Adesso nella Silicon Valley vogliono studiare gli UFO

Una volta, dicevi “cacciatore di UFO” e pensavi ad un tipo strampalato intento a fissare il cielo stellato con lo sguardo perso nelle sue fantasie. Ora, invece, digiti “cacciatore di UFO” e compaiono nella ricerca web i nomi di imprenditori della Silicon Valley, il luogo a più alto indice di tecnologia al mondo. Insomma, dallo scemo del villaggio ai geni del Villaggio Globale. Com’è cambiato il mondo- e pure in fretta…

La Silicon Valley è in California

LA SILICON VALLEY È IN CALIFORNIA

Una nuova realtà, figlia delle recenti ammissioni del Pentagono e della Marina Militare USA in termini di avvistamenti di velivoli sconosciuti e ultra-avanzati, apparentemente superiori ai jet da guerra americani, di cui parla la versione online della rivista VICE. In un articolo a firma MJ Banias,  il giornale presenta le opinioni a proposito di alcuni esponenti di questo mondo trasversale all’interno della ricerca scientifica: tecno-imprenditori che non solo credono che gli UFO esistano, ma anche che si possano fare importanti scoperte studiandoli.

Uno di questi è Rizwan Virk: per lui gli oggetti volanti non identificati sono un argomento avvincente come tecnologo e come scienziato. “Sono interessato al fenomeno perché credo che la scienza dominante possa aver scoperto solo il 5% della verità  mentre l’altro 95% è ancora ‘là fuori’ “, ha detto in un’intervista. A suo avviso, studiare gli UFO (siano essi reali o no) ha messo alla prova le sue idee su ciò che crede sia possibile: “Questo fenomeno sembra riguardare la tecnologia avanzata che non sempre si adatta al nostro modello attuale riguardo cos’è la tecnologia e cosa non lo è. “

UNO STRANO OGGETTO FILMATO DAI PILOTI DALLA MARINA AMERICANA NEL 2015

UNO STRANO OGGETTO FILMATO DAI PILOTI DALLA MARINA AMERICANA NEL 2015

Per ora, gli appassionati della materia, nella Silicon Valley, sono un numero contenuto e non si mettono troppo in vista: nonostante tutto, l’argomento resta per molti versi un tabù e quindi pochi sono disposti a parlarne pubblicamente. Ma anche questo sta cambiando rapidamente. James Lampkin, vicepresidente della ESL (una società di videogiochi), tra le compagnie di export più grandi al mondo, ha dichiarato di trovare l’idea degli UFO interessante perché le implicazioni di quel tipo di tecnologia sembrano sorprendenti e rivoluzionarie indipendentemente da chi li piloti e si è detto frustrato dal fatto che i media affrontino l’argomento grattando solo la superficie, senza andare sino in fondo.

Altrettanto affascinato è Deep Prasad, amministratore delegato di ReactiveQ, una start-up multimilionaria con base a Toronto, che ha affermato: ”Da tecnologi, cerchiamo di dominare la scienza e la tecnologia in modo che l’intera umanità ne tragga beneficio. Davanti ai nostri occhi ci sono le tecnologie alla base di questi UFO che vanno ben oltre la nostra comprensione e la capacità di riprodurle. Se prestiamo molta attenzione e ricreiamo queste tecnologie per portarle alle masse, vedremo un mondo con viaggi interstellari a portata di mano.” Insomma, il concetto di retro-ingegneria (o ingegneria inversa) tanto caro agli ufologi -e sempre deriso- ora trova entusiasti sostenitori proprio nella Silicon Valley.

DALLA

ALLA SILICON VALLEY VOGLIONO CAPIRE LA TECNOLOGIA DEGLI UFO

Anche Prasad è convinto che si debba concentrare la ricerca scientifica sul fenomeno UFO, per arrivare ad una rivoluzione tecnologica senza precedenti nella nostra storia. Per ora, come dicevamo, gli imprenditori hi-tech in prima linea non sono molti (non più del 10-20%). Il motivo è semplice: investire sugli UFO è rischioso, non è detto che produca degli utili e senza garanzia di profitto molti preferiscono restare a guardare. Ma quelli che si sono tuffati nell’impresa fanno capire come sia già in atto un cambio di mentalità.

“Per quanto ne sappiamo, questa tecnologia rientra nel campo che abbiamo appena iniziato ad esplorare nella Silicon Vally, ovvero l’interfaccia mente/computer”, ha spiegato Virk. Da qualche parte in quel confine tra uomo e macchina, tra noi e gli strumenti che usiamo, si colloca la tecnologia degli UFO. Un mistero ancora da risolvere che attrae, ora, le menti più brillanti della ricerca, quelle che non danno mai nulla per scontato, quelle sempre avanti di qualche passo rispetto a noi “normali”, quelle che non hanno paura di ciò che molti invece temono ed evitano- il cambiamento.

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