“La Grande Piramide concentra energia elettromagnetica”

C’è energia elettromagnetica nelle stanze e sotto alla base della Grande Piramide di Giza. O meglio, è proprio la megastruttura attribuita al faraone Cheope a concentrarla al suo interno. Non lo sostiene l’ennesimo ricercatore un po’ strambo, prontamente messo in ridicolo dagli archeologi accademici: stavolta, a fare questa affermazione sorprendente è un team di fisici russi.

LA GRANDE PIRAMIDE A GIZA

LA GRANDE PIRAMIDE A GIZA

L’articolo, pubblicato online sulla rivista Journal of Applied Phisics, si intitola “Proprietà elettromagnetiche della Grande Piramide: prime risonanze multipolari e concentrazione di energia”. Obiettivo dello studio, capire in che modo la piramide può rispondere alle onde radio a lei indirizzate, allo scopo di ricreare la sua forma su scala nanometrica. “Le applicazioni dei moderni metodi e gli approcci fisici per le indagini sulle proprietà delle piramidi sono importanti e produttive”, hanno scritto i ricercatori nel loro articolo, perchè “potrebbero consentirci di fare nuove scoperte o ottenere nuove informazioni per innescare nuovi interessi nelle piramidi.”

Le onde elettromagnetiche sono ovunque attorno a noi, continuamente. Le irradia il Sole con la sua luce, ma le producono anche radio e tv, i forni a microonde e praticamente tutti gli apparecchi tecnologici che l’Uomo ha inventato. Ma a volte – lo sperimentiamo quando “non c’è campo” per il nostro cellulare o cade il collegamento wi-fi-  in determinate aree risultano più deboli. Per testare il modo in cui queste onde si comportano in strutture massicce come le piramidi, i ricercatori hanno  proceduto per ipotesi.

IL COMPLESSO MONUMENTALE DI GIZA DAL SATELLITE

IL COMPLESSO MONUMENTALE DI GIZA DAL SATELLITE

“Ad esempio, abbiamo dovuto supporre che non ci siano cavità sconosciute all’interno e che il materiale da costruzione con le proprietà di un calcare ordinario sia uniformemente distribuito dentro e fuori”, ha detto Andrey Evlyukhin, uno degli autori dello studio e ricercatore dell’Università  ITMO di San Pietroburgo, in Russia. In realtà, sappiamo invece che la Grande Piramide non è così omogenea e soprattutto che presenta almeno una cavità di grandi dimensioni scoperta solo da pochi mesi. Ma l’equipe ha dovuto creare un modello ideale di piramide e sulla base di complessi calcoli ha potuto stimare come le onde elettromagnetiche sulla lunghezza d’onda da 200 m a 600 m vengono disperse o assorbite dall’antica costruzione.

Usando la cosiddetta “analisi multipolare”, hanno così scoperto che i campi elettromagnetici sono più intensi nelle camere interne– chiamate “Stanza del Re” e “Stanza della Regina”, anche se non vi è alcuna prova che vi  siano mai stati sepolti i sovrani dell’Antico Egitto- e sotto la sua base. Ovviamente, per gli studiosi si tratta di una pura coincidenza: è altamente improbabile che i costruttori fossero consapevoli di questa proprietà o che abbiano edificato la piramide proprio per convogliare le onde elettromagnetiche in questi particolari punti.

NEL DISEGNO, LA SEZIONE DELLA GRANDE PIRAMIDE

NEL DISEGNO, LA SEZIONE DELLA GRANDE PIRAMIDE CON LA NUOVA CAVITA’

Lo studio potrebbe avere un effetto concreto. “Scegliendo un materiale con proprietà elettromagnetiche adeguate, possiamo ottenere nanoparticelle piramidali che promettono di avere un’applicazione pratica nella costruzione di nano sensori e celle solari efficaci”, ha spiegato a ScienceAlert.com  Polina Kapitainova, collega di Evlyukhin. Nessun interesse per il soprannaturale o l’esoterico, dunque, ma solo per le ricadute tecnologiche di questa particolare caratteristica delle piramidi.  “Le leggende associate a queste incredibili strutture eccitano l’immaginazione delle persone che generano favole e supposizioni infondate“, si legge infatti  nel’articolo scientifico.

Proprio le proprietà elettromagnetiche della piramide sono state sempre ritenute una leggenda, una favola. Ne hanno scritto decine di ricercatori alternativi in altrettanti libri e si trovano centinaia di riferimenti sul web. Quasi tutti hanno ipotizzato che la Grande Piramide di Cheope e in generale tutte le costruzioni di forma simile- da quelle a gradoni del Centro America alle presunte piramidi di Bosnia-  funzionassero come accumulatori di energia, come delle centrali elettriche ante litteram.  Supposizioni che ora lo studio dei 4 fisici russi, forse, rende un po’ meno assurde.

SABRINA PIERAGOSTINI

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