Sorpresa: il pianeta di Spock esiste davvero…

Ve lo ricordate il Signor Spock? Faceva parte del multietnico ed interrazziale equipaggio dell’Enterprise, la prima astronave ad aver attraversato lo spazio siderale sulla nostra tv. La serie cult, iniziata nel 1966, immaginava che l’ufficiale scientifico, braccio destro del capitano Kirk, con le caratteristiche orecchie a punta, ibrido umano-alieno, provenisse da un pianeta chiamato Vulcano. Bè, quel pianeta forse esiste davvero. O meglio, sembra esistere un mondo in orbita attorno alla stella immaginata dagli autori della saga.

IL DOTTOR SPOCK INTERPRETATO DA LEONARD NIMOY

IL SIGNOR SPOCK INTERPRETATO DA LEONARD NIMOY

La scoperta astronomica è stata possibile grazie ad un telescopio situato in Arizona e utilizzato nell’ambito di un progetto, il Dharma Planet Survey, lanciato per individuare piccoli pianeti attorno ad astri simili al nostro Sole. Tra le tante, è stata presa in esame anche la stella HD 26965, più nota come 40 Eridani A o anche come Keid A, a circa 16 anni luce da noi e parte di un sistema stellare triplo. In orbita, lassù,  ci sarebbero tre potenziali pianeti, come consuetudine indicati con le prime lettere minuscole dell’alfabeto.

Sulla base dei dati per ora a disposizione HD 26965b, il maggiore dei tre esopianeti, sembra posizionato nella cosiddetta fascia di abitabilità del suo sole, che ha la stessa età del nostro. Si trova dunque nella zona in cui le temperature non sono nè troppo bollenti né troppo glaciali. Dove l’acqua, se c’è, può mantenersi allo stato liquido, senza evaporare o ghiacciare. Dove, insomma, potrebbe svilupparsi la vita.

UN'IDEALE RAPPRESENTAZIONE DI VULCANO

UN’IDEALE RAPPRESENTAZIONE DI VULCANO

Secondo lo studio che verrà pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, si tratterebbe di una super Terra, ovvero di un pianeta roccioso grande almeno il doppio del nostro e con una massa anche 8 volte superiore. Quassù la forza di gravità sarebbe per noi insopportabile e forse potrebbe essere da ostacolo per forme di vita evolute. Ma se mai potessimo sbarcare su questo pianeta dotato di tre soli, dalla sua superficie potremmo ammirare tre albe e tre tramonti.

Era stato Gene Roddenberry, ideatore e produttore di Star Trek, a puntare l’attenzione su 40 Eridani quasi 30 anni fa. Scrivendo sulla rivista scientifica Sky and Telescope nel 1991, aveva detto che Vulcano poteva trovarsi in orbita proprio attorno a questa stella, abbastanza luminosa da essere vista ad occhio nudo nelle notti più limpide dall’emisfero meridionale. E da allora, tutti i trekkies– i fan più entusiasti della serie di fantascienza- l’hanno eletta come luogo di nascita dell’algido personaggio interpretato da Leonard Nimoy.

STAR TYREK HA ANTICIPATO INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

STAR TREK HA ANTICIPATO INNOVAZIONI TECNOLOGICHE

La fiction, dunque, confermata dalla scienza. Una mera coincidenza? Gli appassionati di Star Trek non lo credono. Anzi, sostengono che sia l’ennesima dimostrazione di quanto fossero ben informati autori e produttori quando hanno infarcito i viaggi interstellari dell’Enterprise di elementi che solo a distanza di anni o persino decenni abbiamo potuto  comprendere. Come lo strano oggetto usato dal capitano Kirk e dagli altri per comunicare tra di loro: negli anni ‘60 sembrava solo una fantasia, trent’anni dopo è diventato realtà- il primo telefono cellulare portatile.

Lo stesso vale per gli oggetti identici agli i-pad comparsi nei film della saga molto prima che nei nostri negozi o per altri strumenti  simili ad effettivi apparati oggi in uso: pensiamo al  “replicatore di materia a matrice molecolare”, che ricorda tanto le nostre attuali stampanti 3D.  Senza contare, poi, la tecnologia futuribile e potenzialmente realizzabile: ad esempio il warp drive, la propulsione a curvatura, che oggi la scienza ritiene plausibile almeno in termini teorici, oppure il teletrasporto che secondo il fisico Michio Kaku entro un secolo potrebbe cambiare per sempre il nostro modo di viaggiare.

IL WARP-DRIVE NELLA SAGA DI STAR TREK

IL WARP-DRIVE NELLA SAGA DI STAR TREK

Star Trek dunque sembra aver anticipato scoperte e innovazioni grazie ad informazioni provenienti da fonti molto particolari. C’è infatti chi sostiene che Star Trek facesse parte del programma di “graduale acclimatazione “ voluto dal governo americano, per veicolare l’idea che non siamo soli nell’universo ed  abituare l’opinione pubblica alla presenza di altre civiltà aliene. E addirittura qualcuno crede che le previsioni azzeccate presenti nella saga spaziale fossero rivelazioni arrivate direttamente da loro, gli ET. Molto più tranquillizzante pensare che siano state solo fortunate intuizioni.

SABRINA PIERAGOSTINI

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