L’ultima di Elon Musk: “Bombardiamo Marte”

L’uso folle e sconsiderato dell’energia nucleare di danni, al nostro pianeta, ne ha provocati indubbiamente molti. Eppure, c’è chi adesso vorrebbe utilizzare le armi atomiche anche su altri pianeti del sistema solare. L’idea è venuta ad uno abituato a stupire con le sue visioni azzardate e le sue invenzioni avveniristiche, ovvero Elon Musk. Il padre di SpaceX è così ossessionato da Marte e dalla prospettiva di colonizzarlo- un business da svariati milioni di dollari- da essersi spinto a fare una proposta spiazzante.

ELON MUSK LANCIA UNA PROPORTA PER MARTE

ELON MUSK LANCIA UNA PROPOSTA PER MARTE

Il miliardario sudafricano- con passaporto canadese e naturalizzato negli Stati Uniti- sogna infatti di “terraformare” il Pianeta Rosso, ovvero di modificare forzatamente le caratteristiche ambientali marziane per renderle adatte all’essere umano, creando un’atmosfera più simile alla nostra, mitigandone il clima molto freddo, recuperando le riserve l’acqua. Secondo Musk, si può ottenere questo risultato bombardandolo: una pioggia di missili nucleari risolverebbe tutti i problemi. Con un Marte così, meno ostile di quanto non sia adesso, i suoi progetti di trasportare avanti e indietro turisti spaziali addirittura a partire dal 2023 verrebbero probabilmente facilitati.

Non è la prima volta che Elon Musk fa una proposta del genere. Già quattro anni fa, il fondatore e amministratore delegato di Tesla, ospite in tv del “Late Show with Stephen Colbert”, aveva già discusso di questa strategia per rendere abitabile il Pianeta Rosso. A suo avviso, spiegava, bisognava far esplodere una serie di ordigni atomici sopra i  Poli per vaporizzare una buona fetta delle calotte glaciali. In questo modo, oltre a rendere disponibile un’abbondante quantità di acqua, si libererebbero anche il vapore acqueo e l’anidride carbonica imprigionata nel ghiaccio. Elementi che, una volta nell’atmosfera, produrrebbero un forte effetto serra, che favorirebbe l’innalzamento delle temperature. E il gioco è fatto…

I POLI DI MARTE SONO RICOPERTI DI GHIACCIO

I POLI DI MARTE SONO RICOPERTI DI GHIACCIO

Ora, il geniale imprenditore rilancia la sua idea sul web. Sulla sua pagina Twitter, ha scritto:”Nuke Mars!”, aggiungendo le immagini della T-shirt decorata con la medesima frase a sostegno dell’iniziativa. Insomma, è già partito il merchandasing. Ma quella di Musk è solo una provocazione, una battuta, un modo per promuovere una nuova impresa commerciale? Oppure la sua proposta ha una base scientifica e potrebbe davvero essere attuata, in un prossimo futuro, per creare un ambiente più adatto alla nostra sopravvivenza su Marte?

Gli esperti sono divisi, ma per la maggior parte considerano con scetticismo l’ipotesi che le testate atomiche possano essere la soluzione da adottare. Tutt’altro. Science.com ricorda che uno studio condotto lo scorso anno e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Astronomy ha concluso che Marte non ospita abbastanza CO2 oggi per ottenere un riscaldamento significativo anche se tutte le scorte di anidride carbonica fossero liberate nell’atmosfera. “Di conseguenza, concludiamo che terraformare Marte non è possibile utilizzando la tecnologia odierna“, hanno scritto i ricercatori.

Non solo. Secondo alcuni studiosi, come ad esempio il climatologo Michael Mann della Penn State University, l’uso delle bombe atomiche potrebbe essere non solo inefficace, ma addirittura controproducente. Le esplosioni, anziché innescare una serie di effetti positivi, potrebbero provocare il cosiddetto “inverno nucleare”, il fenomeno in base al quale la presenza di polvere e particelle sospese nell’aria blocca quasi del tutto il passaggio della luce solare, determinando un drastico calo delle temperature. Quello, in sostanza, che sarebbe accaduto anche sulla Terra dopo l’impatto dell’enorme meteorite che 66 milioni di anni fa portò alla fine dell’Era dei dinosauri e determinò un’estinzione di massa del Cretaceo, con una drammatica riduzione delle specie viventi.

LA MAGLIETTA IDEATA DA MUSK

LA MAGLIETTA IDEATA DA MUSK

E poi, udite udite, molti astronomi e astrofisici dubitano del metodo proposto da Musk anche per un motivo che potremmo definire etico-filosofico: si domandano se sia giusto, in fondo, decidere di terraformare un altro mondo, stravolgendone la natura e rendendolo più somigliante al nostro, per poterlo abitare. Che diritto abbiamo, insomma, di modificare radicalmente l’ambiente di un pianeta che potrebbe ospitare delle forme di vita adattatesi, nel corso del tempo, a quelle determinate condizioni solo per noi svantaggiose? I potenziali Marziani- qualunque forma, aspetto e livello evolutivo possano avere- di certo non apprezzerebbero.

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