Gli UFO sui radar, il nuovo video della Navy

Un altro filmato, questa volta un tracciato radar. Un nuovo documento che testimonia la presenza di velivoli sconosciuti avvistati dalle forze armate statunitensi. A diffonderlo, il regista Jeremy Corbell, lo stesso che ha già postato nelle scorse settimane il video del velivolo “piramidale” ripreso dal cacciatorpediniere USS Russell e l’oggetto tondeggiante sparito in mare (definito “transmediale”, per la sua capacità di muoversi tanto in aria quanto in acqua) davanti alla USS Omaha quasi due anni fa.  «Le navi da guerra della Marina americana sono state invase dagli UFO», scrive Corbell nel presentare il filmato, unico ed eccezionale.

I TARGET SCONOSCIUTI SUL RADAR DELLA USS OMAHA

I TARGET SCONOSCIUTI SUL RADAR DELLA USS OMAHA

Le immagini sono state riprese nel Combat Information Center della Omaha sempre in quella data, il 15 luglio 2019, al largo di San Diego, e mostrano vari obiettivi sconosciuti: alcuni dei bersagli si staccano dal radar, un fatto accaduto numerose volte durante la serie di incontri UFO. Quella sera, sono stati registrati fino a 14 target non identificati contemporaneamente.  In un crescendo di tensione, quella notte uno dei velivoli misteriosi, dopo essere rimasto a lungo sospeso in volo accanto alla nave, è sprofondato nell’oceano Pacifico senza lasciare tracce: un sottomarino in zona non è stato in grado di trovarlo né di rinvenire eventuali rottami. Nessuno degli oggetti avvistati è stato recuperato.

L'OGGETTO SPARITO NELL'ACQUA, RIPRESO SEMPRE DALLA NAVE OMAHA

L’OGGETTO SPARITO NELL’ACQUA, RIPRESO SEMPRE DALLA NAVE OMAHA

Questi i dettagli che emergono e che Corbell sottolinea: i target avevano un diametro minimo di 6 piedi (ovvero meno di 2 metri) e una massa solida; le velocità variavano da 46 a 158 miglia orarie (più o meno, tra gli 85 e i 200 km/h); hanno continuato a volare per più di un’ora; erano dotati di luce propria (auto-illuminati); non è stato possibile determinarne né l’origine, né il luogo di decollo o di atterraggio; sono stati ripresi da due diversi tipi di radar. Il video, non classificato, è stato incluso nel  materiale preso in esame dalla Task Force sugli UAP nel corso di un briefing riservato che ha avuto luogo il 1° maggio 2020. Fino ad oggi, ufficialmente i velivoli non risultano essere stati identificati.

IL VELIVOLO RIPRESO SEMPRE NEL LUGLIO 2019 DALLA USS RUSSELL

IL VELIVOLO RIPRESO SEMPRE NEL LUGLIO 2019 DALLA USS RUSSELL

«Queste sono immagini e video catturati dal nostro esercito degli Stati Uniti durante una varietà di incontri UAP», spiega il regista. «Incursioni da parte di veicoli transmediali apparentemente avanzati di origine sconosciuta che interagiscono e osservano le navi da guerra della nostra Marina e gli schieramenti della flotta in uno spazio aereo limitato. Le tecnologie radar rappresentate in questo caso sono legate ad alcuni dei più sofisticati sistemi d’arma conosciuti dal genere umano. Queste prove devono essere differenziate dall’ altra documentazione UAP,  a causa del contesto in cui sono state catturate. Collettivamente, questi dati rappresentano una piccola percentuale all’interno di un grande mosaico di consapevolezza sugli UAP da parte del nostro Dipartimento della Difesa.  La mia speranza è che questi materiali siano rappresentativi di un momento unico nella storia moderna; un possibile punto di svolta verso l’approccio razionale e trasparente nell’ indagare ed esplorare il mistero del fenomeno UFO.»

https://youtu.be/cOtdF206lHc   IL LINK DEL VIDEO POSTATO DA Jeremy Corbell

Non sappiamo cosa dirà il Pentagono di questo tracciato radar né quali ammissioni farà su questo e su altri episodi del genere che- lo hanno detto diverse fonti- sono stati molto frequenti. Ma in attesa del report che sarà consegnato a giugno al Congresso, sembra che la situazione  stia un po’ sfuggendo di mano. Questa continua fuga di notizie e di immagini ci induce a pensare che in quel documento non potranno esserci solo qualche chiacchiera e poco altro. Il Senato e a questo punto pure il popolo americano non si accontenteranno di frasi di circostanza di fronte a oggetti volanti non identificati, di origine ignota, con intenzioni sconosciute, che hanno sorvolato impunemente l’area in cui si svolgeva un’esercitazione militare con svariate navi da guerra statunitensi. Sarebbe già gravissimo se fossero velivoli ipertecnologici costruiti da avversari degli Stati Uniti, è ancora peggio che a distanza di anni nessuno abbia capito chi li abbia mandati fin lì.

IL PENTAGONO DEVE RENDERE CONTO DI MOLTI AVVISTAMENTI INSPIEGABILI

IL PENTAGONO DEVE RENDERE CONTO DI MOLTI AVVISTAMENTI INSPIEGABILI

In questo contesto, anche le ipotesi più assurde e remote prendono spazio mentre gli ufologi prendono coraggio. Nasce così una nuova organizzazione globale: l’ICER, la Coalizione Internazionale per la Ricerca Extraterrestre. È formata da scienziati, accademici e ricercatori UFO di 27 paesi e di 5 continenti, convinti che non siamo soli nel cosmo e che il fenomeno al quale stiamo assistendo ormai da oltre 75 anni è reale, agisce anche con intelligenza ed è con grande probabilità di provenienza non umana. Tra i vari rappresentanti dell’ICER ci sono il Professor Lachezar Filipov, l’astrofisico che ha formato i primi astronauti bulgari, e Eamonn Ansbro,  astronomo della Repubblica d’Irlanda che comparirà in un libro con Avi Loeb (l’astrofisico che ha ipotizzato una natura artificiale per il viaggiatore interstellare Oumuamua) alla fine del 2021.

IL PRESIDENTE DELL'ICER, ROBERTO PINOTTI

IL PRESIDENTE DELL’ICER, ROBERTO PINOTTI

La presidenza della nuova organizzazione è affidata a Roberto Pinotti, giornalista aerospaziale fondatore nel 1967 del Centro Ufologico Nazionale italiano (il CUN), di cui è attualmente presidente, nonché autore di decine saggi divulgativi- l’ultimo libro è “UFO: La verità negata”. Vicepresidente dell’ICER è invece il noto ricercatore britannico Gary Heseltine. L’Italia è ben presente: il rappresentante nazionale è Paolo Guizzardi, il suo vice Vladimiro Bibolotti- entrambi nomi storici e figure di riferimento all’interno del CUN. Tutti i componenti del nuovo gruppo internazionale insistono sulla necessità di liberarsi dallo stigma, dell’imbarazzo, del discredito che hanno pesato per decenni sul fenomeno UFO. È il momento, dicono, di intraprendere seri studi scientifici e di prepararsi all’eventualià- per loro sempre più concreta- che il nostro pianeta sia interessato dall’attività di intelligenze non umane. Per questo, intendono affrontare la delicata questione del Contatto e le sue implicazioni globali ai più alti livelli di Governo, comprese le Nazioni Unite.

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