“Presto la verità sull’UFO di Rendlesham Forest”

“Sono convinto che Americani e Britannici hanno tentato di nascondere la vera portata degli eventi fin dal primo giorno. Finora sono riusciti ad intorbidire le acque a tal punto che nessuno è sicuro di cosa sia avvenuto veramente. Ma le cose cambieranno presto, grazie al mio documentario.” A parlare è Gary Heseltine, l’ex detective inglese che da anni studia il fenomeno UFO. E la vicenda sulla quale promette di far luce è uno degli episodi più noti, più dettagliati eppure nello stesso tempo più misteriosi  della storia dell’ufologia: il caso di Rendlesham Forest.

IL DOCUMENTARIO REALIZZATO DA GARY HESELTINE USCIRÀ LA PROSSIMA PRIMAVERA

IL DOCUMENTARIO REALIZZATO DA GARY HESELTINE USCIRÀ LA PROSSIMA PRIMAVERA

Teatro dell’avvistamento, il bosco che all’epoca (parliamo del 1980) separava le due basi aeree militari NATO in territorio inglese: Bentwaters e Woodbrigde. Sappiamo che per varie notti, alla fine di quell’anno, qualcosa di anomalo fu visto muoversi sopra gli hangar e tra gli alberi da un numero consistente di testimoni. La certezza deriva dal fatto che sulla vicenda fu stilato un rapporto ufficiale che l’allora vicecomandante, il tenente colonnello Charles Halt, testimone oculare egli stesso, inviò ai suoi superiori. È il cosiddetto “Halt Memo”, datato 13 gennaio 1981: contiene uno stringato resoconto dell’accaduto diviso in tre paragrafi,  con informazioni a volte imprecise, ad esempio in merito alle date.

Leggiamo infatti: “1- Nelle prime ore del mattino del 27 dicembre ‘80 ( in realtà, si sarebbe trattato del 26 dicembre- NdA) due agenti della polizia della sicurezza USAF hanno visto luci insolite fuori dal cancello posteriore della base RAF Woodbridge. Pensando che un aereo potesse essersi schiantato o essere stato abbattuto, hanno chiesto il permesso di uscire dal cancello per indagare. Il loro superiore in servizio ha risposto e ha permesso a tre agenti di procedere a piedi. I soggetti hanno riferito di aver visto uno strano oggetto incandescente nella foresta. L’oggetto è stato descritto di aspetto metallico e di forma triangolare, lungo circa due o tre metri e alto circa due metri. Illuminava l’intera foresta con una luce bianca. L’oggetto stesso aveva una luce rossa pulsante in cima e una fila di luci blu sotto. L’oggetto era sospeso o poggiava su gambe. Mentre i poliziotti si avvicinavano all’oggetto, esso ha fatto manovre tra gli alberi ed è scomparso. In quel momento gli animali in una fattoria vicina sono diventati frenetici.

IL VERBALE REDATTO DAL COLONNELLO HALT NEL 1981

IL VERBALE REDATTO DAL COLONNELLO HALT NEL 1981

2- L’oggetto fu brevemente avvistato circa un’ora dopo vicino al cancello posteriore. Il giorno seguente, tre depressioni da 1,5 pollici di profondità e 7 pollici di diametro sono state trovate dove l’oggetto era stato avvistato a terra. La notte successiva (29 dic. ‘80) l’area è stata sottoposta a controlli sulle radiazioni. Le letture beta/gamma di 0,1 milliroentgen (unità di misura della radioattività, ora non più in uso- NdA)  sono state registrate con picchi nelle tre depressioni e vicino al centro del triangolo formato dalle depressioni. Un albero vicino aveva letture moderate (0,05-0,07) sul lato rivolto verso le depressioni.

3-Più tardi, nella notte, una luce rossa simile al sole fu vista attraverso gli alberi. Si muoveva e pulsava. A un certo punto sembrava lanciare particelle incandescenti e poi si è spaccata in cinque oggetti bianchi separati per poi scomparire. Immediatamente dopo, tre oggetti a forma di stella furono notati nel cielo, due oggetti a nord e uno a sud, tutti a circa 10 gradi dall’orizzonte. Gli oggetti si muovevano rapidamente con movimenti improvvisi e angolati e mostravano luci rosse, verdi e blu. Gli oggetti a nord sembravano essere ellittici attraverso un obiettivo di potenza 8-12. Si sono quindi trasformati in cerchi completi. Gli oggetti a nord sono rimasti nel cielo per un’ora o più. L’oggetto a sud era visibile per due o tre ore ed emanava di tanto in tanto un flusso di luce. Numerose persone, incluso il sottoscritto, hanno assistito alle attività di cui ai paragrafi 2 e 3.”

CHARLES HALT IN UNA FOTO DI 40 ANNI FA.

CHARLES HALT IN UNA FOTO DI 40 ANNI FA.

Charles Halt, quella notte, registrò gli avvenimenti di cui era testimone su una cassetta a nastro e trent’anni dopo ha iniziato a raccontare- con dettagli sempre più ricchi, a volte contrastanti- lo sorprendente spettacolo di cui fu involontario protagonista. Ma non fu il solo. I tre agenti della sicurezza citati nel primo paragrafo erano il sergente James Penniston e gli avieri John Burroughs ed Edward Cabansag. Anche loro, avrebbero in seguito riferito una versione sorprendente dell’avvistamento: avrebbero visto anche dei misteriosi simboli incisi sulla superficie dell’oggetto e- grazie all’ipnosi regressiva- si sarebbero ricordati persino di come era fatta all’interno quella astronave aliena.

