanta sia congelata e quanta invece allo stato liquido.” Di sicuro, il pianeta nano viene riscaldato da una non trascurabile quantità di raggi solari: si trova infatti a 2.8 UA (Unità Astronomiche) dalla nostra stella- ovvero, meno di 3 volte la distanza della Terra dal Sole.

LA PROBABILE STRUTTURA DEL PIANETA NANO

LA PROBABILE STRUTTURA DEL PIANETA NANO

Non è una distanza enorme. Basti pensare che gli altri candidati ad ospitare forme di vita, Europa ed Encelado, sono rispettivamente a 5.2 e a 9 Unità Astronomiche. Ma nonostante la loro lontananza dal Sole,  le due lune possiedono una riserva di calore interno, generato dalle forze di marea, effetto secondario della forza di gravità. Questo calore fa sì che sotto la loro superficie ghiacciata ci siano oceani di acqua liquida e che si sviluppino delle eruzioni di vapore acqueo, avvistate più volte su Encelado ed osservate anche sulla luna gioviana nel dicembre 2012.

Ma un fenomeno simile sarebbe stato registrato anche su Cerere: nel 2014, gli scienziati hanno infatti annunciato di aver visto un’emissione di vapore levarsi dalla sua superficie, cosa che ha fatto pensare alla presenza- anche qui- di vaste distese di acqua al di sotto della crosta congelata.

Il dottor Li è molto prudente ed ancora non si sbilancia: a suo avviso, i pennacchi potrebbero anche non essere la prova di un calore interno, ma il risultato di evaporazione superficiale per effetto dell’energia solare, sufficientemente calda da far sublimare il ghiaccio. “Per ora, non sappiamo molto delle emissioni gassose di Cerere”, ha ammesso.

Sarà proprio la sonda Dawn a sciogliere molti dubbi e a dare molte risposte. Manca poco. In primavera entrerà in orbita attorno all’asteroide e ne mapperà la superficie nel dettaglio. I dati relativi alla struttura geologica e alle condizioni termiche del corpo planetario verranno poi spedite ai ricercatori della NASA. La missione dovrebbe terminare a luglio.

L'IMMAGINE MIGLIORE CHE POSSEDIAMO, AL MOMENTO, DI CERERE

L’IMMAGINE MIGLIORE CHE POSSEDIAMO, AL MOMENTO, DI CERERE

Saranno tuttavia molto utili anche le strumentazioni al lavoro a terra, come ad esempio quella collocata nel deserto del Cile denominata ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), un enorme radiotelescopio formato da 66 antenne sull’altopiano di Chajnantor, a 5 mila metri di altitudine.

ALMA potrà indagare al di sotto della superficie di Cerere e far luce sulla sua composizione chimica. “Svolgerà un’importantissima funzione complementare a Dawn”, ha spiegato Jian Yang Li. Se i dati saranno quelli sperati, forse la prossima missione spaziale umana si dirigerà direttamente su questo affascinante mini pianeta.

SABRINA PIERAGOSTINI

 

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