Si muovono su mezzi volanti simili ai nostri più potenti aerei e combattono guerre con armi ancora più devastanti di quelle attuali. Jahwe, Apollo, Enlil o Shiva sono espressioni di culture, aree geografiche ed epoche diverse, ma hanno in comune sorprendenti caratteristiche che li rendono più simili a figure reali, concrete, dotate di grandi conoscenze tecnologiche piuttosto che a divinità. Almeno questa è la convinzione di Mauro Biglino, l’esperto di storia delle religioni che partendo dalla rilettura testuale dell’Antico Testamento sta riscrivendo, un po’ per volta, tutto il nostro passato.
![MAURO BIGLINO AL LAVORO NEL SUO STUDIO](http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2014/01/biglino-lui.jpg)
MAURO BIGLINO AL LAVORO NEL SUO STUDIO
Dopo l’epica sumero-babilonese e i miti della tradizione greco-romana, il saggista torinese ha ora spostato la sua attenzione verso Oriente, sull’immensa produzione vedica dell’India, per evidenziare le connessioni e le similitudini presenti anche in questi testi sacri che risalgono a migliaia di anni fa. Perché- questa è la sua ipotesi di lavoro- c’è un unico filo conduttore che unisce gli Elohim dell’Antico Testamento con gli Anunnaki mesopotamici, con gli Dei dell’Olimpo e con i Deva e gli Asura del continente indiano: con nomi diversi, verrebbero indicate le stesse creature di provenienza extraterrestre dotate di tecnologia ultra avanzata e per questo venerate dai popoli antichi.
La correlazione con i testi indù viene sviluppata nel libro “La caduta degli Dei” (UnoEditori), che Biglino ha scritto a quattro mani con Enrico Baccarini e con la consulenza di ingegneri aerospaziali, chimici, storici, medici che hanno spiegato oggetti o fenomeni descritti nella Bibbia o nei Veda in chiave scientifica. Perché questo è uno dei presupposti del libro: più che ai teologi o agli studiosi di mitologia, spetterebbe agli esperti delle varie discipline scientifiche interpretare quello che viene solitamente spiegato come miracolo o leggenda.
“Da anni vado dicendo che della Bibbia non si devono occupare i teologi (perché non parla di Dio), ma scienziati di varia natura: questo quindi è solo l’inizio”, ci spiega Mauro Biglino. “La Bibbia deve tornare ad essere ciò che era in origine: un libro che narra la storia del patto tra un individuo di nome Yahweh e una famiglia di ebrei, quella di Giacobbe/Israele che si dice discendente dagli adamiti, cioè di quel gruppo speciale che gli Elohim si sono fabbricati per il loro gan-eden. Le ricerche avviate in ambito accademico ci riserveranno sorprese non da poco circa le conoscenze che avevano nel passato e le applicazioni che se ne possono ancora ricavare attualmente”.
![IL LIBRO SCRITTO DA MAURO BIGLINO ED ENRICO BACCARINI](http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2017/09/libro.jpg)
IL LIBRO SCRITTO DA MAURO BIGLINO ED ENRICO BACCARINI
Secondo i due autori, nei racconti biblici e nella letteratura vedica sarebbero infatti descritte realtà che solo oggi- con le nostre conoscenze- possiamo interpretare correttamente, ma anche altre che ancora ci sfuggono o che non abbiamo ancora scoperto. Come dimostrano gli studi compiuti in alcuni atenei indiani: seguendo le istruzioni dei testi scritti in sanscrito, assemblando varie sostanze chimiche, i ricercatori universitari hanno creato leghe metalliche sconosciute e prodotto materiali resistenti alla corrosione o invisibile ai radar oppure simili alle celle solari.
Studi pubblicati su riviste scientifiche dell’India, ma mai presi in considerazione dal mondo accademico occidentale. “Perché sarebbe costretto a riscrivere la storia e a dire ‘Ci siamo sbagliati’ o forse, ancora peggio, ‘Abbiamo volutamente ingannato‘ fornendo una visione europocentrica di un passato che pare essere totalmente diverso da quella lineare successione di eventi che ci è stata narrata”, dice nell’intervista che ci ha concesso Mauro Biglino.
“Ciò che per noi è tabù, per gli orientali fortunatamente è normalità: per questo io ed Enrico Baccarini abbiamo messo in contatto i vari ricercatori, dalla collaborazione delle menti aperte di oriente e occidente potranno scaturire nuove acquisizioni. Una cosa che mi incuriosisce fin da ora sarà vedere le reazioni di coloro che attualmente difendono a spada tratta, come fossero dogmi inattaccabili, certe verità che sono invece destinate ad essere messe in serissima discussione sia in ambito specificatamente scientifico che umanistico. Ma la vera scienza è caratterizzata proprio dalla disponibilità a rimettere continuamente in discussione tutto. Il resto è dogma, cioè un freno pericoloso per il progresso della conoscenza.”
