La caccia al Pianeta X continua

I fan della saga di Shrek- l’orco buono della DreamWorks Animation- se lo ricorderanno: il regno di cui la moglie Fiona è principessa si chiama Far Far Away- “Molto, ma molto lontano”. Si devono essere ispirati a questo cartone animato gli astrofisici che hanno voluto chiamare, non senza una buona dose di ironia, FarFarOut– Moltomamoltofuori- il corpo roccioso più esterno al sistema solare finora individuato. Avvistato per la prima volta nel 2018, pochi giorni fa è arrivata la conferma: è proprio lui, per ora, l’oggetto con l’orbita più distante dalla nostra stella.

UN'IMMAGINE ARTISITCA DEL NUOVO PIANETA NANO SCOPERTO

UN’IMMAGINE ARTISTICA DEL NUOVO PIANETA NANO DA POCO SCOPERTO

Il planetoide, con un diametro ipotizzato di circa 400 chilometri, si trova a 130/140 Unità Astronomiche- ovvero, 130/140 volte la distanza Terra-Sole. Secondo gli studiosi, è formato da uno spesso strato di ghiaccio e per questo le sue dimensioni potrebbero essere soggette a variazioni. Grazie a una serie di osservazioni effettuate negli ultimi anni, il team che lo stava studiando ha potuto raccogliere dati sufficienti per confermarne sia l’esistenza sia l’orbita. Il pianeta nano ha così appena ricevuto la designazione ufficiale dal Minor Planet Center di Cambridge, in Massachusetts, che identifica, designa e calcola le orbite per i piccoli oggetti del sistema solare. Il nome ufficiale: 2018 AG37. Ma Farfarout è decisamente più simpatico…

Dunque, questo grosso blocco di roccia congelata è così “fuori” da impiegare circa un millennio per fare un giro attorno al Sole. Ecco perché è stato anche così difficile trovarlo. «A causa di questo lungo periodo orbitale, si muove molto lentamente attraverso il cielo. Ciò ha richiesto diversi anni di osservazioni per determinare con precisione la sua traiettoria», ha spiegato uno dei ricercatori dell’equipe, David Tholen. Con lui, ha lavorato anche Scott Sheppard, astronomo della Carnegie Institution for Science che nella sua carriera ha già scovato vari inquilini della fascia di Kuiper, i cosiddetti Oggetti Trans Nettuniani (TNOs la sigla inglese). Per trovare quello finora più distante è stato usato un osservatorio delle isole Hawai e poi a tracciarne l’orbita sono stati i telescopi Gemini North e Magellan.

FARFAROUT, UN PUNTINO LONTANO NEL CIELO SCURO

FARFAROUT, UN PUNTINO LONTANO NEL CIELO SCURO

«È stato possibile scoprire in modo efficiente oggetti molto distanti come Farfarout solo grazie ai progressi, avvenuti negli ultimi anni, nelle fotocamere digitali montate su telescopi davvero molto grandi», ha spiegato Sheppard. Il nuovo planetoide ha un’orbita molto ellittica: nel punto più vicino al Sole (detto perielio) dista circa 27 UA, che diventano però ben 175 nel punto di massima lontananza, ovvero all’afelio. «Farfarout è stato probabilmente lanciato all’esterno del sistema solare per essersi avvicinato troppo a Nettuno in un lontano passato. Ma probabilmente in futuro interagirà di nuovo con questo pianeta,  poiché le loro orbite si intersecano ancora»,  ha detto Chad Trujillo, astronomo esperto in esopianeti presso la Northern Arizona University, anch’egli parte del team di ricerca e “cacciatore” di TNO.

Dal momento che Nettuno ha influenzato e influenza ancora in modo così determinante 2018 AG37, quest’ultimo non può essere di grande utilità agli astronomi che sono alla costante ricerca di Planet Nine, l’ancora ipotetico ma assai probabile grande inquilino della Fascia di Kuiper che alcuni chiamano anche Planet X- tanto è misterioso e indecifrabile. Gli studiosi ne hanno dedotto l’esistenza sulla base dell’alterazione gravitazionale di una serie di oggetti trans nettuniani le cui orbite seguono degli schemi anomali eppure ricorrenti. Si tratta di asteroidi che a differenza di Farfarout sono del tutto slegati da Nettuno e quindi- si suppone- deve essere un altro il corpo di grande massa ad esercitare la sua influenza su di essi. Per ora però il famigerato Pianeta Nove non si è visto, ma i ricercatori non demordono.

IL PLANETOID3E IMPIEGA CIRCA MILLE ANNI PER COIMPIERE UN'IORBITA

IL PLANETOIDE IMPIEGA CIRCA MILLE ANNI PER COMPIERE UN’ORBITA

Mentre studiavano Farfarout, si sono imbattuti in altri due planetoidi precedentemente sconosciuti, che hanno soprannominato Farout ( “Moltolontano”) e The Goblin (come le piccole e malvagie creature che popolano molte leggende europee). E pensano che lassù, ben oltre Plutone, se ne nascondano ancora molti altri  anche più lontani. Lo stesso record di distanza di Farfarout si riferisce solo alla sua attuale posizione, ma altri TNO lo battono, come ad esempio il pianeta nano Sedna che può arrivare a una posizione rispetto al Sole di gran lunga superiore. Senza contare poi i miliardi di comete nella Nube di Oort- nel punto più estremo del sistema solare- addirittura a 5 mila UA dalla nostra stella. L’invisibile Planet Nine potrebbe essere in questo momento nel suo afelio- quindi troppo lontano per essere catturato dalle nostre strumentazioni. O forse, lo stiamo cercando in un punto sbagliato. Ma se c’è, prima o poi lo scopriremo.

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