Ecco da dove ci osservano le altre civiltà aliene…

Ma mentre noi cerchiamo gli Alieni, gli Alieni cercano noi? Una domanda più che legittima, considerando il desiderio di conoscenza come componente essenziale di ogni forma di intelligenza evoluta. Così, se da qualche parte nel cosmo esistono creature avanzate come o più di noi, è probabile che abbiano lo stesso interesse dimostrato dall’umanità di sapere se sono soli oppure no, in questo immenso universo. Ora un nuovo studio ha individuato da dove potremmo essere tenuti sotto osservazione da parte di questi potenziali vicini spaziali.

GLI ALIENI CERCANO, COMNE NOI, ALTRE FORME DI VITA INTELLIGENTI?

GLI ALIENI CERCANO, COME NOI, ALTRE FORME DI VITA INTELLIGENTE?

A parlarne è l’articolo “Quali stelle possono vedere la Terra come un pianeta in transito?”, pubblicato dalla rivista mensile della Royal Astronomical Society. Gli autori, Lisa Kaltenegger (professoressa associata di astronomia  e direttore dell’Istituto Carl Sagan della Cornell University) e Joshua Pepper (docente di Fisica alla Lehigh University), hanno individuato 1004 astri simili al nostro Sole che potrebbero ospitare pianeti rocciosi nella loro Fascia di Abitabilità e a una distanza massima di 326 anni luce, dalla quale sarebbe possibile, con l’adatta strumentazione, scoprire le biofirme (ovvero, le tracce chimiche di attività biologica) che svelano la presenza di vita sulla Terra.

«Insomma, ribaltiamo il punto di vista a quello delle altre stelle e domandiamoci da quale prospettiva altri osservatori potrebbero scoprire la Terra mentre transita davanti al Sole. Se gli osservatori fossero impegnati in una ricerca, sarebbero in grado di vedere segni di biosfera nell’atmosfera del nostro “Puntino Azzurro”», ha detto la Kaltenegger, citando il termine “Pale Blu Dot” usato dall’astronomo Carl Sagan commentando la foto scattata al nostro pianeta dalla sonda Voyager 1 in viaggio nello spazio. «Noi possiamo perfino vedere le più brillanti di queste stelle nel nostro cielo stellato senza binocoli o telescopi», ha proseguito.

LA TERRA VISTA DALLA SONDA VOYAGER 1

LA TERRA VISTA DALLA SONDA VOYAGER 1

Come spiega la professoressa nella nota pubblicata dal sito della Cornell University, quello del transito è uno dei metodi più utilizzati dagli astronomi per scovare gli esopianeti: passando davanti ai loro soli, li oscurano parzialmente e questa riduzione di luminosità stellare ne svela la presenza. Presto, grazie al James Webb Space Telescope che sarà in orbita l’anno prossimo, di quei mondi lontani potremo anche analizzare le caratteristiche chimiche e l’atmosfera. Ma dove dovrebbero abitare questi ipotetici scienziati alieni per poterci osservare? La chiave per capirlo è l’eclittica della Terra, ossia il piano dell’orbita terrestre attorno al Sole. I mondi con “vista” sul nostro pianeta devono trovarsi sul medesimo piano, per poter rilevare la sua biosfera nel momento in cui passa davanti alla nostra stella.

Analizzando i dati raccolti da TESS (l’erede del telescopio spaziale Kepler a caccia di mondi alieni) e della mappa stellare Gaia realizzata dall’ESA, i due ricercatori hanno evidenziato oltre mille sistemi stellari con le caratteristiche adatte per posizione, fascia di abitabilità, potenziale presenza di mondi rocciosi simili alla Terra. Di questi, la metà- ovvero 508- permettono ai loro pianeti una finestra di minimo 10 ore per osservare il nostro piccolo “Puntino Azzurro” ogni volta che passa di fronte al Sole. La maggior parte delle stelle prese in esame (il 77 per cento) sono di tipo M, ovvero sono nane rosse, più piccole e meno calde della nostra, ma in percentuale molto più diffuse nell’universo e- secondo gli astronomi- comunque in grado di sostenere la vita.

IL NOSTRO PIANETA MENTRE TRANSITA DAVANTI AL SOLE

IL NOSTRO PIANETA MENTRE TRANSITA DAVANTI AL SOLE

«Solo una piccolissima percentuale di esopianeti sarà allineata casualmente con noi in modo tale da vederli passare. Ma tutte le migliaia di stelle che abbiamo individuato nel nostro studio potrebbero vedere la Terra transitare davanti al Sole, attirando la loro attenzione», ha aggiunto Joshua Pepper. Secondo la collega, la ricerca ha in sostanza creato una mappa delle stelle che dovremmo studiare per prime alla ricerca di una forma di vita intelligente, magari altrettanto desiderosa di trovare noi e persino di mettersi in contatto con i dirimpettai della Via Lattea. «Se trovassimo un pianeta con una biosfera molto vitale, saremmo curiosi di sapere se da lì qualcuno ci sta guardando o no», ha chiosato Lisa Kaltenneger.

Condividi su:
Facebook Twitter Email

I commenti sono chiusi.