2017, l’anno della svolta sugli Alieni?

Si chiude un anno ed è già tempo di bilanci– anche per quanto riguarda la ricerca della vita extraterrestre. Anzi, secondo la rivista Newsweek, il 2017 è stato un anno significativo da questo punto di vista, grazie ad una serie di scoperte che hanno reso l’ipotesi dell’esistenza di altre forme di vita nell’universo più plausibile se non addirittura sempre più concreta. Ripercorriamo allora insieme i momenti-top dell’anno ormai agli sgoccioli.

PER ANONYMOUS, LA NASA HA SCOPERTO LA VITA ALIENA

PER ANONYMOUS, LA NASA HA SCOPERTO LA VITA ALIENA

A giugno, un video diffuso da Anonymous– il collettivo di hacktivist (attivisti-hacker) che operano sul web e si mostrano con la maschera del film “V per vendetta”- ha affermato che la NASA sarebbe sul punto di annunciare l’arrivo degli Alieni.  A convincere Anonymous dell’ imminente e clamorosa rivelazione è stato il discorso di uno scienziato dell’ente spaziale americano, il professore Thomas Zurbuchen, che durante una conferenza ha detto:”Considerando tutte le varie attività e missioni che nello specifico stanno cercando la vita aliena, siamo sul punto di fare una delle scoperte più profonde e senza precedenti della storia.” L’annuncio tanto atteso non è arrivato, nel compenso però si è allungata la lista dei pianeti extrasolari ipoteticamente abitabili.

Il solo Kepler- il telescopio orbitante- ha finora osservato 4034 potenziali mondi alieni e di questi 2335 sono già stati confermati- un centinaio proprio nel 2017. Alcuni orbitano alla giusta distanza dalle loro stelle, là dove la temperatura si mantiene ideale e permette all’acqua di non evaporare e di non ghiacciare. Come ad esempio LHS 1140b, una super-Terra grande una volta e mezza il nostro pianeta, ma con una massa 7 volte superiore: si trova a 40 anni luce da noi e ha entusiasmato gli astronomi perché è un ottimo candidato ad ospitare la  vita aliena. “Sono davvero molto emozionato per questa scoperta, lo stavamo aspettando da tutti questi anni”, ha dichiarato David Charbonneau, docente di astronomia all’Università di Harvard.

CRESCE IL NUMERO DEGLI ESOPIANETI "TERRESTRI" SCOPERTI

CRESCE IL NUMERO DEGLI ESOPIANETI SIMILI ALLA TERRA

Ma non solo. A meritarsi una conferenza stampa  e l’attenzione di tutto il mondo sono stati anche gli otto pianeti del primo sistema solare gemello del nostro, Kepler-90, a ben 2545 anni luce dalla Terra. Una scoperta resa possibile dall’utilizzo di un sistema di intelligenza artificiale di Google con il quale sono stati analizzati una seconda volta i dati già raccolti dal telescopio della NASA. Senza poi dimenticare i nuovi pianeti individuati grazie agli osservatori astronomici terrestri, come Ross 128b, in orbita attorno ad una nana rossa a 11 anni luce di distanza, e Proxima b, il pianeta forse abitabile più vicino a noi, ad appena 4,2 anni luce.

L’anno che se ne va è stato poi segnato dall’arrivo di uno stranissimo e imprevisto corpo celeste,  che si è mostrato ai nostri radiotelescopi ad ottobre suscitando sorpresa e perplessità.  1I/’Oumuamua- nome che in lingua hawaiana significa “messaggero arrivato da lontano”- sarebbe il primo asteroide interstellare mai avvistato: avrebbe viaggiato per milioni di anni nel cosmo prima di giungere nelle vicinanze del Sole. Di forma allungata, come un sigaro, molto luminoso e composto da rocce e metalli, 1I/’Oumuamua ha solleticato la fantasia anche degli scienziati che hanno avanzato la possibilità che si tratti di un artefatto di una qualche civiltà aliena.

UN'MMAGINE ARTISTICA DI 1L/OUMUAMUA

UN’IMMAGINE ARTISTICA DI 1I/OUMUAMUA

Le osservazioni effettuate con il telescopio di Bank Green dal gruppo di ricerca Breakthrough Listen per captare eventuali emissioni radio provenienti da  questo misterioso oggetto a quanto pare non hanno dato alcun risultato, anche se la gran massa di dati è ancora in fase di elaborazione. Per ora la possibilità che sia una sonda inviata nello spazio da ET tecnologici è tramontata. Analisi compiute sulla sua struttura interna hanno invece stabilito che presenta un nucleo ghiacciato ricoperto da circa mezzo metro di materia organica, che si è stratificata nel tempo per via della sua lunga esposizione alla polvere interstellare e ai raggi cosmici: una sorta di guscio in carbonio che nasconde un cuore di ghiaccio formato da molecole di acqua aliena.

