Un astronauta sul suolo marziano. Le ultime rivelazioni…

 

  Groom Lake si trova all’interno della base più misteriosa del mondo, quella famigerata Area 51 in cui- secondo le rivelazioni non dimostrabili di chi giura di averci lavorato- gli Americani nascondono tutte le prove del contatto con gli Alieni.

 Proprio qui sarebbero state scattate le foto inviate a Luca Scantamburlo da un suo contatto personale e segreto: foto che mostrerebbero Buzz Aldrin mentre cammina su Marte. Il protagonista di una storia mai scritta…

 < Sì, queste immagini sarebbero state riprese da un   video all’interno della base di Groom Lake. Sono sicuramente digitali, non c’è dubbio. Posso solo fare delle congetture: forse sono scatti effettuati di fronte a dei fermi-immagine di un video,  oppure di fronte a delle stampe. Ignoro chi sia stato a scattare le foto, potrebbe essere stata la mia fonte o qualcun altro che poi gliele ha inoltrate.>

 

 Di queste spedizioni marziane, Luca Scantamburlo ha però ottenuto conferma  da un’altra famosa gola profonda: Moonwalker1966delta. E’ il sedicente comandante dell’Apollo 19, missione ufficialmente mai avvenuta. Un lancio- secondo la controinformazione- che avrebbe dovuto raggiungere la faccia nascosta della Luna per studiare da vicino le anomalie fotografate dalle precedenti missioni Apollo: soprattutto, una presunta, enorme astronave adagiata da tempo immemore sul suolo lunare. Ma l’Apollo 19 non raggiunse mai il suo obiettivo, per colpa di un guasto che rischiò di uccidere l’equipaggio. E’ la storia che lo stesso Moonewalker1966delta – pseudonimo sotto il quale si nasconderebbe un famoso ex astronauta- ha raccontato a Scantamburlo in un fitto scambio di messaggi divenuto un libro ( “Apollo 20, the disclosure”- Apollo 20, la rivelazione). Su Youtube poi è possibile vedere il video dell’incidente spaziale.

  

 

 Contattato prima da un conoscente di Scantamburlo- che non era al corrente delle confidenze della sua gola profonda- e poi dallo stesso ricercatore, il comandante di Apollo 19 ha confermato l’esistenza di queste missioni congiunte sovietico-americane su Marte, indicando lo stesso nome – Progetto Sole Rosso- e lo stesso numero: 13.

  Ma c’è di più…

Intrigata dalla storia che Luca Scantamburlo mi aveva anticipato, in forma riservata, l’anno scorso, anch’io ho fatto delle ricerche. E mi sono imbattuta, quasi per caso, in una trasmissione televisiva su un canale americano nel quale era ospite l’ex astronauta Eugene Cernan. Argomento del dibattito,  il futuro dell’esplorazione spaziale:  davvero gli Stati Uniti avrebbero dovuto – nonostante la crisi- investire miliardi di dollari per raggiungere Marte entro il 2035 come sosteneva Buzz Aldrin ? E Cernan, alla domanda, rispondeva così:”Buzz wants to come BACK TO MARS”, ovvero “Buzz vuole RITORNARE SU MARTE”. Un  semplice “lapsus linguae” oppore un errore  che svelava involontariamente un segreto?

  Avevo segnalato questo video a Luca, come una curiosità. Immaginate lo stupore, quando qualche settimana dopo, anche Moonwalker1966delta ha citato la stessa frase, del medesimo programma tv, come prova dell’avvenuto ammartaggio di oltre 4 decenni prima…

   Un’altra incredibile coincidenza- come la chiama non senza ironia Scantamburlo- è poi la scoperta, proprio quest’estate, di singolari strutture simmetriche su Marte.

