La vita su Marte: sempre più difficile…

Vivere su Marte? Forse meglio di no. Creare delle colonie umane e abitare in futuro quassù- una delle ipotesi al momento più gettonata dalla comunità scientifica internazionale- potrebbe non essere una scelta salutare. La superficie del Pianeta Rosso, infatti, conterrebbe un cocktail di sostanze chimiche particolarmente dannose che si sono addirittura rivelate letali- almeno per i batteri.

UN TIPICO PANORAMA MARZIANO

UN TIPICO PANORAMA MARZIANO

Che il suolo marziano fosse ricco di perclorati (dei potenti ossidanti) era già cosa nota: le prime sonde inviate dalla NASA ne avevano trovato tracce abbondanti, fino all’1 per cento. Gli scienziati, da anni, si stanno interrogando su quale impatto potrebbe avere sulla salute degli astronauti una così elevata concentrazione di elementi tossici, presenti anche nella sottilissima polvere. Ora uno studio effettuato dall’ Università di Edimburgo e pubblicato dalla rivista Scientific Reports  ha dato una risposta. E non è confortante.

I ricercatori hanno infatti preso in esame un batterio molto comune, il Bacillus subtilis,  lo hanno messo in un terreno simile a quello marziano, con la medesima percentuale di perclorato di magnesio, e lo hanno irradiato con la stessa quantità di raggi Ultra Violetti riscontrabili sul Pianeta Rosso: a queste condizioni, il batterio è morto rapidamente, nel giro di pochi minuti. Quando poi hanno aggiunto altre due sostanze chimiche presenti su Marte- l’ossido di ferro e il perossido di idrogeno- hanno ottenuto un mix battericida dieci/undici volte più letale. Praticamente, il campione di suolo è risultato sterilizzato.

Ovviamente, il risultato conferma i timori della NASA, perché l’interazione tra sostanze chimiche e raggi UV inciderebbe pesantemente anche sull’attività delle cellule umane: un serio problema da tenere in considerazione, in vista di imminenti missioni umane su Marte. Ma non solo: la scoperta sembra anche ridurre al minimo- se non eliminare del tutto- la possibilità che la vita possa essersi formata e sviluppata sul Pianeta Rosso. Ma l’astrobiologa Jennifer Wadsworth lascia aperta una speranza.

LA PRESENZA DI VITA SU MARTE NON È ANCORA PROVATA

C’È  VITA SU MARTE?

“Non sappiamo esattamente quanto l’effetto degli Ultra Violetti e del perclorato possa penetrare lo strato superficiale. Potremmo dover scavare molto per trovare un ambiente potenzialmente abitabile. E a quelle profondità, è possibile che la vita marziana possa sopravvivere”. Quindi, se mai degli organismi esistono da queste parti, hanno dovuto inventarsi una strada alternativa, cercando nel sottosuolo le condizioni ideali per potersi affermare. “Non posso parlare per le forme di vita del passato- ha spiegato la Wadsworth, citata dal quotidiano “The Guardian”- ma per quanto riguarda il presente, le dovremmo cercare sotto terra, dove sono schermate dalle intense radiazioni superficiali.”

Quindi il sogno di trovare i marziani– microbi, batteri o chissà cos’altro- non è del tutto tramontato. Anche se i “cacciatori di Alieni” sul web  credono e sperano in qualcosa di più interessante di semplici microrganismi-ad esempio, in forme di vita intelligente, evoluta e civilizzata. E hanno scovato altre immagini che sembrerebbero provare le loro convinzioni. Il video di ArtAlienTv su Youtube mostrerebbe infatti delle nuove anomalie riprese da un satellite.

LE DUE ANOMALIE SU MARTE

LE DUE ANOMALIE SU MARTE

“C’è chiaramente una cupola o una sfera di 50 piedi (15 metri) in un cratere di Marte, con grandi tubi che escono dal lato sinistro. Inoltre, c’è una struttura a forma di piramide triangolare a circa 500 piedi (150 metri) che è larga 120 piedi (36,5  metri)”, scrive chi ha postato il filmato. “Queste strutture sembrano artificiali e sono ben visibili su Google Mars senza un miglioramento delle immagini. Sono a metà tra la regione di Mawrth Vallis e il cratere Oyama in un’area nell’elenco per l’esplorazione del rover marziano Curiosity alla ricerca di possibili segni di vita prima che fosse scelto il cratere Gale. Non è difficile da trovare.” La NASA andrà a controllare?

SABRINA PIERAGOSTINI

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