Per gli appassionati della vita extraterrestre, tuttavia, il 2017 è stato anche caratterizzato da una serie di ricorrenze ufologiche– come i 70 anni dal crash di Roswell e il ventennale delle Luci di Phoenix- e da una importante ammissione: il Pentagono, vale a dire il Ministero della Difesa degli Stati Uniti, ha studiato in totale segretezza per almeno 5 anni (dal 2007 al 2011)  gli UFO, grazie ad un progetto varato dal Senato con uno stanziamento di 22 milioni di dollari e denominato Advanced Aerospace Threat Identification Program. Il programma ha preso in esame gli avvistamenti segnalati dal personale militare, molti dei quali sono rimasti senza spiegazione.

A capo del progetto fino allo scorso ottobre c’era Luis Elizondo, agente dell’intelligence militare: è stato proprio lui a rivelare lo studio del Pentagono alla giornalista investigativa Leslie Kean che prima ne ha scritto sull’Huffington Post e poi sul New York Times.  Una volta che la notizia si è diffusa creando grande interesse in tutto il mondo, Elizondo ha poi concesso altre interviste. Parlando al quotidiano britannico The Telegraph, ha affermato in merito agli UFO: “Secondo me, se fossimo in tribunale, avremmo raggiunto il punto che sta al di là di ogni ragionevole dubbio. Penso che sia chiaro che non è roba nostra né di qualcun altro, quindi la domanda da fare è: da dove vengono?”

NELLA FOTO, LUIS ELIZONDO

NELLA FOTO, LUIS ELIZONDO

Elizondo si è dimesso dall’incarico perché deluso dal disinteresse sull’argomento dimostrato dai suoi superiori. “Perché non spendiamo più tempo e risorse su questo tema? Rimane il bisogno vitale di accertare le capacità e lo scopo di questi fenomeni per il vantaggio delle forze armate e della Nazione”, scriveva in una lettera indirizzata al segretario della Difesa Jim Mattis. “Io proporrei di rafforzare il programma: vogliamo che la NASA trovi la vita su altri pianeti, ma qui abbiamo piloti altamente qualificati che dicono di vedere qualcosa che non comprendono.”

Nell’esaminare i report dei militari coinvolti negli avvistamenti, l’ex funzionario del Pentagono ha detto di aver adottato un approccio globale e molto aperto. Insomma, nessuna segnalazione era troppo piccola da non dover essere investigata. E analizzando i vari casi, sono emerse somiglianze e caratteristiche comuni negli oggetti incontrati in volo dai piloti: presentavano estrema manovrabilità, velocità supersonica (senza però il tipico boato prodotto quando si supera il muro del suono) con punte di 7/8 mila miglia all’ora (circa Mach 10) ed assenza di ali o rotori.  Molti di questi velivoli sono stati tracciati dai radar, ripresi dalle telecamere di bordo e visti da più testimoni.

Con un elemento importante:”Non c’è mai stata nessuna dimostrazione di ostilità, ma dal modo in cui si muovevano, come nessun altro al mondo può fare, si capiva che sarebbe potuto succedere di tutto.” Uno di questi oggetti non identificati compare in un video mentre viene inseguito da due caccia militari e si sentono i piloti che dicono tra di loro: “Di questi ce n’è un’intera flotta”. E molto spazio ha avuto sui media americani il racconto dell’ex comandante David Fravor che quando era pilota della Marina ha avuto un incontro ravvicinato con quello che ha definito “un Tic Tac gigante”.

UN UFO INTERCETTATO DAI JET MILITARI AMERICANI

UN UFO INTERCETTATO DAI JET MILITARI AMERICANI

Per Luis Elizondo, Fravor è un eroe nazionale, perchè ha avuto il coraggio di metterci la faccia e di rendere pubblico quanto ha visto, correndo il rischio di essere ridicolizzato. Ma a sentire l’ex direttore del programma del Pentagono, ci sono molti altri comandanti Fravor là fuori che devono ancora farsi avanti. Forse la loro testimonianza servirà a convincere anche gli scettici che gli UFO esistono, così come si  è convinto di fronte all’evidenza lo stesso Elizondo.“Non voglio fare delle supposizioni sulla loro provenienza. I punti da valutare sono: di che si tratta? Come funzionano? Una volta appurato questo, si capirà anche chi è ai comandi. Mi sembra piuttosto chiaro che non siamo noi e non è nessun altro.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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