Un segnale radio da Proxima Centauri?

Lo è di sicuro? Certo che no. Potrebbe esserlo? Certo che sì. E come sempre accade, di fronte al bicchiere colmo a metà, c’è chi lo vede mezzo vuoto e chi invece mezzo pieno. Il caso in questione si presta a interpretazioni entusiastiche e a freddi inviti alla calma, visto che si sta parlando di un segnale radio che sembra- sembra- provenire da Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole.  Si tratta di un messaggio inviato da una civiltà dello spazio? Presto per dirlo, ma il mondo della scienza si è messo in agitazione come non accadeva da tempo.

PROXIMA CENTAURI È LA STELLA PIÙ VICINA AL NOSTRO SISTEMA SOLARE

PROXIMA CENTAURI È LA STELLA PIÙ VICINA AL NOSTRO SISTEMA SOLARE

A captare quella strana emissione radio sono stati alcuni degli astronomi coinvolti nel Progetto Breakthrough Listen promosso nel 2015 dal miliardario russo Yuri Milner per individuare una forma di intelligenza nel cosmo. Un programma ambizioso, con un budget di 100 milioni di dollari in 10 anni, che vede in prima fila i nomi più prestigiosi della ricerca e i principali osservatori del mondo. Uno di questi, il Telescopio Parkes, in Australia, lo scorso anno tra aprile e maggio ha rilevato un segnale particolare nel corso di un’osservazione durata 30 ore. Non era la prima volta che succedeva, ma in tutte le altre occasioni l’emissione era stata facilmente identificata e attribuita a qualche fonte naturale o a interferenze prodotte dell’uomo. Stavolta invece no.

Quest’ ultimo segnale infatti ha caratteristiche insolite: è sui 980MHz e presenta un apparente spostamento nella sua frequenza, come se provenisse da una sorgente in movimento come appunto un pianeta. Magari proprio quello in orbita attorno alla nana rossa Proxima Centauri, a circa 4.2 anni luce da noi. I ricercatori stanno preparando un articolo scientifico su questa onda radio, denominata BLC1, e non si sbilanciano sulla sua effettiva importanza. Ma secondo il quotidiano britannico “The Guardian” che per primo ha diffuso la notizia, nell’ambiente scientifico è evidente una certa fibrillazione. Una fonte rimasta anonima ha infatti confermato: «È il miglior candidato dai tempi del segnale “Wow!”, il precedente più noto. Era il 1977 e un radiotelescopio in Ohio registrò un impulso radio lungo 72 secondi proveniente da Chi Sagittario: l’astronomo in servizio quel giorno scrisse di suo pugno la parola “wow!” accanto alla trascrizione, in segno di stupore. Quell’emissione non è mai stata spiegata in modo esauriente.

LO STRANO SEGNALE, MAI CHIARITO, CAPTATO NEL 1977 E DEFINITO "WOW SIGNAL"

LO STRANO SEGNALE, MAI CHIARITO, CAPTATO NEL 1977 E DEFINITO “WOW SIGNAL”

Ma adesso, il punto apparente di partenza di quel segnale è l’esopianeta a noi più vicino. Probabilmente roccioso, più grande della Terra di circa il 17%, Proxima b orbita attorno alla nana rossa in 11 giorni nella sua fascia di abitabilità- dove la temperatura è quella giusta per mantenere l’acqua allo stato liquido. Sempre ammesso che ci sia, ovviamente: secondo alcuni studiosi, le condizioni su Proxima b potrebbero essere inadatte alla vita. Una simulazione al computer, ad esempio, ha mostrato che se il mondo alieno avesse un’atmosfera di tipo terrestre, essa verrebbe strappata via dalle intense radiazioni e dai brillamenti solari prodotti dalla sua stella nel giro di 100 milioni di anni.

Ecco perché, nonostante l’eccitazione, in queste ore prevale la cautela. Pete Worden, ex direttore dell’Ames Research Center della NASA e attuale direttore esecutivo delle Breakthrough Initiatives invita ad aspettare la conclusione delle verifiche prima di trarre conclusioni: «La nostra squadra ha captato vari segnali inusuali e li sta studiando con cura. Sembrano interferenze che al momento non sappiamo spiegare, ulteriori analisi sono in corso».  Ancora più prudente Lewis Dartnell, professore di comunicazione scientifica presso l’Università di Westminster a Londra. «Stiamo cercando la vita aliena da così tanto tempo che l’idea di poterla trovare proprio sull’uscio di casa, nel sistema stellare più vicino, sta accumulando improbabilità su improbabilità», ha detto al Guardian l’astrobiologo.

PROXIMA B PARAGONATA ALLA TERRA

PROXIMA B PARAGONATA ALLA TERRA

«Se ci fosse vita intelligente, quasi certamente si sarebbe diffusa molto più ampiamente nella galassia: le possibilità che le uniche due civiltà siano vicine, tra 400 miliardi di stelle, va oltre il limite della razionalità». Inoltre, a rendere molto complicata la vita su Proxima b è il fatto che il pianeta sia in rotazione sincrona, ovvero mostra sempre la stessa faccia al suo sole come fa la Luna con la Terra. Insomma, su un lato è eternamente notte, sull’altro giorno perenne e anche le temperature variano drasticamente. «Difficile immaginare che possa avere un sistema climatico stabile e tutto quello che serve per avere dai batteri, che sono resistenti, fino a forme di vita intelligenti che invece non lo sono. Tuttavia, sarei felice di essere smentito», ha chiosato Dartnell.

Con i piedi di piombo ci va anche Seth Shostak, l’astronomo senior del SETI Institute in California. L’oscillazione della frequenza del segnale, spiega sulla pagine online, fa escludere che provenga da un’antenna fissata a terra, ma ciò non ne certifica la provenienza aliena. Potrebbe emetterla un satellite in orbita, uno degli oltre 2700 che ronzano sopra le nostre teste. Anche se non fosse, tuttavia, l’onda radio potrebbe arrivare sì dallo spazio, ma da un punto remoto semplicemente allineato a Proxima Centauri e magari centinaia di anni luce più lontano. Prodotta da una quasar, da una pulsar a meno che non si tratti di una emissione radio naturale di un mondo con un forte campo magnetico.

COSÌ UN ARTISTA HA IMMAGINATO IL MONDO LONTANO CIRCA 4 ANNI LUCE

COSÌ UN ARTISTA HA IMMAGINATO IL MONDO LONTANO CIRCA 4 ANNI LUCE

L’elenco delle spiegazioni prosaiche di Seth Shostak – pensate- include persino il forno a microonde della sala pranzo del telescopio Parkes… Ma anche l’estremamente prudente astronomo del SETI conclude così il suo ragionamento: «Finché non lo sappiamo, dovremmo continuare a considerare fattibile l’ipotesi aliena. Dopotutto, qualsiasi rilevamento SETI sarà rischioso quando lo faremo per la prima volta … Ci saranno un sacco di richieste di moderazione destinate a tranquillizzare gli animi fin troppo ansiosi. Ma è ragionevole aspettarsi che un giorno uno di questi segnali sospetti sarà, in effetti, l’agognata prova  di intelligenza su un altro mondo. La cautela è spesso una buona idea, ma bisogna stare attenti a non gettare il bambino con l’acqua sporca. Dopotutto, questo bambino potrebbe cambiare il nostro concetto di cosmo

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