![UN ESEMPIO DI VIMANA](http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2017/09/vimanas-1-300x180.jpg)
UN ESEMPIO DI VIMANA
Nei Veda, vengono citati spesso gli straordinari “carri volanti” con i quali gli Dei dell’antica India si spostavano in cielo e nello spazio- i famosi Vimana. Le descrizioni tecniche sono così specifiche e dettagliate da sembrare veri e propri trattati di paleo aeronautica. Nel libro, due ingegneri indiani spiegano infatti come da anni un team di esperti è al lavoro per ricostruire modelli in 3D delle varie tipologie di vimana presenti in questi antichi testi.
Ma anche nella Bibbia sarebbero descritti vari mezzi volanti incredibilmente moderni, come quello che- ad esempio- appare agli occhi di un atterrito Ezechiele. Interpretando i termini ebraici in chiave moderna, tre ingegneri aerospaziali italiani hanno provato ad ipotizzare la natura dell’oggetto osservato dal profeta: la sua visione perde così ogni connotazione mistica per trasformarsi in qualcosa di molto più concreto, in un jet a reazione o in un drone super tecnologico.
“La Bibbia è chiara e con la sua disarmante chiarezza parla di oggetti volanti di varie fogge e dotati di varie funzionalità: questo è innegabile” aggiunge Biglino. “Gli Elohim, Yahweh in primis, li usavano per spostarsi e combattere: i riferimenti biblici sono numerosissimi. Coloro che ritengono di non potere accettare questa evidenza hanno l’onere di fornire la prova del contrario: devono cioè dimostrare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che quando scrivevano chiaramente di ruach, kavod e keruvvim che si alzavano da terra, volavano, producevano grande frastuono… gli autori biblici intendevano indubitabilmente riferirsi ad altro.
![LA RAPPRESENTAZIONE MISTICA DELLA VISIONE DI EZECHIELE](http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2017/09/ezekiel_s_vision_1_-1004x798-300x238.jpg)
LA RAPPRESENTAZIONE MISTICA DELLA VISIONE DI EZECHIELE
E’ lecito pensare questo, ma non basta affermarlo per renderlo vero: è necessario documentarlo. Per contro, le descrizioni concrete degli oggetti volanti sono sotto gli occhi di tutti i lettori e si trovano nelle Bibbie che tutti abbiamo in casa, non sono necessarie traduzioni particolari. Io sto dalla parte degli autori biblici dando loro credito in merito a ciò che hanno scritto”.
Nella Bibbia, nei miti sumero-accadici e nei testi indù spicca poi un’altra impressionante analogia: si parla di città completamente cancellate dall’intervento divino. Sodoma e Gomorra, Ur, Lanka vengono letteralmente rase al suolo, migliaia di persone muoiono in modo atroce all’istante. Ma non solo: gli effetti della devastazione sono così tremendi da rendere sterile ed inabitabile, per decenni o per secoli, l’intera area colpita. Una scena drammatica che ricorda un fall out nucleare o forse l’effetto di un’arma ancora più potente di una bomba atomica- come sembrano essere le “astras” degli Dei indiani.
A proposito di Sodoma e Gomorra, Biglino commenta: “Oltre alla documentazione scientifica e archeologica di origine accademica riportata nel libro, mi pare di potere affermare che le prove le fornisce la Bibbia stessa quando ci racconta le devastanti conseguenze ancora riscontrabili sul territorio a distanza di secoli e persino a 2000 anni dall’evento. Nessun altro evento militare, tra le decine e decine contenute nell’Antico Testamento, ha lasciato simili tracce nel tempo e nessun incendio, per quanto devastante, ha mai prodotto nulla di simile.
![LA FINE DI SODOMA E GOMORRA NEL DIPINTO DI JOHN MARTIN](http://www.extremamente.it/wp-content/uploads/2017/09/SODOMA-300x227.jpg)
LA FINE DI SODOMA E GOMORRA NEL DIPINTO DI JOHN MARTIN
Nella seconda parte del lavoro, dedicata ai testi induisti, Enrico Baccarini narra di eventi simili verificatisi nello stesso periodo storico, a significare che intorno al 2000 a.C. sul nostro pianeta c’era chi possedeva ed utilizzava armi dagli effetti micidiali non solo per l’uomo, ma per tutti gli esseri viventi e per gli stessi territori in cui venivano impiegate. Difficile, direi impossibile, pensare a semplici suggestioni, viste le precise descrizioni che gli antichi ci hanno lasciato: come avrebbero potuto anche solo immaginare conseguenze di tale portata, visto che loro stessi combattevano con spade, lance, archi, frecce e con gli incendi?” FINE PRIMA PARTE
SABRINA PIERAGOSTINI