L’ex agente segreto francese: «Gli UFO esistono»

«Gli UFO esistono, ma la loro natura resta inafferrabile». L’ultimo ad aver “sdoganato” un tema tanto bistrattato e troppo spesso considerato alla stregua di fantasie da svitati è un personaggio di tutto di rispetto, che di certo non si può tacciare di essere un visionario: è Alain Juillet, ex direttore della DGSE, la Direction Générale de la Sécurité Extérieure- il servizio di informazione per l’estero della Francia. Insomma, uno degli uomini che è stato ai vertici dell’Intelligence di Parigi e che per la prima volta ha accettato di parlare in pubblico di quello che sa e che pensa degli oggetti volanti non identificati.

L'EX DIRETTORE DEI SERVIZI SEGRETI FRANCESI, Alain Juillet

L’EX DIRETTORE DEI SERVIZI SEGRETI FRANCESI, Alain Juillet

Lo ha fatto per il documentario di Dominique FilholOvnis: une affaire d’Etats” (UFO: un affare di Stati), trasmesso nei giorni scorsi da una tv satellitare francese. Il regista ha intervistato politici, scienziati, esperti militari per cercare di comprendere la natura del fenomeno che lo affascina da quando era un ragazzino. Per le riprese, ad esempio, ha partecipato ad un incontro della SIGMA 2, la commissione francese che studia gli UFO in modo scientifico, e ha incontrato il senatore Harry Reid, promotore del programma di ricerca del Pentagono (l’ormai famoso AATIP), la cui rivelazione, nel dicembre 2017, ha aperto nuovi scenari di indagine. Filhol ha avuto modo di conoscere anche Juillet e lo ha coinvolto nel suo documentario.

Un pragmatico dalla mente aperta: così lo descrive la rivista francese Paris Match (https://www.parismatch.com/Culture/Medias/Alain-Juillet-Le-phenomene-ovni-echappe-a-la-dimension-terrestre-1681758 ) che qualche giorno fa ha intervistato l’ex capo dei servizi segreti per meglio comprendere la sua opinione sull’argomento scottante- un vero e proprio tabù, a dirla tutta, per chi opera nel suo settore. Juillet ha spiegato, innanzi tutto, il motivo del suo interesse. « Sono un uomo dell’intelligence e quando noi vediamo cose inspiegabili oggi, sappiamo che potremo spiegarle domani. Soltanto,  in questo caso, non abbiamo gli elementi per immaginare o per capire cosa stia succedendo. Nel particolare campo degli UFO, ci sono piloti di caccia, astronauti, persone tutt’altro che strambe che riportano osservazioni molto precise. Non dobbiamo dire che sono sciocchezze, ma solo riconoscere che esistono realtà che ci sfuggono».

LA LOCANDINA DEL FILM SUGLI UFO DI DOMINIQUE

LA LOCANDINA DEL DOCUMENTARIO SUGLI UFO DI DOMINIQUE FILHOL

Il suo interesse è cresciuto quando si è reso conto che gli oggetti volanti non identificati non seguono le leggi valide qui sulla Terra, a partire da quelle gravitazionali. E da agente segreto, si è posto la domanda: potrebbero essere il prodotto ultra tecnologico di un qualche Paese straniero? «Venti anni fa avrei risposto: “Perché no?” Ma oggi, se una nazione al mondo avesse fatto una simile scoperta, lo sapremmo. Nessun progresso di questa portata può rimanere segreto. È impossibile», dice perentorio nell’intervista.  In un modo o nell’altro, qualche informazione, qualche indiscrezione, qualche voce sarebbe fuoriuscita. Ecco perché è convinto che il fenomeno non rientri in quelli normali della nostra esperienza terrestre.

Ma le Intelligence studiano gli UFO? Risponde Juillet: solo se ricevono un preciso ordine. Se i governi ritengono che gli UFO non siano un problema prioritario- come accade il più delle volte- non succede nulla.Tuttavia, ora sappiamo per certo che gli Stati Uniti- e molto probabilmente anche Russia e Cina- hanno impegnato molte risorse nello studio di queste “anomalie” spesso avvistate nei nostri cieli per carpirne i segreti e ricavare dati scientifici. A questo proposito, l’ex direttore della DGSE afferma:«Qui si passa da una visione del mondo modellata dalla fisica tradizionale a un’altra visione basata sulla fisica quantistica». E nella fisica quantistica, tutto può accadere, anche i mondi paralleli o i viaggi nel tempo. «Forse esistono realtà nel nostro universo che normalmente non possiamo vedere perché non si trovano nel nostro campo visivo. Ma forse, ogni tanto, succede qualcosa e un fenomeno attraversa il nostro campo di percezione prima di scomparire».

UNO DEGLI OGGETTI STUDIATI DAL PENTAGONO

UNO DEGLI OGGETTI STUDIATI DAL PENTAGONO

Alain Juillet non crede che la segretezza, in questo ambito, sia di aiuto anche perché finora gli oggetti volanti non identificati non si sono mai mostrati aggressivi o pericolosi. Ma anche parlarne troppo non è consigliabile, con gli scettici pronti a smentire e deridere qualsiasi tentativo di interpretazione del fenomeno e i “guru” del pensiero alternativo pronti ad inventarsi qualsiasi spiegazione. Bisogna mantenere un approccio scientifico. «C’è qualcosa e questo è indiscutibile. Un certo numero di fattori suggerisce che è vicino a noi senza provenire da noi e che può arrivare da altri mondi. Tornando al mio lavoro di intelligence, devo chiedermi: quali conclusioni posso trarre dalle informazioni che ho? Per ora, non ho alcuna conclusione, tutto quello che ho è una serie di indizi che mi permettono di pensare senza avere certezze».

L'IMMAGINE ORMAI FAMOSA DELL'UFO RIPRESO DA UN JET AMERICANO

L’IMMAGINE ORMAI FAMOSA DELL’UFO RIPRESO DA UN JET AMERICANO

Ma di una cosa lo 007 francese sembra non dubitare: quando capiremo la vera natura degli UFO, non dovremo temere chissà quali ripercussioni sociali o culturali, perché l’umanità ha dimostrato di essere in grado di abituarsi a tutto. «Se domani mattina avremo la conferma che gli UFO provengono da un mondo parallelo al nostro, tutti diranno “beh, eccolo, un mondo parallelo”. Dal giorno in cui lo diremo, entro 5 anni, tutti lo avranno accettato come un fenomeno banale». Per scoprire la loro origine, però, serve un cambio di passo: dobbiamo iniziare a pensare fuori dagli schemi.«In Francia accadrà il giorno in cui le persone non avranno più paura di essere ridicole. Se verremo a sapere non solo che gli Stati Uniti o la Cina stanno dedicando importanti studi a questo argomento, ma anche che vari scienziati di alto livello ne hanno tratto riflessioni utili,  allora i nostri ricercatori non temeranno più di essere presi per mezzi matti».

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