Santiago e Sebastian, le due nuove mummie di Nazca

Mummie di Nazca, nuovi colpi di scena. Nella telenovela latino-americana incentrata sul ritrovamento in Perù di decine-se non centinaia- di corpi e parti di corpi dalle caratteristiche anomale, ritenuti autentici da un gruppo di ricercatori (tra loro medici, biologi, genetisti, archeologi, giornalisti) ma considerati falsi dal resto del mondo, si aggiunge una puntata in più.  Durante una conferenza stampa che si è tenuta in un hotel di Hollywood  il 12 marzo, è stato annunciato l’imminente arrivo di un documentario dedicato alla scoperta- epocale, se si dimostrasse reale- di esseri non umani vissuti svariati secoli fa in Sudamerica e sono stati ufficialmente presentati altri due corpi tridattili finora mai resi noti, soprannominati Santiago e Sebastian.  Ma proprio questo incontro pubblico in terra statunitense ha sancito anche una profonda frattura- difficilmente sanabile- all’interno del fronte dei sostenitori dell’autenticità dei corpi:  l’Istituto Inkarri di Thierry Jamin, infatti, si è dissociato da quanto mostrato a Los Angeles con un comunicato di fuoco.

LA LOCANDOINA DELLA CONFERENZA STAMOPA DI LOS ANGELES

LA LOCANDINA DELLA CONFERENZA STAMPA DI LOS ANGELES

Ad organizzare l’appuntamento, i due giovani registi Michael Mazzola e Serena DC: già autori del documentario “We are not alone” (“Non siamo soli”) a tema ufologico,  hanno ora realizzato “This Is Not A Hoax, the Nazca Alien Autopsies” (“Questa non è una frode,  le autopsie aliene di Nazca”). Intervistati dal quotidiano britannico Mirror poche ore prima della conferenza stampa, i due filmmaker si sono detti certi che le creature rinvenute nel corso degli anni in una “miniera peruviana”- prima si era sempre parlato di una caverna o di una tomba sotterranea nascosta in un luogo mai identificato del deserto- siano reali e provengano da “qualche luogo della galassia”. Sarebbero insomma appartenenti a una specie finora sconosciuta all’umanità, che presenterebbe il 30 per cento di DNA ignoto.  «Questo è il motivo per cui stiamo invitando gli scienziati di tutto il mondo a partecipare allo studio, per aiutarci a capire queste creature.  Uno di questi esseri sembra avere delle appendici simili ad ali o pinne, il che è estremamente bizzarro e non sapremo di cosa si tratta finché non saranno effettuate ulteriori analisi».

IL BIZZARRO REPERTO CON DUE PROTUIBERANZE SULLA SCHIENA

IL BIZZARRO REPERTO CON DUE PROTUBERANZE SULLA SCHIENA

Sul web ci sono alcuni video ripresi durante l’appuntamento con la stampa del 12 marzo. Serena DC ha esortato il pubblico in sala e quello collegato online a mantenere la mente aperta e a condividere quanto più possibile i filmati, nella speranza di coinvolgere l’intera comunità scientifica nella ricerca. «Non sappiamo cosa siano, da dove vengano e neanche chi o cosa li abbia creati, ma sappiamo che sono reali. In un certo momento, mille anni fa, questi esseri sono vissuti e poi sono morti. Hanno respirato, hanno camminato, hanno interagito con altre persone. Stare accanto a quei corpi, vederli e toccarli, ci ha profondamente emozionato. Quando siamo andati in Messico per riprenderli, non pensavamo che fossero veri.  Invece lo sono, la loro esistenza è reale anche se le autorità lo negano. Noi ora siamo la loro voce: chiediamo agli scienziati, a chiunque abbia il desiderio e il coraggio di farlo, di esaminare questi esemplari, Tutto quello che finora è stato detto dai media non è vero. I medici che li hanno studiati non avevano certo bisogno di rovinare la loro carriera, di perdere il loro lavoro o di essere diffamati». In particolare, a subire gli attacchi piu feroci del web e della stampa è stato Jaime Maussan, che da 20 anni conduce la trasmissione “Tercer Milenio” sulla tv messicana e da sempre è in prima fila nel sostenere la straordinarietà di questi reperti biologici.