Ma ancora più incredibile, è la versione di Larry Warren, il primo ad aver rivelato pubblicamente i fatti di Rendlesham. Nel 1980 prestava servizio nella polizia militare presso la base aerea di Bentwaters. La notte del 28 dicembre- la notte dell’ultimo avvistamento-  sarebbe stato portato, insieme ad altre guardie della sicurezza e a militari dell’aeronautica, all’interno della foresta per verificare la presenza di una strana luce. Quel che vide, secondo il suo racconto, non era di questo mondo: si trattava di un oggetto volante che a un certo punto si divise in tre parti dalle quali emersero tre creature aliene. All’indomani, tutti i presenti vennero sottoposti ad interrogatorio ed intimiditi dai loro superiori, perché non parlassero mai a nessuno di quello che avevano vissuto.

LARRY WARREN, NEL 1980 E OGGI

LARRY WARREN, NEL 1980 E OGGI

Negli anni, le versioni dei vari testimoni sono state sottoposte al vaglio degli scettici. Molti elementi non quadrano, i racconti divergono su vari particolari e lasciano molti dubbi, è vero, eppure anche la spiegazione ufficiale è così assurda da non poter essere nemmeno presa seriamente in esame. I tre agenti, la prima notte, non avrebbero visto altro che i fari di un’auto accesi da un loro commilitone al margine del bosco per fare uno scherzo. La luce schizzata nel cielo osservata da Halt e dagli uomini che erano con lui sarebbe stata invece quella proiettata da un vicino faro. E per concludere, proprio quella notte, sarebbero caduti anche dei meteoriti (che notoriamente procedono a zig-zag e rimangono visibili per ore…).

Ma anche gli ufologi hanno avuto il loro bel da fare nel districare la massa confusa delle testimonianze. Ognuno dei protagonisti della vicenda è caduto in contraddizioni, tutti hanno accusato qualcun altro di mentire. Insomma, un caos nel quale distinguere verità da menzogna è un’impresa disperata. Dopo i tentativi di Peter Robbins e Nick Pope, ora è il turno di Gary Heseltine. Per oltre un anno, ha indagato sul caso, fatto sopralluoghi, intervistato i testimoni, proprio come faceva- quand’era detective della British Transport Police (la polizia ferroviaria inglese) di fronte ad un reato. Il suo lavoro di indagine è confluito in un documentario, “Capel Green”  in uscita nella prossima primavera e di cui ha mostrato una breve anticipazione lo scorso ottobre a Milano, ospite del Meeting “Figli delle Stelle”.

 GARY HESELTINE AL MEETING "FIGLI DELLE STELLE", A MILANO

GARY HESELTINE AL MEETING  “FIGLI DELLE STELLE”, A MILANO

“Rivelerò alcune prove cruciali finora dimenticate e diffonderò anche molte nuove informazioni che ho rintracciato negli ultimi 12 mesi”, mi ha detto rispondendo alle mie domande. E in merito alla credibilità dei testimoni, ha risposto: “La vicenda in questione ha fondamentalmente coinvolto quattro testimoni: Halt, Penniston, Burroughs e Larry Warren. Ciascuno di loro era un buon testimone, al momento,  ma poi tutti a volte  hanno fatto commenti contraddittori. Alcuni comprensibili, altri no.” Heseltine si dimostra molto critico, soprattutto,  nei confronti del colonnello Halt.

 “Ho collaborato con Halt per sette anni, quando lavoravo alla sceneggiatura di un film. Ho terminato la mia collaborazione con lui quando ha iniziato a calunniare Larry Warren senza produrre le prove necessarie per sostenere le sue accuse.  Ha agito in modo non professionale, quindi ho concluso la collaborazione e ho ritirato la mia sceneggiatura. Mentre l’Halt Memo è un fantastico documento UFO, più lo conosco, più so che è stato una delle principali fonti di disinformazione sul caso.” Invece, per quanto riguarda Larry Warren- contestato e preso di mira come millantatore da più parti- il suo giudizio è molto diverso.

“Le persone che pensano che si sia inventato la storia o che l’abbia presa in prestito da qualcun altro hanno avuto interesse a screditarlo, per esempio Halt, Burroughs, Penniston e ultimamente anche Robbins e Nick Pope. Io credo di sapere cosa sia successo e la piena portata di questo evento sarà rivelata nel film. Ho incontrato Larry molte volte negli anni e avendo io molta esperienza nell’interrogare i testimoni e i sospettati ho sempre creduto che sia stato coinvolto nella vicenda. Dà troppe informazioni. Non devo trovarlo simpatico per credergli. La mia ricerca nell’ultimo anno ha riportato alla luce una tale quantità di elementi probanti da poter dire che  lo scenario di Capel Green ha davvero avuto luogo.”

UN'IMMAGINE TRATTA DAL FILM DI HESELTINE

UN’IMMAGINE TRATTA DAL FILM DI HESELTINE

A questo punto, non resta che chiedergli cosa crede che sia davvero accaduto: cos’era quell’oggetto tracciato sui radar e visto da tante persone in quelle tre fredde notti di dicembre di quasi 40 anni fa? Da dove arrivava, cosa cercava? Perché ha sorvolato proprio quell’angolo dell’Inghilterra? “La mia personale opinione è che gli eventi accaduti a Rendlesham sono uno dei casi UFO più importanti della storia. Credo che si sia trattato di una serie di eventi extraterrestri e che abbiano avuto luogo per la presenza di un vasto e illegale quantitativo di ordigni nucleari stoccati negli hangar di Bentwaters durante la crisi mondiale provocata dall’insurrezione in Polonia. Ma tutto sarà reso noto nel documentario.”

SABRINA PIERAGOSTINI

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