  <Esatto. Poche settimane dopo la divulgazione della mia storia tramite un comunicato stampa sul web, un utente della rete ha commentato alcune immagini trovate attraverso Google Mars. Vi sono delle strutture anomale caratterizzate da  alta simmetria che richiamano le immagini di un possibile avamposto. E questo utente di Youtube , che si chiama David Martines, le ha battezzate “Biostation Alpha ” e “Biostation Delta”.(Ne ho trattato anche io sul blog, intervistando lo stesso Martines nell’articolo “Parla David Martines: Ecco come ho scoperto le Bio Stazioni su Marte”)

 <Cosa ne penso?- prosegue Luca Scantamburlo- Bè,  potrebbero essere effettivamente delle simmetrie facenti parte di un avamposto  di origine umana o non umana. Certo che la spiegazione di uno scienziato dell’Università dell’Arizona,secondo la quale queste immagini dotate di simmetria sarebbero il risultato di un’interferenza di raggi cosmici con la fotocamera satellitare che ha ripreso le immagini, secondo me è un po’ bizzarra…>

  Dunque, l’uomo potrebbe essere già stato su Marte e aver lasciato tracce dietro di sé… Ma c’è un’obiezione principe, che rischia di far crollare tutta la costruzione: negli anni ’70, ovvero 40  anni fa, possedevamo la tecnologia sufficiente per affrontare un viaggio del genere? Non è una domanda da liquidare senza riflessione, visto che – a quanto si dice- esistono ancora tali e tanti problemi da non consentire una simile missione spaziale .

   <Sicuramente, Marte è al centro dell’esplorazione spaziale non solo della Nasa, ma anche dell’Esa. E ci sono problemi non da poco da risolvere per poter raggiungere il Pianeta Rosso. Uno riguarda i costi esorbitanti, un altro la lunga permanenza nello spazio degli astronauti: devono affrontare un addestramento molto severo per poter resistere tanti mesi lontano dalla Terra con tutte le problematiche di natura fisica e psicologica che ciò comporta. Ma tecnicamente si può fare. Non mi sembra impossibile pensare che Russi e Americani abbiano deciso di tentare un viaggio con equipaggio umano fino a Marte. Era fattibile anche decenni fa. Lo sosteneva pure Wernher Von Braun.>

  Tra le mani, Scantamburlo ha un libro  proprio del     grande scienziato tedesco,  il padre delle missioni Apollo – e prima ancora, il genio del Terzo Reich, passato indenne dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale dal fronte nazista a quello alleato… Ebbene, l’ingegnere aerospaziale  scrisse una sorta di novella pubblicata negli Stati uniti nel 1953 con il titolo “The  Mars  Project- a technical tale“ (Il progetto Marte- un racconto tecnico) nel quale ipotizzava, come in una storia di fantascienza, come avremmo raggiunto il Pianeta Rosso, in quanti giorni, con quale carburante, con quali razzi e navicelle, secondo quali orbite… Il tutto corredato da disegni tecnici autografi, nel quale Von Braun  dimostrava di aver programmato e calcolato tutto alla precisione. Altro che fantascienza! Pochi anni dopo, lo scienziato tornò sull’argomento con un testo divulgativo intitolato “The exploration of Mars” (L’esplorazione di Marte) scritto insieme a Willy Ley. Dunque Marte era un obiettivo dichiarato- e raggiungibile- per una delle menti scientifiche  più acute e straordinarie del XX secolo.

 Ma tra l’essere possibile e l’essere davvero avvenuto c’è un abisso… E quelle 4 foto, per quanto suggestive, da sole non provano nulla. Tanto più che il misterioso infiltrato  che le ha divulgate si è dileguato…

 <I contatti con la mia fonte sono andati persi – conferma Luca Scantamburlo- Ovviamente tutta questa storia va presa con le pinze, è d’obbligo andarci coi piedi di piombo. Queste immagini possono essere dei falsi. Oppure, potrebbe anche darsi che siano  vere, ma non provengano da una missione spaziale segreta. O ancora, le foto potrebbero essere dei falsi, ma la storia potrebbe avere dei fondamenti di verità.>

  Ma in questo caso perché tenerla segreta? Perché non annunciare al mondo una simile, eccezionale   conquista Perché invece scegliere la via del silenzio e seguirla per decenni ?