JAIME MAUSSAN CON TRE REPERTI DI NAZCA

JAIME MAUSSAN CON TRE REPERTI DI NAZCA

A Los Angeles, Maussan si è sfogato: «Mi chiamano ufologo, dicono che sono un fan degli UFO. No, io sono solo un giornalista. Allora dicono che sono “controverso”. Controverso per cosa? Perché sono onesto, perché dico la verità, perché non sono corruttibile? Basta con questi aggettivi offensivi. Avrò fatto degli errori, ma non ho mai mentito. Anzi, sono un giornalista apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo, ho vinto tre premi giornalistici in  Messico, sono stanco di essere sminuito». Ha poi annunciato un nuovo appuntamento pubblico, questa volta a Lima, per il prossimo 4 aprile. «Mostreremo ancora i corpi, se il governo peruviano lo permetterà e non li confischerà. Ci saranno anche importanti scienziati americani, che sono andati in Perù per analizzare questi esseri e spero che per quella data possano avere già i risultati dei loro esami. Questo è il caso più importante della mia vita e faccio il giornalista da 50 anni. Pensate cosa vorrebbe dire per il mondo intero sapere che questi  corpi non sono terrestri: tutto cambierebbe, il nostro passato e il nostro futuro, ma gli archeologi e gli antropologi del Perù non lo vogliono».

 SEBASTIAN RICORDA MOLTO LA MUMMIA MARIA

UNA DELLE NUOVE MUMMIE, SEBASTIAN

Ma ecco le due new entry nel catalogo delle mummie di Nazca: Santiago e Sebastian. I due corpi- uno apparentemente di un bambino, l’altro di un adulto- assomigliano molto a Maria, uno dei pezzi forti della collezione. Come lei, sono completamente glabri, coperti di polvere minerale bianca che li ha naturalmente disseccati e appaiono rannicchiati in posizione fetale. Presentano una testa grande e allungata, con occhi a fessura, naso impercettibile, bocca minuscola, nessun padiglione auricolare. Mani e piedi hanno 3 dita. «Di loro non sappiamo niente. Se sono una nuova specie umana, sono apparsi e scomparsi all’improvviso e questo è molto strano: in natura c’è evoluzione, c’è un processo lento», ha spiegato il giornalista messicano che ha aggiunto: «Hanno le impronte digitali, diverse però da quelle umane ed è impossibile falsificarle. Sebastian ci è stato consegnato solo 2 mesi fa, non abbiamo ancora fatto le analisi del DNA e del C14. Ma ha varie placche metalliche e una è sul collo, con lettere incise che non abbiamo ancora identificato. E si vedono ancora benissimo le ciglia sulle palpebre degli occhi, è molto simile a noi. Qualcuno, mille o duemila anni fa, puo averlo creato? Io non credo. Ma penso che la scienza dovrebbe essere eccitata da queste scoperte, anche perché non è finita qui: ci sono ancora molti, moltissimi reperti da rendere pubblici».

