Il comandante Fravor: “Quell’UFO non era terrestre”

“Era un oggetto reale e io l’ho visto. Non veniva dalla Terra”. Perentorio e sicuro, David Fravor. Tredici anni fa, quand’era ufficiale della Marina ed era pilota militare, ha avuto un incontro molto ravvicinato con un mezzo volante dalle caratteristiche assurde. Un avvistamento emerso solo di recente, grazie all’ammissione da parte del Pentagono dell’esistenza di un programma segreto durato dal 2007 al 2012 e finanziato dal Senato allo scopo di studiare gli UFO. E uno dei casi presi in esame è stato proprio quello del comandante Fravor.

DAVID FRAVOR

L’EX PILOTA DELLA MARINA USA, DAVID FRAVOR

La storia è diventata di dominio pubblico dopo la pubblicazione di un articolo-bomba da parte del New York Times- ve ne abbiamo parlato nell’ultimo post del blog. In sostanza, Luis Elizondo- ex direttore del progetto denominato Advanced Aerospace Threat Identification Program– all’inizio di ottobre si è dimesso dall’incarico in polemica sia per lo scarso interesse dimostrato dai suoi superiori sulla materia (da lui ritenuta invece di grande importanza ) sia per l’eccessiva segretezza con la quale è stata trattata. Una volta uscito dall’ Intelligence militare, Elizondo si è sentito libero di parlare e ha rivelato l’intera vicenda al New York Times.

Anche il comandante Fravor ormai è un ex ( ha lasciato la Marina alcuni anni fa). E anche lui ha potuto rispondere alle domande dei giornalisti. Dopo aver parlato con i reporter del NYT, ha concesso un’intervista anche al Washington Post, aggiungendo altri dettagli e considerazioni personali su quell’avvistamento avvenuto il 14 novembre 2004, mentre era ai comandi di un jet da combattimento, un  F/A-18 Hornet : all’epoca era il comandante dello squadrone denominato VFA-41 Black Aces e accanto a lui c’era il collega Jim Slaight. Sorvolavano l’oceano pacifico, tra San Diego (California) e Ensenada, in Messico.

Quando gli fu chiesto di sospendere il volo di addestramento per recarsi, a 60 miglia da lì, a verificare la presenza di uno strano oggetto volante, Fravor si è trovato di fronte un velivolo che oggi descrive come un enorme Tic Tac bianco– il confetto di forma ovoidale- lungo circa 40 piedi, grande quanto il suo jet. Stava sospeso  a pelo d’acqua, pur non avendo né ali né rotori, ed ha iniziato ad imitare- a specchio- i movimenti che i due aerei militari facevano nel tentativo di avvicinarsi, fino a quando ha accelerato schizzando via in un istante. “Più velocemente di quanto non abbia mai visto fare in tutta la mia vita”, ha detto l’ex pilota della Marina.

IL "TIC TAC" RIPRESO DALLA TELECAMERA DI UN CACCIA MILITARE

IL “TIC TAC” RIPRESO DALLA TELECAMERA DI UN CACCIA MILITARE

Mentre lui rientrava alla base, la portaerei USS Nimitz, un altro equipaggio ha intercettato l’oggetto- o un altro simile, visto che in quel periodo la Marina Militare degli Stati Uniti ne ha avvistati due dozzine in pochi giorni. Il video della durata di un minuto e mezzo è stato ripresto da questo secondo caccia ed è uno di quelli diffusi da Elizondo. Proprio l’ex agente segreto ha convinto Fravor a raccontare nel dettaglio il suo incontro ravvicinato con l’UFO mentre era a capo del gruppo di indagine del Pentagono. Gli esperti dell’ Advanced Aviation Threat Identification Program hanno analizzato il filmato, ovviamente, ma il punto centrale-la natura del velivolo inseguito dai caccia- è rimasto senza risposta.

Eppure, neanche l’ammissione del ministero della Difesa americano, le testimonianze dei piloti militari e i video di questi oggetti misteriosi bastano a convincere gli scettici ad oltranza, coloro che per principio ritengono che l’ipotesi extraterrestre non debba essere neppure presa in considerazione. Come l’ex progettista della NASA James E. Oberg, autore di molti libri che smontano gli avvistamenti UFO ed abituato a spiegare tutto ciò che appare inspiegabile nel modo più semplice e banale.

UN ALTRO UFO INTERCETTATO DAI JET MILITARI

UN ALTRO UFO INTERCETTATO DAI JET MILITARI

Anche in questo caso ha detto: “Lassù è pieno di gente che vola e non vuol far sapere che sta volando. Camuffare un velivolo in modo da non farlo riconoscere è il modo migliore”, alludendo a programmi militari ultrasegreti. Ma come faccia un velivolo a muoversi senza ali né rotori e a seminare gli F/A-18 Hornet è un dettaglio che l’ingegnere non ha affrontato.

Del tutto indifferente all’argomento si è detto poi un noto astrofisico americano, Neil deGrasse Tyson. Ospite della CNN, a proposito di uno dei video ripresi dai militari in cui si vede un oggetto tondeggiante circondato da un alone luminoso inseguito dai caccia, alla giornalista che gli chiedeva cosa ne pensasse lo scienziato ha risposto: “Visto che è un oggetto volante non identificato, non è identificato, quindi non ne so nulla”.

Incalzato dalla conduttrice del programma, ha affermato: ”L’universo è pieno di misteri, il fatto di non capire quello che vediamo non significa che si tratti di alieni provenienti da un altro pianeta. Le prove in merito sono così penose che francamente non mi interessano. Chiamatemi quando un alieno vi invita a cena!”, la sua battuta conclusiva. Non male, per un uomo di scienza che dovrebbe fare della curiosità e della ricerca- senza preclusioni o pregiudizi di sorta- il suo mantra.

L'ASTROFISICO NEIL DEGRASSE TYSON

L’ASTROFISICO NEIL DEGRASSE TYSON

Insomma, si continua comunque a giocare la carta dell’ironia e del sarcasmo anche di fronte a testimoni molto credibili e a filmati inspiegabili. Fravor, nel farsi avanti raccontando la sua esperienza, sapeva di esporsi al ridicolo, di compromettersi, ma ha deciso che valesse comunque la pena.  “Non penso di essere pazzo. Non avevo bevuto, non faccio uso di droghe. Avevo riposato bene la notte prima e la giornata era limpida. Credo che qualcuno debba esaminare questo caso. Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria, in grado di accelerare e di andare su e giù. Chissà che progressi porterebbe all’umanità.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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