Thierry Jamin: “Tutta la verità sulle mummie aliene di Nazca”

“Proveremo e dimostreremo se le mummie aliene di Nazca sono autentiche o false. Abbiamo sempre cercato di essere il più trasparenti possibile in questa incredibile storia. L’obiettivo dell’Istituto Inkari, fin dall’inizio, era capire se il caso fosse reale o se si trattava di una truffa. Se è una frode, saremo i primi a denunciarlo”. Lo assicura Thierry Jamin, il ricercatore francese in prima linea nello studio di quei reperti  pazzeschi, emersi nel 2016, che hanno scatenato una ridda di polemiche e contestazioni, ma anche grande entusiasmo e aspettative. Lo fa in una lunga e articolata intervista che ha concesso via e-mail ad Extremamente.

IL RICERCATORE FRANCESE THIERRY JAMIN

IL RICERCATORE FRANCESE THIERRY JAMIN

Ma chi è Thierry Jamin? C’è chi lo considera solo un avventuriero privo di una solida formazione archeologica e chi invece ne nutre una profonda stima per la sua esperienza maturata sul campo. Nato nel 1967 a Chartres, da vent’anni opera in Perù e dirige l’Istituto Inkari-Cusco, una Organizzazione Non Governativa peruviana creata nel 2009 e dedita alla ricerca archeologica. In particolare, Jamin sogna di trovare nella foresta amazzonica la mitica Paititi, la città perduta degli Incas che intere generazioni di esploratori hanno cercato invano a partire dal XVI secolo.

“Nell’ambito di queste indagini, abbiamo avuto l’opportunità di recuperare numerosi reperti archeologici a nord di Cusco, sempre in collaborazione con le istituzioni peruviane, come il Ministero della Cultura o il Ministero dell’Ambiente (SERNANP)”, mi  ha spiegato. Chiosando: “Quindi, come si può capire, non abbiamo nulla a che spartire con gli ufologi”.

Una precisazione doverosa, alla luce delle accuse che ha lanciato contro di lui e contro Jaime Maussan colui che per primo è venuto in possesso di quei corpi mummificati, ovvero Paul Ronceros, noto sul web anche con gli pseudonimi Krawix999 e Luis Quispe. Rispondendo alle nostre domande, l’uomo ha infatti affermato che gli esperti coinvolti in questo caso sono più ufologi che veri scienziati… Potrete trovare l’intervista nei precedenti articoli pubblicati sul blog.

DUE DELLE MUMMIE TROVATE A NAZCA

DUE DELLE MUMMIE CON TRE DITA TROVATE A NAZCA

Come abbiamo doverosamente fatto con il giornalista messicano Maussan, abbiamo voluto dare anche allo studioso francese il diritto di replica, per poter ribattere alle dichiarazioni di Ronceros ed affermare le proprie convinzioni su questa vicenda molto controversa, che vede profondamente diviso anche il mondo della ricerca alternativa. Jamin non si è tirato indietro ed ha ripercorso per noi tutte le fasi di questa storia che ha dell’incredibile.

Partiamo allora dall’inizio, dal primo momento in cui l’esploratore francese è venuto a conoscenza dell’esistenza di questi strani corpi grazie proprio a Paul Ronceros. “È venuto a trovarmi con un giornalista di Cusco alla fine di ottobre 2016 per avere la mia opinione su tre stranissimi reperti biologici e ottenere il mio appoggio”, racconta. “Aveva recuperato questi oggetti misteriosi da un suo amico, un cacciatore di tesori archeologici. In Perù questi ricercatori illegali sono chiamati huaqueros. Sono trafficanti di oggetti preispanici.”

 A Jamin mostra un piccolo corpo umanoide  alto 24 centimetri, una testa mummificata che ricorda quella degli Extraterrestri dei film e una mano con tre dita lunga 39 centimetri contenente tre anelli metallici. Jamin e i suoi colleghi restano comprensibilmente esterrefatti e si prendono qualche giorno di tempo per un primo esame sommario dei reperti.

I REPERTI MOSTRATI DA KRAWIX999, ALIAS PAUL RONCEROS

I REPERTI MOSTRATI DA KRAWIX999, ALIAS PAUL RONCEROS

Convinti che la storia, per quanto appaia assurda,  possa avere un fondamento di verità, accettano di aiutare Ronceros/Krawix a diffondere la notizia, ma ad una condizione: “Volevamo che tutto fosse fatto in modo scientifico e professionale. Io, personalmente, come “cittadino del mondo”, pensavo che Ronceros avrebbe potuto trovare la prova definitiva che milioni di persone in tutto il pianeta hanno cercato per molti decenni: la prova dell’esistenza degli UFO e della presenza aliena sulla Terra per secoli o migliaia di anni.