IL DETTAGLIOM DELLA MPLACCA SUL COLLO DI SEBASTIAN

IL DETTAGLIO DELLA PLACCA SUL COLLO DI SEBASTIAN

Maussan ha poi ribadito, per l’ennesima volta, la totale disponibilità sua e degli altri ricercatori coinvolti (come il collega Jois Mantilla, il medico legale José Zalce Benitez, il biologo José De la C. Rios Lopez)  di condividere la loro documentazione e di consentire a qualsiasi esperto di esaminare personalmente i reperti. «Non nascondiamo niente. Se li avessimo manipolati, li renderemmo disponibili all’esame? Avrei portato corpi falsificati al Parlamento messicano per distruggere la mia carriera? Mi sorprende che i Media non verifichino le fonti: i corpi mostrati  dal Ministero della Cultura del Perù non sono quelli che abbiamo noi». Infatti, nell’ottobre 2023, due presunte mummie di Nazca- di tipo umanoide, alte una quarantina di centimetri e vestite con abiti tradizionali peruviani- sono state sequestrate all’aeroporto internazionale Jorge Chavez, poco prima che fossero spedite in Messico. Il dottor Flavio Estrada Moreno, incaricato di esaminarle, ha stabilito che sono dei falsi:  sono un accrocchio di varie parti di animali tenute insieme da una resina sintetica. Una frode, insomma, al pari della presunta mano tridattila sempre confiscata in aeroporto: in questo caso, una reale mano umana mutilata e assemblata con colla e cotone, ha stabilito il chimico Ernesto Avalos.  Quindi, visto che questi reperti sono fasulli, lo sono anche tutti gli altri? Le sequenze genetiche, le datazioni al radiocarbonio, le risonanze magnetiche, i test ai raggi-X e tutte le dichiarazioni pubbliche di decine di uomini di scienza che hanno avvalorato l’autenticità delle mummie di Nazca valgono meno di zero?

LE DUE MUMMIE FALSE ACCANTO AL CORPO MOSTRATO AL PARLAMENTO MESSICANO

LE DUE MUMMIE FALSE PARAGONATE A UNO DEI CORPI MOSTRATI AL PARLAMENTO MESSICANO

Non ci sta il giornalista Mantilla, che in un post su Facebook ha lanciato il guanto di sfida al governo di Lima:«Se sostengono che i corpi che noi abbiamo studiato dal 2017 sono tutti manipolati (ovvero sono pupazzi e corpi mutilati), dovranno provarlo in tribunale». Eppure, non troppo a sorpresa (i primi evidenti dissensi erano giè emersi dopo la seduta speciale al parlamento di Città del Messico), anche l’Istituto Inkarri, parte dell’Alien Project insieme a Jaime Maussan e al sito Gaia.com, contesta gli ultimi sviluppi della ricerca: usando quasi le stesse parole utilizzate dai suoi stessi denigratori, Thierry Jamin, il direttore dell’istituto, ha accusato gli ex amici, rei di non averlo coinvolto nello studio degli ultimi due corpi tridattili, e ne ha messo in discussione l’operato. Si legge infatti nel comunicato stampa diffuso da Inkarri: «Come possono dei “documentaristi” improvvisarsi “specialisti di mummie”? Questo approccio mediatico ci sembra del tutto deplorevole e suscettibile di minare lo studio serio di questo caso. Non sarebbe stato più prudente e ragionevole aspettare i risultati delle analisi del DNA, del C14 e del test istologico prima di cadere in questo spettacolo? Pertanto, i membri dell’Istituto Inkarri esprimono le più profonde riserve sulla serietà di questa “conferenza stampa”. Siamo anche molto preoccupati per la comparsa improvvisa di questi nuovi corpi».

LA PICCOLA MUMMIA DENOMINATA SANTIAGO

LA PICCOLA MUMMIA DENOMINATA SANTIAGO

Due infatti le possibilità: Santiago e Sebastian sono dei falsi, ottenuti alterando delle mummie pre-ispaniche (“e questo è un reato grave in quanto i profanatori di tombe avrebbero deliberatamente danneggiato i beni culturali protetti dallo Stato”, recita il comunicato); oppure, seconda ipotesi, i due corpi sono reali ma il fatto che siano stati portati illegalmente al di fuori del territorio peruviano è comunque un crimine perché “questi resti mummificati dovrebbero rimanere sul posto ed essere oggetto di un adeguato studio scientifico. Saccheggiando e danneggiando questi siti, i tombaroli stanno distruggendo il contesto archeologico essenziale per lo studio e la comprensione di questi resti millenari”. E ancora: «Sin dall’inizio di questa incredibile e controversa questione, abbiamo cercato in varie occasioni di attirare l’attenzione delle autorità ufficiali peruviane sulla necessità di impedire qualsiasi tipo di traffico di materiale culturale. Come abbiamo già affermato in un’udienza pubblica organizzata al Congresso della Repubblica del Messico il 7 novembre 2023, queste mummie dovrebbero appartenere a un museo. Questo è ciò che il popolo di Nasca e Palpa ha giustamente chiesto da anni».

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