 <La domanda è lecita e legittima. Le motivazioni possono essere state molteplici. Innanzi tutto,  perché delle missioni spaziali organizzate  da Stati Uniti e Urss durante la Guerra Fredda, insieme, non avrebbero trovato un consenso presso i vertici politici e militari delle due superpotenze. Probabilmente si trattava di missioni spaziali che hanno avuto un appoggio solo di certi ambienti, di certe lobby di potere, mentre la maggioranza della popolazione ignara di tutto continuava a nutrire una profonda, reciproca diffidenza, se non addirittura astio. Poi, in secondo luogo, come anticipavo prima, c’e il problema dei costi enormi. Ma il vero motivo è: cosa c’è su Marte? Sondare l’ignoto è sempre pericoloso , si può trovare anche cose poco piacevoli … Se l’obiettivo della missione non era solo creare una colonia umana, un avamposto, ma anche conoscere il passato del nostro sistema solare e magari scoprire la presenza di civiltà tecnologicamente anche superiori alla nostra e poi estinte, allora tutto ciò solleva problemi davvero giganteschi. Marte, in epoche remote,  era molto più simile alla Terra di quanto non immaginiamo oggi: aveva un’ atmosfera meno rarefatta, molto più densa e con una pressione paragonabile a quella terrestre. E poi aveva fiumi, aveva laghi, aveva oceani. Dev’essere accaduto qualcosa di catastrofico che lo ha ridotto in una distesa desolata e inabitabile. Quindi   indagare su Marte potrebbe farci scoprire verità che magari non sono piacevoli, anche per la nostra storia.>

 

 

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3 risposte a Un astronauta sul suolo marziano. Le ultime rivelazioni…

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  2. Ubaldo Croce scrive:

    Egregio signore,
    mi sembra molto inverosimile che l’uomo sia andato su Marte. Se cio’ fosse veramente avvenuto si sarebbe certamente saputo Ci sono gia molti che non credono che l’uomo non sia nemmeno andato sulla luna,figuriamoci su Marte. A tal proposito commenti lei questo video ,una volta che ha cliccato questo link: http://www.youtube.com/watch?v=Kz-N4OdoEhM (” Il titolo è: L’uomo che non ando’ sulla luna). So solo una cosa certa. Un’assistente dello scienziato tedesco Wehrner Von Braun,capo della NASA,tale Carol Rosin ha raccontato di un’incontro avvento circa due anni prima della morte di Von Braun tra Von Braun stesso e Aldrin Buzz. I due parlavono di statistiche e possibilità. Ad un certo punto Von Braun disse a Aldrin:” Secondo le statistiche,esendo io stato nazionalsocialista,dovrei essere ancora internato in un campo di concentramento negli USA,invece sono a capo della NASA. Lei,invece,signor Buzz già da tempo avrebbe dovuto essere morto nello spazio”. Non so se le ho reso chiara l’idea…
    Cordiali saluti.
    Ubaldo Croce -Picerno- ( PZ )

  3. Aran Münich scrive:

    e con cosa sarebbero andati su Marte ?
    Con la tecnologia Apollo riadattata per l’uso marziano?
    Una capsula modulo comando, un modulo di servizio, e un Lem modificato per l’occorrenza per atterrare su Marte?
    Ma vogliamo scherzare?
    Ci rendiamo conto che per andare su Marte occorrono minimo sei mesi quando è più vicino?
    Mi dispiace, ma la tecnologia degli anni 60 che portò l’uomo sulla Luna non era ancora del tutto matura ( dico del tutto non a caso… se si fosse lavorato e investito con la stesso ritmo e impegno di quello usato per portare l’uomo sulla Luna probabilmente tra il 1980/82 l’uomo avrebbe davvero camminato su Marte )… facciamocene una ragione…
    Non so dove siano state scattate queste foto… ma non credo affatto su Marte…
    Data la pessima qualità io avrei qualche ipotesi:
    1- foto degli astronauti Apollo scattate in qualche zona desertica durante l’addestramento per le missioni Lunari. Qualche ritocco alla meno peggio con photoshop ( sgranatura, curve, ritocco del cielo, filtro fotografico, sfocatura. Il resto l’ha fatto la copia su copia di un file jpg già in partenza di pessima qualità).
    2- come sopra solo che le foto sono quelle delle missione lunari Apollo 15/16/17…
    Comunque quello che traspare da queste foto è solo senso di finto, artificioso, e posticcio…

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