“Gli Alieni sono le nuove divinità”

Molti pensano che le divinità del passato fossero in realtà degli Alieni, ma c’è anche chi ritiene che gli Alieni siano le nuove divinità dei nostri giorni: gli ET, con la loro potenziale (e ipotetica) super tecnologia che li fa apparire superiori a noi, avrebbero colmato il vuoto prodotto dal declino dei credo religiosi. Lo afferma uno studio condotto da uno psicologo americano e pubblicato sulla rivista Motivation and Emotion con il titolo “Non siamo soli”. Ma lo sostengono anche  autorevoli scienziati.

GLI ALIENI HANNO PRESO IL POSTO DI DIO?

GLI ALIENI HANNO PRESO IL POSTO DI DIO?

Il dottor Clay Routledge, psicologo dell’Università del North Dakota, ha evidenziato la relazione inversamente proporzionale tra il credere in Dio e il credere nella vita intelligente extraterrestre. Ovvero, quanto meno fede si ha in una religione tradizionale, tanto più si è portati ad averla nell’ esistenza degli ET– e questo accade soprattutto nei soggetti che aspirano a trovare un significato superiore nella vita umana. In particolare, sono gli atei o gli agnostici ad essere statisticamente molto più disponibili ad ammettere che gli Alieni esistono rispetto a quanti si dicono credenti, in particolare i Cristiani.

Il risultato di analisi e confronti tra gruppi di persone sottoposte a vari tipi di test e questionari è proprio questo: meno si percepisce il significato della vita e più si cerca qualcosa che le dia senso, più si è pronti a credere negli ET. “La fede negli Alieni svolge una funzione esistenziale– sostiene il professor Routledge- ovvero dà un senso alla vita, proprio come fanno le dottrine religiose tradizionali che alcune persone hanno volontariamente rifiutato. Ma ammettere gli Extraterrestri non richiede anche credere in forze soprannaturali o in entità incompatibili con una spiegazione scientifica del mondo.” Insomma, sostituire Dio con l’idea di una specie aliena aiuta a “non sentirsi soli nel vasto universo, anzi, così ci si sente parte di un più ampio e significativo dramma cosmico.”

ATEI E AGNOSTICI CREDONO MAGGIORMENTE NELLA VITA ALIENA

ATEI E AGNOSTICI CREDONO MAGGIORMENTE NELLA VITA ALIENA

Nel riportare la notizia su Scientific American, Michale Shermer- editore del sito online www.skeptic.com- cita le opinioni espresse a tal proposito da alcuni noti ricercatori. Nel libro “Pluralità di Mondi”, dello storico della scienza Steven J. Dick, si afferma ad esempio che quando l’universo regolato dai principi della meccanica di Isaac Newton ha preso il posto del mondo medioevale intriso di spiritualità e superstizione, quel vuoto è stato riempito con il desiderio o forse la necessità di trovare la vita extraterrestre.

Anche il fisico Paul Davies, nel suo libro “Are we alone?” (“Siamo soli?”), scrive: ”Ciò che più mi preoccupa è la misura nella quale la moderna ricerca degli Alieni sia, fondamentalmente, parte di un’antica ricerca religiosa”. E ancora, lo storico George Basella nella sua opera “Civilized Life in the Universe” afferma: “L’idea della superiorità di esseri celesti non è né nuova né scientifica,  è una diffusa e vecchia credenza del pensiero religioso.”

CREDIAMO AGLI ALIENI PER DARE UN SENSO ALLA VITA?

CREDIAMO AGLI ALIENI PER DARE UN SENSO ALLA VITA?

Lo stesso Shermer commenta: “Dato che non ci sono prove né dell’esistenza degli Alieni né di quella di Dio, chi crede in una delle due deve fare un atto di fede o per lo meno deve sospendere il giudizio fino a che non si verifichi la prova del contrario. Io riesco ad immaginare cosa potrebbe essere un ET, ma non Dio, a meno che una divinità non sia un extraterrestre sufficientemente avanzato da sembrare divino.” Proprio quello che i ricercatori alternativi suppongono possa essere accaduto in epoche antiche agli occhi dei nostri antenati. Un’ipotesi che a quanto pare adesso anche la scienza e gli scettici non escludono.

SABRINA PIERAGOSTINI

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