Con queste informazioni nelle mie mani, ho avuto l’obbligo di diffondere la notizia. Ed è così che, all’inizio di novembre 2016, abbiamo iniziato a trasmettere diversi video su Internet. Il problema è che, dal mese di dicembre 2016, anche Paul Ronceros, senza consultarci, ha iniziato a diffondere i suoi video in cui ha mescolato le immagini dei suoi tre oggetti con i testi della Bibbia e con interpretazioni fantastiche.”

Infatti- sostiene Thierry Jamin- l’uomo che è andato da lui con quei corpi fuori dal comune farebbe parte di Alfa y Omega, un’associazione di ispirazione cristiana che mescola la fede in Dio con quella negli Alieni e che crede che Cristo sia un extraterrestre. Di più: ”Un giorno, Paul Ronceros mi confidò che si considerava il profeta più importante del mondo! E stava pubblicando queste informazioni sul web attraverso i suoi video. Per noi è stato un problema molto serio: il suo comportamento poteva screditare tutti i nostri sforzi. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di separarci da Paul Ronceros.”

IN PRIMO PIANO, LA MANO DI MARIA

JAMIN IN LABORATORIO CON ALCUNI REPERTI

Ma spezzare il legame con Krawix induce i ricercatori di Inkari-Cusco ad approfondire le indagini. E così si mettono alla ricerca del “tombarolo” che ha trovato la grotta piena di corpi mummificati in un luogo segreto vicino a Nazca. Hanno fortuna: dopo qualche settimana lo individuano e per tutelare il suo anonimato lo chiamano con il nickname Mario. “Ci siamo incontrati per la prima volta alla fine di gennaio 2017, a La Paz, in Bolivia. A poco a poco, si è stabilito un rapporto di amicizia tra Mario e noi”.

Questa amicizia si rivela proficua. Perché un po’ per volta, Mario consegna loro i reperti più interessanti. Thierry Jamin ce li elenca. “Siamo stati in grado di studiare numerosi oggetti in pietra e metallo, organi e corpi completi trovati nell’ormai noto sito archeologico. Si trattava di due teste mummificate del tipo “piccolo grigio”, di cinque mani a tre dita lunghe circa 40 centimetri, di dieci corpi completi di tipo “grigio” alti da 50 a 60 centimetri.

Uno di questi esemplari è stato soprannominato “Albert” dagli utenti di Internet. Un altro è stato battezzato “Josefina”. È una femmina e abbiamo scoperto, in occasione degli esami ai raggi X, la presenza di tre oggetti molto strani, come uova, nell’addome. Inoltre abbiamo esaminato due corpi completi di creature di tipo ibrido, ovvero la famosa “Maria”, alta 168 centimetri,  e  “Wawita”, un bebè. Con il permesso di  Mario siamo stati in grado di realizzare le immagini ai raggi X e con la TAC di tutto questo materiale biologico.“

JOSEFINA AI RAGGI X

JOSEFINA AI RAGGI X

Sono gli stessi corpi sottoposti ad analisi dal team di Jaime Maussan di cui fa parte anche il fisico russo Konstantin Korotkov ( l’unico ad oggi  a non aver risposto alla nostra richiesta di intervista) insieme a vari medici, biologi, periti forensi e i rappresentanti del sito web Gaia.com, che più volte si sono ritrovati tutti insieme nelle sede dell’istituto Inkari. Ma Paul Ronceros, invece, pur sostenendo che quelli non sono corpi autentici, ma puzzle composti da diversi tipi di ossa umane o animali, non li ha mai visti di persona. Lo ha ammesso indirettamente quando ad Extremamente ha detto- in sostanza- che le mummie in possesso di Jamin devono essere state fabbricate o assemblate come quelle che ha fatto analizzare lui perché sono simili per aspetto e sono state scoperte nel medesimo luogo.

Jamin preferisce però glissare sui dissapori che lo hanno indotto a disertare la conferenza stampa di Lima dello scorso 11 luglio, indetta proprio dall’istituto Inkari. Parla di generici “problemi etici” sorti tra il suo gruppo e il team Maussan/Gaia, senza entrare nel dettaglio. Ma sposa in toto le conclusioni presentate in quella sede dagli specialisti, corrispondenti ai primi risultati ottenuti dai laboratori. “Condivido al 100 per cento che: 1) questi sono corpi biologici che erano vivi in ​​un certo momento della storia; 2) questo materiale biologico appare vecchio e persino molto antico; 3) non abbiamo trovato alcuna prova di frode. Ciò non significa che non sia una frode. Ma fino ad oggi, non abbiamo trovato nulla che lo dimostri. Dobbiamo essere molto cauti riguardo questa questione.”

SABRINA PIERAGOSTINI

FINE PRIMA PARTE

L’intervista integrale a Thierry Jamin sarà pubblicata nella News Letter n.1 del 2018, in arrivo a marzo. Se ancora non lo hai fatto, iscriviti: è gratis!

 

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